Il rimpasto a Frosinone: se non ora quando?

Gli scenari aperti dalle dimissioni di Fabio Tagliaferri per presiedere ALeS Spa. La recente tattica di Crescenzi rende problematica la sua promozione ad assessore. E poi c'è il fattore Ferrara. Si considera un assessore esterno per evitare tensioni interne al partito, in vista delle elezioni europee. E poi i malpancisti...

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La premessa è doverosa. Le dimissioni di Fabio Tagliaferri da assessore ai Servizi Sociali del Comune di Frosinone per andare a ricoprire l’incarico di presidente ed amministratore delegato di ALeS Spa sono una questione tutta interna a FdI.

Nel Partito di Giorgia Meloni bisognerà fare una equazione matematica: meno uno, più uno, il risultato è sempre zero. Nel senso che il sostituto (o la sostituta) di Fabio Tagliaferri in Giunta sarà una persona individuata da FdI. E verrebbe da dire “Oui Monsieur Lapalisse“, evidentissimo. Ma qui la questione si complica.

Niente assessorato per Crescenzi

Sergio Crescenzi

La soluzione più logica sarebbe stata quella di promuovere sul campo il Consigliere Sergio Crescenzi. Ha affrontato un mese fa le elezioni Provinciali ed ha sfiorato l’elezione, mancandola d’un soffio. In caso di suo passaggio in Giunta dovrebbe dimettersi dall’Aula ed al suo posto entrerebbe il primo dei non eletti, Marco Ferrara. Ma sono due i motivi ostativi ad affondare direttamente nel porto questa ipotesi senza consentirle di prendere nemmeno il largo. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di venerdì 2 febbraio 2024).

Il primo è la tattica scelta dopo le Provinciali da Sergio Crescenzi. Ha assunto una posizione fortemente critica nei confronti del sindaco Riccardo Mastrangeli e della sua amministrazione. La sua bacheca Facebook sembra quella di un esponente dell’opposizione. In queste condizioni Riccardo Mastrangeli molto difficilmente accetterebbe nella sua giunta uno che gli ha sparato a palle incatenate fino alla sera prima.

Il secondo motivo. È l’eventuale ingresso di Marco Ferrara in Consiglio: su di lui potrebbe “pesare” il suo precedente vissuto in Aula consiliare nella scorse legislature quando era solito interrogare la sua stessa maggioranza. Come fanno oggi i vari Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone. Nella maggioranza di centrodestra non si sente proprio il bisogno in questo momento di avere un altro consigliere  “interrogante”. Quelli che lo fanno bastano e avanzano.

Ipotesi esterno

Fabio Tagliaferri

L’altra soluzione sul tavolo è allora quella di individuare un assessore esterno. Per evitare ogni possibile problema di gestione delle dinamiche d’aula. In questo modo il gruppo consiliare FdI resterebbe cristallizzato ad oggi, senza nuovi ingressi.

Bisognerà vedere però come potrebbero reagire Crescenzi (e Ferrara) ad una ipotesi del genere. In ogni caso, c’è tutto il tempo necessario per trovare la quadratura del cerchio e per cercare la soluzione più indolore possibile. Nell’attesa il sindaco terrà ad interim la delega ai Servizi Sociali. Per quanto tempo?

Qui entra in gioco anche un altro fattore. Per FdI e per tutti gli altri Partiti a Frosinone l’orizzonte politico immediato sono le elezioni Europee. Ci sarà bisogno dei voti di tutti per arrivare prima degli altri. Per questo adesso è vietato generare scontenti e alimentare tensioni o risentimenti.

La domanda delle centro pistole

Foto © Stefano Strani

Con le dimissioni di Tagliaferri e la necessità di sostituirlo si può finalmente formulare la domanda delle cento pistole.

Se i tre o quattro (forse anche 5) consiglieri malpancisti non costituiscono ora  il loro Gruppo consiliare per chiedere uno o due assessorati, quando potranno mai farlo? Se è vero , come è vero, che il sindaco Mastrangeli nelle prossime settimane dovrà necessariamente mettere mano alla Giunta per sostituire Tagliaferri, è questa l’occasione per i Consiglieri non allineati, forse l’unica, per inserirsi con le loro richieste nel ridisegnare (eventualmente) la nuova Giunta.

Non sta scritto da nessuna parte che Mastrangeli poi abbia veramente voglia e necessità di nominare nuovi assessori. Oltre ovviamente quello in quota FdI. Potrebbe decidere di non tenere in alcun conto le eventuali richieste dei Consiglieri malpancisti una volta costituitisi in un nuovo gruppo consiliare, sostituire Tagliaferri e basta. Lasciando la Giunta immutata senza alcuna altra modifica. Quindi proseguire la consiliatura fine al termine con 16/17 consiglieri di provata fede e portare ogni volta tutte le delibere a casa in seconda convocazione.

Fine dei giochi.

Un regalo agli avversari

Il municipio di Frosinone

Chiaro che con quella mossa regalerebbe il nuovo Gruppo consiliare malpancista all’opposizione. Ma anche in quel caso  i numeri in Aula sarebbero sempre a favore del centrodestra.

Dal canto loro, quei 4 o 5 Consiglieri non allineati hanno ora l’occasione per capire essi stessi (e per dimostrare agli altri) quanto possano veramente incidere nelle dinamiche della maggioranza. Fino ad ora al sindaco hanno provocato solo una leggera orticaria e nulla di più. Adesso potrebbe essere diverso. Chiedere di rivedere ufficialmente gli assetti di Giunta è un atto politico estremamente importante e delicato. Per qualsiasi amministrazione. E qualunque dovesse essere la risposta del sindaco e della maggioranza, questa avrebbe comunque degli effetti rilevanti. In ogni caso.

Se al contrario decideranno di non costituirsi in alcun Gruppo consiliare nuovo e quindi senza avanzare alcuna richiesta di assessorato, sarà il segnale che qualcosa sta cambiando. Probabilmente avranno capito che, anche senza di loro, il sindaco ha il totale controllo della situazione, amministrativa e politica del Comune. Senza la necessità di avere a disposizione i 23 voti potenziali della intera maggioranza.

E quindi le interrogazioni, le prese di distanza sugli organismi di comunicazione o la mancata partecipazione alle riunioni di maggioranza, sono da interpretare solo come grida manzoniane. Come a dire fino ad ora abbiamo scherzato. Per questo, torna alla mente una delle celebri massime di Sun Tzu, mirabile generale cinese autore del libro “L’arte della Guerra“. Quella che recita “quando il nemico è troppo più forte, l’unica cosa saggia da fare, è allearsi ad esso.”