
La figura di Pierluigi Pontone non aggrega e il circolo di Cassino va in stand by. Anche perché così conviene a tutti.
Pontone divisivo, Salera pratico

Uno spiraglio ci sarebbe, ma l’impressione è che non ci sia la volontà politica di aprirlo. Perché non appena si era aperta la discussione ed era scattato il toto nomi sulla nuova Segreteria si erano aperte crepe nella maggioranza.
Infatti non tutti gradirebbero la designazione di Pierluigi Pontone, e la minoranza era andata ancor di più sulle barricate. Chiedendo che ci fosse una maggiore considerazione di coloro che sono attivi nel circolo da anni.
C’è dunque come l’impressione che alla maggioranza non dispiaccia tenere il circolo in “isolamento” rispetto alla vita amministrativa. Questo magari per avere meno grattacapi.
Il remoto nel Pd è un pretesto

E poi perché Enzo Salera ha molte similitudini con il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Cioè, sulle questioni amministrative è uno stakanovista. Tuttavia non ama le liturgie di Partito e le infinite riunioni che spesso si concludono senza provvedimenti concrete. Questa è probabilmente una delle spiegazioni del perché non si tenti di dare nuova linfa al Partito passando per il congresso. Perché in un mondo dove grazie alle piattaforme telematiche si svolgono congressi internazionali e call mattina e sera, non è concepibile che non si possa svolgere un congresso di circolo.
De resto anche Luca Fantini è stato proclamato segretario su zoom. Sono pratiche che la pandemia ha fatto pienamente entrare nella nostra vita. E che non mortificherebbero il confronto, comunque necessario, tra le varie anime del Partito. L’auspicio è dunque che nei prossimi giorni si possa intervenire in tal senso. Però appare evidente che serve ora l’intervento della Federazione provinciale e del segretario Luca Fantini.