Uniti da un insolito destino: sono entrambi sotto assedio. Il leader leghista deve evitare la stretta dell'ex sindaco D'Alessandro. Il sindaco in carica rischia invece di ritrovarsi indebolito da una serie di scelte di breve respiro
La perseveranza, non le manca. Ma in politica è una sola delle virtù necessarie per sopravvivere. Imma Altrui è la responsabile Organizzazione della Lega a Cassino: battezzata leghista dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli nonostante fosse stata già candidata alle elezioni Comunali 2019 con gli avversari della Lega (era nella lista dell’ex sindaco Dem Giuseppe Golini Petrarcone). Un peccato originale dal quale ce la sta mettendo tutta per emendarsi. E ottenere così un riconoscimento anche dai vertici del Carroccio. Ha alzato la cornetta del telefono e ha chiamato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega: dall’altro capo del telefono si sarebbe limitato a un “buon lavoro”, nulla di più.
Si è quindi attivata con gli altri referenti provinciali del Partito. Ma non è un cappello a fare un ambasciatore: la leadership o la sai costruire o nessuno te la riconosce. In sintesi: a Cassino, non riesce ad aggregare. C’è di più: Pietro Pacitti, fedelissimo di Pasquale Ciacciarelli, è stato costretto a dimettersi dalla Segreteria del consigliere regionale: troppo accesi i dissidi interni con la neo responsabile Organizzazione della Lega a Cassino.
Per questo motivo – trapela – adesso anche Ciacciarelli starebbe pensando ad un approccio più graduale: le fusioni a freddo sono una scienza difficilissima sia in Fisica che in Politica. Dovrà essere abile: il rischio è che possa apparire una retromarcia. Ma una manovra è indispensabile: anche perché si sono mossi gli avversari interni e Ciacciarelli rischia l’assedio. A preoccupare è la manovra messa in campo dall’ex sindaco di centrodestra Carlo Maria D’Alessandro che sta preparando il terreno verso il Carroccio per l’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro. (Leggi qui Carmine va con la Lega. Per portarla verso Carlo Maria).
L’assedio della movida
Intanto questa mattina il capogruppo comunale della Lega Franco Evangelista prende parte ad una conferenza stampa in Comune con i consiglieri Salvatore Fontana, Giuseppe Golini Petrarcone e Massimiliano Mignanelli.
Uno degli argomenti che sarà affrontato sono gli assembramenti e le misure da adottare dopo la movida senza freni che si è registrata nel weekend. Il sindaco Enzo Salera pensa ad un’ordinanza, che potrebbe essere emanata in giornata. Al momento l’unico atto che si registra è però solo “virtuale”. Nel senso che il neo assessore al Commercio Arianna Volante, dopo aver riunito in sala Restagno i baristi del centro di Cassino, ha creato un gruppo whatsapp per mantenere un filo aperto tra gli esercenti e l’amministrazione.
L’opposizione, da parte sua, con Salvatore Fontana anticipa: “L’appello lanciato dal sindaco riguardo gli assembramenti in piazza Labriola non può cadere nel vuoto. Perché di fronte ad una pandemia di questa portata ed al rischio del nuovo aumento di contagiati a Cassino non devono esistere steccati politici e rivalità”.
Annuncia che su questo tema non ci saranno barricate ma mani tese. Non tenteranno l’assedio. “Siamo pronti ad un confronto con il primo cittadino e gli assessori competenti per mettere in campo un piano di prevenzione e tutela che non anteponga gli interessi personali di alcuni commercianti ma che tuteli al 100% l’incolumità dei singoli cittadini. Cassino merita di tornare a vivere ma se c’è un prezzo da pagare dobbiamo farlo tutti quanti insieme. Senza divisioni. Senza rancori”.
L’assedio interno
Già, i rancori. Non sembrano affatto superati nelle fila della maggioranza. Il sindaco Enzo Salera continua a mantenere un atteggiamento di chiusura nei confronti di coloro che non fanno parte del cosiddetto “cerchio magico”. Creando così una forma di auto assedio.
Uno che non ci è mai entrato è Luigi Maccaro: l’assessore di Demos è stato messo ai margini appena ha sollevato perplessità su alcuni aspetti dell’azione amministrativa e politica. Ad esempio, tra le altre cose, non ha gradito l’invettiva sulla “feccia”: la pubblica denuncia su manovre poco limpide intorno all’amministrazione. Il sindaco aveva fatto scalpore a fine dicembre con un suo durissimo intervento in Aula, poi parzialmente ricondotto negli argini. Oggi Luigi Maccaro è in assoluto silenzio stampa e sempre più defilato. (Leggi qui Contrordine, la ‘feccia’ non c’è più: dietrofront in aula).
Appare evidente che il cerchio di confronto sempre più ristretto del sindaco di Cassino corrisponde a un orizzonte per lui sempre più limitato: non sono queste le strategie per studiare da aspirante presidente della Provincia. Tanto per fare qualche conto: Demos può fare affidamento su voti ponderati pesanti per le Provinciali. I rumors dicono che si conteranno concentrando il fuoco su Luigi Vacana.
La scelta politica è netta: marciare compatti con la formazione che ha vinto le elezioni Comunali, nessuna concessione all’allargamento del campo sollecitato come principio da Nicola Zingaretti.
Le scelte miopi
Se sia la strategia migliore potrà dirlo solo il tempo. E la conta che si farà alla prima occasione. Il rischio è quello legato ad una miopia politica capace di far disperdere il consenso accumulato in questi due anni. Colpa anche di alcune scelte che definire opinabili sarebbe un eufemismo.
Una di queste è la delibera di giunta che decideva di dichiarare Cassino civitas mariae: ha innescato una spaccatura verticale tra i fedeli dell’Assunta ed i devoti a San Benedetto; tanto netta da costringere il sindaco ad una ritirata strategica. Anche in quel caso l’assessore Maccaro aveva sconsigliato di adottare la delibera, ma il suo dissenso fu ignorato. (Leggi qui Lite sui Santi: il sindaco prepara la retromarcia. «Se divide, a Cesare ciò che è di Cesare»).
Così come ha suscitato perplessità la lettera inviata nei giorni scorsi dal sindaco alla Direzione regionale Politiche Ambientali. Una lettera in cui si inviano osservazioni in merito alla quarta linea del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. “In relazione a quanto in oggetto, quale Sindaco pro tempore del Comune di Cassino – scrive Salera – invio le seguenti osservazioni in allegato emerse dal confronto nella Consulta dell’Ambiente comunale e inviateci dall’Associazione Italia Nostra”. In allegato non c’è il verbale emerso dalla Consulta dell’ambiente, bensì la missiva su carta intestata dell’associazione “Italia Nostra” a firma della dottoressa geologa Antonella Forli; del dottore agronomo Sergio Giannitelli e del dottor Angelo Antonio Spallino.
In pratica: il sindaco ha fatto da passacarte. Peggio ancora: ha fatto svolgere questo ruolo alla città di Cassino.