Volano gli stracci fra il sindaco di Formia e l'azienda sanitaria. La Asl invia una Pec: "sindaci informati sui contagi". Cardillo Cupo mette il piede nella porta: "O denunci loro o denunci me". Amarezza di Mitrano: "Da Formia mi hanno mandato i carabinieri in Comune”
“Buchi neri” e “vuoti di informazione”: continuano a volare stracci sull’omessa comunicazione da parte dell’Asl di Latina, accusata domenica dal sindaco Paola Villa di non averla informata del ventesimo positivo al Covid 19 a Formia. Ora potrebbe esserci spazio anche per le carte bollate. Fra chi? Tra l’attuale primo cittadino e lo sfidante schierato dal centrodestra Pasquale Cardillo Cupo. (leggi qui Accuse e vecchi veleni: il sindaco attacca il Dg Asl).
Il penalista di Fratelli d’Italia ha indagato sulle accuse mosse domenica dal sindaco al manager Asl di Latina Giorgio Casati. In pratica: avere informato del nuovo caso di SarsCov2 la stampa ma non il sindaco. Che ha appreso la notizia soltanto leggendo i quotidiani e ascoltando i tg locali.
Cupo di traverso: chi bara fra i due?
Cardillo Cupo ieri ha letto Alessioporcu.it e subito ha formalizzato una richiesta di accesso agli atti. Per capire “chi tra il sindaco e gli organi di d’informazione stesse barando”.
La chiave di lettura fornita dal sito di analisi politica è che quel polverone servisse per accentuare il solco tra Asl e Comune di Formia. Mettere in evidenza le distanze tra i due enti, maturate nel pieno della pandemia. Tutto alla vigilia del consiglio comunale straordinario di mercoledì 20 maggio, sulla mancata dichiarazione del “Dono Svizzero” quale ospedale Covid. (leggi qui i dettagli: Accuse e vecchi veleni: il sindaco attacca il Dg Asl).
All’esponente Fdi hanno impressionato le dichiarazioni del sindaco di Formia che aveva censurato il comportamento dell’Asl. Un comportamento definito “molto meno civico” rispetto alla signora di 56 anni scoperta positiva al virus. Rientrando dalla Toscana si era messa in quarantena appena giunta a Formia.
“Villa non poteva non sapere”
È stato il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl, dopo alcune ore dalla richiesta di Cardillo Cupo, d aggiungere un nuovo elemento di polemica. Che cioè la professoressa Villa non poteva non sapere dell’ultima positività.
“Il 16 maggio, in concomitanza con l’esito comunicato dal laboratorio analisi, è stato inserito sulla piattaforma in visione a tutti i sindaci della provincia (compreso anche quello di Formia), ciascuno per quanto di competenza, l’esito del tampone riferito al comune di Formia dell’assistito di che trattasi”.
In un’intervista video pubblicata sul suo profilo Facebook, Cardillo Cupo ha gettato ulteriore benzina sul fuoco. Contestando politicamente le frasi con cui il sindaco ha chiamato ancora in causa l’Asl attribuendole la responsabilità dell’accaduto.
“Per 65 giorni l’azienda mandava a noi sindaci il rapporto – ha detto Paola Villa – e poi ci demandava alla piattaforma. Ai suoi dati ogni sindaco attingeva dopo che l’Asl comunicava al sindaco eventuali contagiati. Questo succede dall’inizio della pandemia con molta riservatezza com’è giusto che sia. Non è che ogni minuto i sindaci vadano in piattaforma. Mica possiamo starci in continuazione visto che viene aggiornata in orari diversi a secondo dei risultati dei tamponi. Questo succede dall’inizio della pandemia con molta riservatezza com’è giusto che sia”.
“Cioè, non consulti la piattaforma?”
Per Cupo non ci sono stati “buchi neri e vuoti d’informazione” da parte dell’Asl e la Pec del suo dipartimento di prevenzione è chiara.
L’interrogativo del penalista è: “Il sindaco di una delle città più importanti della provincia ha lanciato una crociata. L’ha lanciata contro l’Asl di Latina e senza neanche verificare la piattaforma contagi?
Se non era menzionato neanche il contagio di quella povera donna il sindaco di Formia non esiti a denunciare l’Asl per falso e a citarmi come suo testimone. O in alternativa quereli me. Altrimenti anche delle scuse andrebbero bene”.
La sindaca non ci sta. E rilancia. Ribadendo le sue accuse: la stampa viene a sapere prima dei sindaci. “Come mai dati sensibili che sono ad appannaggio solo dei sindaci possono arrivare ai giornali? Questo è un atto di estrema gravità”.
Il commento politico di Cardillo Cupo è stato graffiante: “Il sindaco di Formia ce l’ha messa tutta ma purtroppo si è sentito rumore di unghie sugli specchi. Le bugie, nella vita come in politica, hanno le gambe corte”.
Mitrano: “Pugnalato da Paola”
Pronto a non offrire più un caffè alla professoressa di Scienze Naturali è il collega di Gaeta Cosimino Mitrano.
Ha rivelato ad Alessioporcu.it che non avrebbe mai immaginato che “Paola mi avesse pugnalato alle spalle come ha fatto”. Mitrano per indole difficilmente alza la voce ma, incalzato, ha sbottato. “I Carabinieri della Tenenza di Gaeta sono venuti da me in Comune e hanno chiesto documentazione sugli interventi di bonifica e messa in manutenzione del torrente Pontone. Si tratta del corso d’acqua che, ai confini dei comuni di Formia, Gaeta e Itri, straripando la notte di Ognissanti del 2012 è stato teatro della morte di un’anziana donna“.
Il sindaco di Gaeta ci è rimasto male. Non per la segnalazione ai carabinieri. ma per non essere stato avvertito almeno con una telefonata. Per garbo istituzionale.
“Io al posto suo avrei riferito di questa legittima iniziativa. Non l’ha fatto, non fa niente e ne prendo atto. Non sono indagato e mi accusa di non aver provveduto alla manutenzione del corso d’acqua sul lato del mio comune, Gaeta. Bah. Ai Carabinieri ho consegnato tutto anche il provvedimento della Regione che ha stanziato, grazie al mio interessamento, 240mila euro per la sistemazione del torrente. Magari l’avesse fatto lei”.
Ma sono sempre soggettivi punti di vista.