La capitale della cultura “in Gramsci” e Latina nel verso di Ingrao

Prosa sul niente e propositi su tutto dopo la presentazione ufficiale della candidatura, ma manca la coscienza di sé.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere  la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza  di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri

Antonio Gramsci

La cultura non ha segreti, anzi è antidoto ad ogni segreto perché il segreto esclude e la cultura include. Partecipo alla presentazione della candidatura di Latina a capitale italiana della cultura per il 2026, sala gremita e attesa tanta. Penso alla novità di una città che “ha coscienza di sé”. Che si sente in “relazione con gli altri”. (Leggi qui: Il dossier Cultura ed i dubbi di una presentazione segreta).

Ascolto e vedo lo stesso entusiasmo che ho avuto quando mi regalarono la prima macchinina di metallo, una Giulietta. Non stavo nella pelle, ci ho giocato per tanto tempo ma non mi sono mai sognato di viaggiarci: cosciente fosse un modellino. Il mio primo viaggio lo feci con una modesta Renault 4.

Parla il sindaco, anzi parlano le sindache (Matilde Celentano e Annalisa Muzio), felici di raccogliere una sfida. Ma chi ci aveva sfidato? Chi aveva lanciato questo guanto di sfida?

Sfidanti o imbucati ai matrimoni?

La presentaione del simbolo

A me pareva più appropriato dire “ci siamo infilate”. Avevo degli amici al paese che andavano vestiti di tutto punto ai matrimoni, ai pranzi dei matrimoni. Facevano gli auguri, portavano un modesto dono e si sedevano ad un al tavolo. La famiglia dello sposo pensava che fossero invitati della sposa, e quelli della sposa il contrario e la sfangavano.

Così mi è parso. I tecnici di Verona ci spiegano che Latina “salvo ognuno”, appena “nominata” destò passioni incredibili. Io ci vivo, non ho mai visto passioni e leggo sempre sui giornali nazionali: Sabaudia (Roma), Cori (Roma), Gaeta (Napoli), Ponza (Napoli). Ma a Verona sarà diverso e indubbiamente ha più appeal il Sisto che l’Adige, Il teatro dei preti che l’Arena. Gusti.

Domande, risposte zero ed effetto “wow!”

Ho dentro la domanda, nel giorno della presentazione di un dossier che poi non viene rivelato e ci dobbiamo accontentare tutti della rivelazione di un semplice logo grafico. La domanda era: ma perché Latina? Sono venuto qui per avere risposta. Invece? E’ un segreto, e faremo l’effetto wow.

Segreto? Fosse apparsa la Madonna a borgo Gnif Gnaf e non ho saputo nulla, con tanto di comunicazione di nuovi segreti come a Fatima? Di tanto in tanto la madonnina le fa ste cose. Ma pare di no, visto che a stretto giro il Vescovo Mariano Crociata fa sapere che lui  “ha appreso” della candidatura, citando San Tommaso che sta a Fossanova e scriveva libri per non avere segreti.

E l’effetto wow? Ricordo quello che descriveva Alberto Sordi quando raccontava dei vicoli di borgo a Roma. Che gli fecero percorrere, stretti e bui, per gustarsi l’immensità di piazza San Pietro. Ma a Latina non è possibile: abbiamo il mare. C’è nel lago di Fogliano un mostro tipo Lockness o Bigfoot nei giardino di Fogliano?

Muzio alza i toni con “vinceremo”

Antonio Gramsci

Attendo, con fiducia. L’assessore Muzio alza il tono “vinceremo”. L’entusiasmo mi rende buono, non le posso rivelare che quello che ha usato questa parola non ha “proprio vinto”. Ma sarà un contro wow quando lo scoprirà. 

Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri. Bello aver letto Gramsci.

Capisci la grandezza dei limiti e la portata della sfida, fa tristezza la non consapevolezza.

È come cattedrale nella selva
come isola trionfante sulle acque.
Nuvole d’oro i frumenti.

Petro Ingrao (1935)