Gasparri rilancia la candidatura di Guido Bertolaso per il Campidoglio, nella Lega si torna a parlare di Giulia Bongiorno. Gli alleati vogliono cercare di limitare lo strapotere dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che però va avanti. Le variabili Renzi e Calenda e le prossime regionali. Tutto in gioco all’ombra del Cupolone.
Forza Italia non molla sulla candidatura a sindaco di Roma.E insiste su Guido Bertolaso. Il senatore Maurizio Gasparri, responsabile politico degli “azzurri” nella Capitale, rilancia esattamente questa idea. Ha detto: “Ci sono voluti otto anni per riconfermare che Bertolaso è una risorsa per la Repubblica e non un problema. Mi riferisco alla decisione della Corte dei Conti che ammette che l’operato di Bertolaso in occasione del G8 dell’Aquila fu pienamente conforme alle leggi. Quanto tempo ci vorrà ancora per scoprire che Bertolaso anche oggi può essere una risorsa per le istituzioni, mi riferisco alla guida di una grande città?”.
Il peso dei Fratelli
Sulla stessa lunghezza d’onda di Gasparri c’è da sempre il coordinatore nazionale Antonio Tajani. E pure Matteo Salvini, il leader della Lega.
Negli ultimi giorni nel centrodestra sono salite moltissimo le azioni di Chiara Colosimo, di Fratelli d’Italia. Su Bertolaso però Forza Italia andrà avanti. Intanto perché le elezioni di Roma saranno fondamentali. Ma poi c’è anche la necessità nel centrodestra di non lasciare tutto il campo a Fratelli d’Italia. Anche perché prima o poi bisognerà pure scegliere il candidato alla presidenza della Regione Lazio del centrodestra.
Maurizio Gasparri potrebbe puntarci e allora la trattativa sulla candidatura a sindaco di Roma diventa importante pure su un versante ampio del centrodestra.
Regione o Comune, uno alla Lega
Ma è pensabile che la Lega, primo Partito in Italia secondo tutti i sondaggi, possa non schierare un proprio candidato a sindaco di Roma e poi alla presidenza della Regione? In effetti l’idea appare abbastanza strana. Intanto nella Capitale potrebbe esserci l’ex ministro Giulia Bongiorno. Alla Regione Lazio il nome di Claudio Durigon rimane solido, molto solido. Si tratta di capire adesso che piega prenderà il dibattito nella Capitale, perché è vero che l’autunno è vicino, ma è altrettanto chiaro che le accelerazioni della politica nazionale e regionale stanno ribaltando l’intero quadro.
L’avvento del Governo di Mario Draghi ha già determinato il cambio di segretario nel Pd (Enrico Letta al posto di Nicola Zingaretti) e l’accelerazione del rinnovo dei Cinque Stelle. Con l’ex premier Giuseppe Conte chiamato a rifondare un partito che non farà più riferimento alla piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio. Una rivoluzione.
Nel centrodestra le strade di Lega-Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono divise. Infine, Matteo Renzi e Carlo Calenda possono rappresentare delle variabili. Ma non c’è modo di cambiare l’impostazione: tutte le strade portano a Roma. All’esito delle elezioni.