Sara porta 41 firme alla battaglia per la Saf

Il Pd compie la prima mossa nella partita per la governance della Saf. Un documento con le firme di 41 sindaci chiede la conferma di Lucio Migliorelli. Con un'apertura al centrodestra. Per garantire la stabilità avuta in questi anni

La prima mossa ufficiale nella partita a scacchi per il controllo della Saf lo compie il Partito Democratico di Sara Battisti. C’è un documento con le firme di 41 sindaci non solo del Pd: molto sono civici e di area. Tutti chiedono la conferma di Lucio Migliorelli al timone della società pubblica che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. E di cui sono soci in parti uguali insieme agli altri Comuni della provincia di Frosinone.

Il segnale mandato dalla leader della componente maggioritaria Pensare Democratico è per tutti i Partiti del Centrodestra. In questi giorni sono andati allo scontro: il Pd non vuole forzare la mano, non intende cercare i 5 voti che uniti ai 41 gli darebbero la maggioranza assoluta in Assemblea giovedì prossimo. Ritiene invece di dover individuare anche in questo caso uno ‘schema ampioesattamente come avvenuto in tutti questi anni.

Cosa vuole dire?

I segnali di Sara

Una delle linee di lavorazione della Saf

Saf è una società di diritto privato a capitale interamente pubblico. Cioè la finanziano al 100% i 91 Comuni ciociari che ne sono soci insieme all’Amministrazione provinciale. Si occupa di un settore delicatissimo quale sono i rifiuti: la sua presenza ha evitato che i tentacoli delle ecomafie potessero spingersi fino ai rifiuti ciociari. Perché in questi trent’anni non c’è stato bisogno né di cosche né di ‘ndrine per smaltire le immondizie prodotte nelle case della provincia. Vengono portati in uno stabilimento pubblico che sta a Colfelice ed appartiene alla Saf. Lì vengono lavorati recuperando tutto il possibile e trasformando il resto in carburante per alimentare il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio.

Proprio per questo, fin dalla sua nascita Saf ha cercato di avere una governance che fosse la più ampia possibile. Il presidente uscente Lucio Migliorelli (Pd) la volta scorsa è stato eletto per il suo secondo mandato con un solo voto contrario, le delibere in CdA da sei anni passano senza un distinguo. (Leggi qui: Saf, plebiscito per Migliorelli: confermato con un solo voto contro).

La gestione unitaria ha portato in questi anni al piano per la sostituzione degli impianti con altri più moderni ed a ridottissimo impatto. Alla realizzazione di un parco fotovoltaico con il quale alimentare il ciclo di lavorazione in maniera green. All’ingresso di Saf nel riciclo di plastica, metalli e carta. A sviluppare l’ambizioso progetto per riportare in Ciociaria la lavorazione degli avanzi di cucina e delle erbe tagliate nelle cunette che oggi invece vengono trasformate in metano da un impianto che è in Veneto, con costi a carico dei contribuenti ciociari e gas che resta in alt’Italia.

Il messaggio di Sara Battisti e del Pd è chiaro. Dice: questi risultati Lucio Migliorelli ha potuto raggiungerli perché c’è stata una convergenza larghissima che è andata oltre i Partiti politici Ed ha visto agire i sindaci in maniera unitaria. Replichiamo quel modello per garantire altrettanta stabilità.

I segnali a destra

Riccardo Mastrangeli e Massimo Ruspandini

Il centrodestra è impegnato in una partita nella quale la Saf è solo un pretesto. Il vero tema è la leadership al suo interno. La Lega di Nicola Ottaviani non vuole cedere un solo centimetro a favore di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi ha rivendicato il ruolo di presidente. Nelle loro divisioni si è infilata con abilità Forza Italia: propone il nome del sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco per il ruolo di presidente, che verrebbe scorporato dalla gestione pratica da affidare ad un amministratore delegato, senza porre veti su Lucio Migliorelli. (Leggi qui: Si guarda alla Saf ma con un occhio a Frosinone)

Ma l’obiettivo di Sara Battisti è arrivare ad un’intesa ancora più ampia, possibilmente quel consenso quasi unanime registrato la volta scorsa su Lucio Migliorelli. La Realpolitik dice che alle elezioni Regionali è Fratelli d’Italia ad avere vinto le elezioni ed una sintesi dovrebbe riconoscere la presidenza in quota al partito di Giorgia Meloni.

Ma è tema interno al centrodestra. Sara Battisti con il suo documento e le 41 forme che lo hanno sottoscritto, ha detto questa sera al centrodestra ‘noi siamo pronti, anche in una logica di schema ampio’.