Via gli incarichi ad assessori e delegati. Ma solo a quelli ritenuti vicini all'ex sindaco Fiorito. La rottura con il suo successore Natalia è palese e totale
Una decisione che, al di là delle note ufficiali e dei comunicati di circostanza, chiarisce due cose. Uno, che la campagna elettorale ad Anagni è decisamente cominciata; due, che in questa campagna elettorale sarà estremamente rilevante la figura di Franco Fiorito (anche se è molto difficile che l’ex sindaco possa scendere in campo in prima persona, più probabile che lo faccia la figura dell’avvocato Giuseppe De Luca).
La decisione, resa nota poche ore fa, del sindaco Daniele Natalia di defenestrare i due assessori Floriana Retarvi e Serenella Poggi, e di togliere le deleghe ai consiglieri di maggioranza Magno D’Angeli e Daniele Tuffi certifica infatti l’ufficialità dello strappo che era già apparso evidente a tutti in maggioranza durante l’ultimo Consiglio comunale.
Tutto nasce dal Piano Savone
In quella circostanza infatti, come noto, era stato approvato un piano urbanistico integrato relativo alla ditta Savone. Piano che aveva visto l’approvazione della maggioranza con l’astensione di tutti i consiglieri di minoranza. E, questo il dettaglio, con l’astensione anche di 2 consiglieri di maggioranza: appunto, Tuffi e D’Angeli. (Leggi qui: E Fiorito sconfessa Natalia).
Secondo più di qualcuno, la presenza di quelle due astensioni in maggioranza sarebbe stata legata ad un intervento diretto di Franco Fiorito all’interno del mondo del centrodestra cittadino. Non è un mistero per nessuno infatti che sia Tuffi che D’Angeli abbiano una sintonia con l’ex sindaco della città. Per molti, quindi, la loro decisione di astenersi sarebbe stata una specie di obbedienza al richiamo della foresta.
Una situazione che, evidentemente, ha portato il sindaco a voler regolare i conti. “Punendo” i due consiglieri “ribelli” ed i relativi assessori. Definendo, soprattutto in vista della campagna elettorale, chi sta davvero con lui e chi no. In questo senso, quello del sindaco è un utile esercizio di chiarezza. Che però apre la strada a problemi non facilmente risolvibili.
I problemi non risolvibili
Il primo è di carattere numerico; al momento infatti va registrata la diminuzione del potere numerico della maggioranza. Ai 5 consiglieri di minoranza infatti potrebbero adesso aggiungersi i due consiglieri sfiduciati Magno D’Angeli e Daniele Tuffi, che con ogni probabilità si dichiareranno quantomeno indipendenti. Se a questi aggiungiamo anche il consigliere di Forza Italia Pierino Naretti, che da tempo viene visto in rotta di collisione con il resto della maggioranza (ma lo stesso Vincenzo Proietti viene descritto da molti come sulle spine), ecco che l’azione del governo cittadino da adesso in poi si gioca davvero sul filo del rasoio.
L’altro aspetto è quello relativo alla rilevanza (acquisita non da ora) dell’ex sindaco Franco Fiorito sulla scena. Anche senza dare troppo credito alla voce secondo la quale la Poggi (entrata in giunta appena un paio di mesi fa al posto di Giuseppe De Luca) si sarebbe dimessa entro ottobre perchè già d’accordo con Fiorito per mettere in difficoltà Natalia, tutto fa pensare che l’ex sindaco abbia deciso davvero di riprendere il controllo della situazione. (Leggi qui: Natalia porta Poggi in Giunta e restringe il Campo Largo).
Finale in salita
Il che vuol dire che i prossimi mesi saranno molto duri per il primo cittadino. Che sicuramente adesso proverà a compattare le forze più vicine, per esempio attribuendo incarichi ai più fedeli. Una prima ipotesi è quella dell’ingresso in giunta di Guglielmo Vecchi, esponente di Idea Anagni, a cui potrebbe andare, tra le altre, la delega al Bilancio che era stata fino a poche ore fa della Poggi. Ed ovviamente l’altro posto sarebbe riservato ad un esponente di Fdi.
Inoltre, elemento non di secondo piano, bisognerà rifare i conti per essere sicuri di rispettare gli equilibri previsti dalla norma sulla Parità di Genere.
Che i mesi che stanno per arrivare saranno per il sindaco particolarmente complicati lo ha detto anche il segretario del Partito Democratico cittadino Egidio Proietti. Che ha parlato di “una amministrazione che viveva già alla giornata, ma che con questo ennesimo atto ha veramente toccato il fondo”. Per Proietti c’è uno “stato di confusione che regna in maggioranza”.