Sfida all'ultimo cavillo in Commissione. Da un lato Gianluca Quadrini che vuole dimostrare al Presidente Dem della Provincia che è il centrodestra invece ad avere la maggioranza. Ma Pompeo gli dimostra che il Patto d'Aula è più forte.
Sarebbe piaciuto a Burt Lancaster, nei panni dello sceriffo Wyatt Earp al centro della Sfida all’OK Corral, classico dei film western anni Cinquanta. Ma Frosinone non è la cittadina di Tombstone in Arizona dove avvenne il celebre regolamento di conti che ispirò il film. Né palazzo Iacobucci assomiglia ad un corral, un allevamento di manzi. Eppure lo schieramento di forze messo in campo questa mattina era del tutto simile alla sfida all’ultimo sangue resa immortale dal regista John Sturges.
Sceriffi e vice
A sfidarsi fino all’ultimo cavillo sono stati il presidente Dem della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, presidente regionale dell’Unione Province d’Italia. E Gianluca Quadrini, consigliere provinciale, presidente della Comunità Montana di Arce, vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Chi dei due sia lo sceriffo e chi il cattivo, dipende dai punti di vista.
La sfida è andata in scena a metà mattinata. Non all’alba perché altrimenti il vice presidente Luigi Vacana non avrebbe potuto partecipare: il suo motto è “Nella storia, nulla di importante è mai accaduto prima di mezzogiorno“; Vacana ama la storia e non si sveglia mai prima di quell’ora.
Così, verso l’ora dell’aperitivo, tutti hanno cominciato ad affollare la sala delle Commissioni. Tutti.
A Palazzo Iacobucci, a memoria d’uomo, non s’era mai visto – dopo la riforma Delrio – il Presidente della Provincia prendere parte ai lavori delle Commissioni. Oggi invece Antonio Pompeo ha voluto partecipare personalmente, presentandosi alla Commissione Regolamenti e Bilancio. Lo ha fatto dopo avere preso sul serio le segnalazioni arrivate da più parti nel corso della settimana: lo avvisavano del lavoro frenetico di Gianluca Quadrini, che si era messo in testa di ricompattare o quantomeno tentare di riorganizzare il centrodestra sul territorio.
E la Commissione di oggi doveva essere il momento della prova di forza. Con cui ricordare ad Antonio Pompeo che è il centrodestra ad avere la maggioranza. Non lui, anche se è il presidente.
L’ordine del giorno
Presiede il tavolo il Consigliere Andrea Campioni, consigliere comunale di Frosinone eletto da Nicola Ottaviani. E prestato poi alla Lega che altrimenti avrebbe subito l’onta di non avere un suo esponente nella Provincia di Frosinone, nonostante due deputati, un senatore, un sindaco di capoluogo.
Ancora un po’ nuovo nell’incarico, quasi estraneo alle dinamiche del palazzo, Andrea Campioni non si aspettava uno scontro come quello che da lì a poco si sarebbe scatenato.
A metterlo in allarme doveva essere il fatto che i funzionari si sono schierati al gran completo: dal Direttore Generale al Segretario, passando per i Dirigenti.
Si iniziano ad esaminare gli argomenti. Passano senza nessuna particolare discussione l’ordine del giorno sulla nuova Agenzia di Formazione e addirittura le variazioni di Bilancio. Nessuna lite, nessuno alza la voce. Anzi si fa quasi a gara nell’elogiare il Delegato di turno per il lavoro svolto.
Ma siamo ancora all’apparenza.
Galeotto fu il Dup
Tutto cambia quando arriva il momento di esaminare il Dup. Che è il Documento Unico di Programmazione 2020-2022. Con la riforma è il documento in cui c’è scritto tutto lo sviluppo economico della Provincia nei prossimi anni.
E’ qui che i toni cambiano. Ee questa volta non solo all’apparenza. Gianluca Quadrini si alza e si mette di traverso sulla strada dell’approvazione. Inizia in maniera soft, tenta l’approccio ironico. Dice di avere qualche difficoltà ad approvare un “documento che non ho redatto. Un crescendo rossiniano nel quale dice che mai e poi mai voterà un documento economico scritto interamente dal presidente, senza il minimo coinvolgimento della minoranza. Che – ricorda Quadrini – in questo caso è maggioranza.
Il vice coordinatore azzurro non sa che è andato all’Ok Corral con le pistole caricate ad acqua.
Pompeo sbotta
“Ma volete che faccia il Presidente davvero?!” sbotta Antonio Pompeo, ricordando come un po’ per via della Riforma delle Province, un po’ per il modus operandi instaurato all’Amministrazione Provinciale di Frosinone, non si sono mai fatti grossi distinguo tra maggioranza ed opposizione.
Luigi Vacana, ultimo civico rimasto, si accorge che è mezzogiorno e prende vita. “Gianlu’ però non puoi fare così: scindi il ruolo politico da quello amministrativo. Qui facciamo amministrazione e poi il vice coordinatore di Forza Italia lo fai in un altro posto“. È l’elogio del volemose bene.
Lo seguono a ruota il consigliere di Veroli Germano Caperna e la consigliera Dem (convento Pompeo) Alessandra Sardellitti.
Cerca di fare squadra con Gianluca Quadrini il consigliere leghista Andrea Campioni. Ottenendo però l’effetto di far venire il veleno agli occhi della Sardellitti: che assesta un morso micidiale e zittisce il presidente della Commissione dicendogli “ma a te il Dup, al Comune di Frosinone, te l’hanno mai fatto vedere?”. Campioni da quel momento non parla più. È l’unico della Lega presente. La maggioranza appare compatta, e fin qui nulla di strano.
Centrodestra smarrito
Sorprende invece l’opposizione che può vantare in Commissione altri due Consiglieri, tra le fila di Fratelli d’Italia. Il più alto in grado è il Presidente del Consiglio Daniele Maura.
Gianluca Quadrini ha servito l’assist, Andrea Campioni lo ha sostenuto, ora si aspetta una sponda da FdI, che però da Daniele Maura non arriverà. Come non arriva dall’altra Consigliera del gruppo Stefania Furtivo. Dimostrazione palstica di quanto il “Patto d’Aula” sia il vero punto di forza di questa Consiliatura. Un vero freno alla possibilità di riorganizzarsi del centrodestra.
Quadrini spara ma dalle pistole esce solo qualche spruzzo d’acqua. Pompeo e i suoi abbandonano i lavori: l’opposizione manca. Non c’è, con la scusa che ora “la provincia è un ente di secondo livello” come ebbe a dire Mario Abbruzzese per giustificare il fatto che Forza Italia fosse al governo provinciale insieme al Pd; salvo poi rimangiarsi tutto quando nel biennio successivo lo relegarono in minoranza, senza fargli toccare palla o quasi.
Antonio Pompeo può dormire sereno: con il pretesto dell’ente di II livello e dei ruoli di garanzia, ha assegnato la Presidenza d’aula a Maura e la commissione Parità a Furtivo. Fratelli d’Italia alzerà la voce qualche volta. Ma non lo metterà mai in difficoltà. Perché perderebbe tutto.
La prossima volta a Quadrini converrà controllare le cartucce, prima di lanciare l’assalto a Pompeo.