Salvate il soldato Mastrangeli

Nessuno fino ad oggi è sceso in campo per difendere le scelte del sindaco Riccardo Mastrangeli. Eppure le avevano condivise e sottoscritte al momento di accettare la candidatura

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Ad un anno esatto dalle elezioni comunali di Frosinone che hanno determinato la terza vittoria consecutiva del centrodestra, nessuno si aspettava che a turbare i sonni del sindaco Riccardo Mastrangeli fosse più la propria maggioranza che l’opposizione.

Spieghiamo meglio il concetto. Sulla vicenda delle piste ciclabili (o meglio delle ciclopedonali, sulla metropolitana di superficie (o meglio il Bus Rapid Transit) e più in generale sul progetto di mobilità alternativa sostenibile, il sindaco ci sta mettendo fino in fondo la faccia. Ma solo lui, però.

Un sindaco da solo al fronte

Riccardo Mastrangeli

L’opposizione sta svolgendo il proprio ruolo. Lo fa cavalcando i tanti malumori che stanno animando in questi giorni il dibattito cittadino: sulle piste ciclabili, sul traffico, sempre più congestionato nelle ore di punta, sul concetto di mobilità. L’opposizione ed il circolo cittadino del Partito Democratico in modo particolare, stanno interpretando il sentiment corrente. Provando a mordere ai polpacci il sindaco ed invitandolo a rivedere le proprie determinazioni sul tema. (Leggi qui: Bello ma inutile, l’incubo di Mastrangeli).

Una mossa intelligente. Perché ogni progetto che passa dalla carta alla strada deve affrontare un minimo di adattamento: con questa mossa il Pd cittadino potrà intestarsi qualunque variazione sul progetto. Fin qui tutto normale, nulla di straordinario.

L’anomalia sta nel fatto che il sindaco è stato praticamente lasciato da solo a difendere le scelte che sono comunque dell’Amministrazione. Tolte le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Adriano Piacentini, dell’assessore al centro Storico Rossella Testa, dell’assessore all’innovazione Alessandra Sardellitti non si ricorda un solo intervento da parte di qualche Consigliere comunale di maggioranza o capogruppo. Nessuno che abbia sentito, in queste ore, il bisogno di correre in soccorso del sindaco: argomentando le decisioni prese. Difendendole. Per la verità, non si registra proprio alcun intervento dei Consiglieri che sostengono Mastrangeli, né in consiglio Comunale, né altrove, dall’inizio della consiliatura.

Ma tutti avevano firmato

Ottaviani e Salvini sulla ciclabile

Peccato che tutti i candidati al Consiglio Comunale con Mastrangeli e tutti i relativi partiti e liste civiche di riferimento, abbiano sottoscritto e avallato il programma del sindaco, sul quale oggi non dicono una sola parola di fronte agli elettori comprensibilmente spiazzati di fronte alla novità.

Eppure era scritto con chiarezza, nero su bianco. A pagina 7 del capitolo Mobilità Sostenibile. Ancora oggi consultabile, c’è scritto che “Il Comune di Frosinone si è dotato del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, documento che punta a rivoluzionare lo stesso approccio al trasporto, al fine di proiettare la città verso la nuova dimensione di una mobilità sostenibile.

Si è avviata una procedura di revisione del Piano Urbano del Traffico. Tra gli obiettivi dei Piani, rientrano l’incentivazione della mobilità ciclo-pedonale al posto di quella veicolare, con il riequilibrio modale degli spostamenti.”

La realizzazione delle piste ciclopedonali a Frosinone non sono una invenzione di oggi, non lo è di Riccardo Mastrangeli. È una scelta condivisa. Anche da chi sta tacendo. E da chi sta mugugnando. Dove sono i Consiglieri di maggioranza, dove stanno i Partiti e le liste civiche. Cioè quelli che hanno condiviso il progetto ed ora dovrebbero spiegarlo ai loro elettori? La sensazione della scarsa voglia di metterci la faccia, da parte di molti è piuttosto manifesta.

Il fuoco sotto la cenere

Riccardo Mastrangeli e Pasquale Cirillo

Il tema non è come conciliare il Brt con le Ztl e farle coesistere con quello che è il traffico di Frosinone ed il suo modo di spostarsi, al quale oggi non c’è alternativa. Questo è un problema di programmazione e gestione. Qui il tema è tutto politico.

Per il sindaco Riccardo Mastrangeli i problemi non sono legati solo allo scarso entusiasmo della sua maggioranza per le ciclopedonali. Diventeranno evidenti con buona probabilità dopo l’estate. Sono noti infatti i malumori di alcuni consiglieri che aspirano ad essere “promossi” ad assessori. C’è chi lo nasconde e chi lo lascia trasparire con coerenza. Tra questi ultimi c’è Pasquale Cirillo, il quale ritiene che la rappresentanza di genere in Giunta possa essere riadeguata alla norma con la sostituzione di qualche donna.

Allo stesso modo, sono evidenti i segnali che sta mandando al sindaco il consigliere della sua stessa lista Anselmo Pizzutelli: proprio sulla vicenda della localizzazione delle piste ciclopedonali sta facendo, allo Scalo (il suo feudo di consensi) un supplemento di campagna elettorale allo scopo di guadagnare i galloni assessorili, tra qualche tempo.

Questione di equilibri

Nel caso, poi si riproporrà il tema già affrontato al momento del varo della Giunta l’anno scorso: cioè che la lista del sindaco non potrebbe avere rappresentanze in Giunta proprio perché esprime già il sindaco. Ed in quel caso andrebbe ulteriormente chiarito cosa significa, in termini pratici “Sindaco civico in quota Lega” utilizzato durante le scorse elezioni Provinciali.

Analogo malessere, magari ribadito davanti ad una buona pizza, stanno manifestando da tempo e più o meno esplicitamente i consiglieri Maria Antonietta Mirabella (sempre della lista del Sindaco) e Maurizio Scaccia di Forza Italia.

Certo è che il sindaco Mastrangeli, sia sulla vicenda delle ciclopedonali / mobilità alternativa che sul Bilancio di previsione (che dovrebbe arrivare in aula per l’approvazione entro fine mese) sarà molto attento a monitorare l’atteggiamento di ogni singolo consigliere e assessore della sua maggioranza. Per poi assumere decisioni, con la rinfrescata autunnale.