Scuolabus “lacrime e sangue”. Ma ora «Funky Gal»

A Ceccano un Consiglio comunaleteso su servizi scolastici e adesione al Gal "Terre di Argil": entrambi contestati dall'opposizione. Per gli scuolabus sempre la stessa storia: ripartono un mese dopo l'inizio delle scuole. Il Gruppo di azione locale? «Come si fa a essere contrari?», dice l'assessore Del Brocco alla minoranza. Che rigira la domanda al Sindaco, contrario ai tempi del Caligiore 1.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Funky Gallo, come sono bello stamattina», esorta Adelmo Fornaciari in arte Zucchero nella sua “Per colpa di chi?”. Che poi l’opposizione aveva intitolato così anche il primo bilancio negativo tracciato dall’opposizione dopo il giro di boa della seconda Amministrazione Caligiore. A Ceccano, sulle stesse questioni, la maggioranza di Centrodestra si autocompiace e la minoranza sale sulle barricate. (Leggi qui Diviso dal Pd, ma riunito contro il Centrodestra).  

Come nel Consiglio comunale di ieri sera, infiammatosi sui servizi scolastici nonché sull’adesione al Gal “Terre di Argil”: un gruppo di azione per lo sviluppo delle aree rurali. Il Caligiore 1 era fortemente contrario al Gal: visto, innanzitutto, che rappresentava la quinta città più popolosa e urbanizzata della provincia di Frosinone. Ora, però, le cose sono cambiate. Al Caligiore 2 targato FdI piace eccome il Gal presieduto da Adriano Roma: storico esponente di Forza Italia.

È il Gruppo di azione locale per ora formato da Ceprano e altri dieci Comuni piccoli e medi. «Tanti sono guidati da Fratelli d’Italia e dal Centrodestra», ha voluto rivendicare il promotore dell’adesione: Riccardo Del Brocco, assessore all’ambiente e papabile candidato a sindaco per il post Caligiore. L’oppositrice Emanuela Piroli, però, ha sbottato: «Per Caligiore il Gal era il passato nel 2016 e si preferì l’Iti, l’Intervento territoriale integrato, con chissà quali benefici. Ora, sette anni dopo, il Gal ce lo ritroviamo nel futuro».

Funky Gal: al Caligiore 2 piace

Allora “Funky Gal” anche a Ceccano, ma non prima dell’aspra discussione sulla tardiva riattivazione degli scuolabus. Caligiore, nel suo intervento finale, lo definirà «un servizio costato lacrime e sangue». Il servizio, svolto da una ditta privata, verrà ripreso come ormai di consueto un mese dopo l’inizio delle scuole.

«Il trasporto scolastico ripartirà a metà ottobre, tra l’altro con qualche giorno di anticipo rispetto al passato – ha dichiarato la consigliera Simona Sodani, delegata al ramo -. Così le scuole sono già organizzate con gli orari definitivi». Stessa cosa per la mensa scolastica, un altro paio di maniche strette viste le ristrettezze economiche.  

Era tutto nell’interrogazione presentata dai consiglieri Piroli, Querqui e De Santis, nonché l’assente Emiliano Di Pofi con certificato di giustificazione. Come i due restanti consiglieri di opposizione: Marco Corsi, commissario della Lega Ceccano, e Tonino Aversa, civico di Centrodestra.

Interrogata sui servizi scolastici

Simona Sodani (Identità Civica), consigliera delegata ai servizi scolastici

La consigliera Sodani ha risposto in merito a scuolabus e mensa, riservandosi di farlo per iscritto entro dieci giorni anche rispetto a un’altra questione: la riparazione di una parte della pavimentazione della palestra del secondo circolo, dopo un intervento da oltre 150mila euro per la messa in sicurezza di soffitti e solai.

Alla fine, circa le due palestre scolastiche di proprietà del Comune, interverrà però la consigliera Mariella Bruni (lista Caligiore Sindaco): «Non possono accontentare tutta l’utenza – ha tagliato corto l’altresì insegnante -. Sfido chiunque a interfacciarsi con le scuole e con tutte le loro problematiche».

Per ora il Tps andrà in proroga fino a dicembre a mo’ di sperimentazione. Alla fine verranno accorpate o soppresse le linee meno utilizzate. A Ceccano se ne contano sedici, «quasi un servizio casa per casa – così la delegata al Tps – che abbiamo voluto studiare per bene rassicurando man mano la cittadinanza che non sarebbe avvenuta alcuna paventata soppressione».

È stata paventata perché il Comune, che deve ripianare un deficit di 6.5 milioni, non riesce ancora a garantire i pulmini per l’intero anno scolastico. Servirebbero almeno 400mila euro all’anno, ma pare ormai averne a disposizione soltanto 300mila. Anche per via delle scarse vendite di abbonamenti, da cui ha guadagnato più o meno 20mila euro. Invece dei 90mila previsti.  

Scuolabus: giustifiche a bordo

L’opposizione di centrosinistra si era già fatta portavoce della protesta degli autisti degli scuolabus, che ponevano l’accento sull’incremento degli abbonamenti (da 200 a 300) nel periodo post Covid. Alla fine la comunicazione alle scuole, circa il riavvio del Tps, è stata inoltrata tre giorni dopo il ritorno tra i banchi.

Quello che non si è sentire di dire la consigliera Sodani, lo ha detto il sindaco Caligiore: «Tanti di quei 500mila euro, che dobbiamo mettere da parte ogni anno per via del piano di riequilibrio finanziario, provengono proprio dal costo eccessivo del trasporto scolastico e dai tanti debiti accumulati sin dal 2009». Quando c’era ancora il Centrosinistra.

Caligiore, però, ha trovato altre giustificazioni: «Il Comune chiede i dati degli utenti alle scuole nel mese di luglio e, se arrivano a settembre, è impossibile farlo partire se non a metà ottobre, già di per sé un miracolo».       

Non avesse mai detto “Frosinone”

Il consigliere di minoranza Andrea Querqui

A presentare l’interrogazione urgente sono stati i consiglieri Emanuela Piroli, Andrea Querqui, Mariangela De Santis e l’assente giustificato Emiliano Di Pofi. «Nella Contea di Ceccano, al contrario dei Comuni confinanti – ha fatto il verso Querquievidentemente non è così semplice garantire il servizio al suono della prima campanella». E, tra gli altri, ha citato anche Frosinone.

Non l’avesse mai nominata all’assessore Riccardo Del Brocco, ormai clone del sindaco Caligiore che pare avergli ceduto tutta la scena in questo suo finale di secondo mandato. «Nel Capoluogo ci sono due linee, non sedici come a Ceccano. La loro tariffa più bassa dell’abbonamento è quanto la nostra più alta: 396 euro al mese. E la più alta è da 911 euro, quanto il noleggio a lungo termine di un Suv medio-grande. Quindi facciamo attenzione ai paragoni».

Quello più calzante lo ha fatto la consigliera Piroli: «Ogni città ha le proprie peculiarità, ma Cassino apre le iscrizioni a mensa e scuola bus da luglio ad agosto per partire il 15 settembre. Il problema non lo poniamo noi dell’opposizione, ma l’utenza preoccupata per modalità e costi del trasporto scolastico».

Il problema delle polveri sottili

La centralina Arpa di Ceccano Scalo

Querqui, dal canto suo, ha lamentato anche l’inquinamento extra provocato dal traffico generato dai familiari degli studenti nei pressi delle scuole in mancanza di scuolabus. Ha aggiunto che «si sono anche persi i finanziamenti regionali per l’acquisto di autobus elettrici – così il consigliere civico filo Pd -. In tal caso, potremmo garantire il servizio con una cooperativa di autisti, che costa tre volte meno».

L’assessore all’ambiente Del Brocco ha replicato stizzito: «Il traffico veicolare incide in maniera minima sull’inquinamento atmosferico. E i finanziamenti per gli autobus elettrici sono riservati ai comuni al di sotto di cinquemila abitanti, quindi potremmo farlo al massimo per due contrade di Ceccano».

Nello Scalo, la zona più inquinata, è ormai prossimo il cinquantesimo sforamento annuale della soglia limite delle polveri sottili: il massimo consentito, compresa la tolleranza, per tutelare la salute pubblica. (Leggi qui: Prigionieri dello smog che uccide).

Vantaggi delle “Terre di Argil”

Riccardo Del Brocco

Ceccano è ormai nel mood del Gal «malgrado il sindaco Caligiore espresse nel 2016 la sua forte contrarietà – ha sferzato, articolo alla mano, la consigliera Piroli -. Non lo considerava uno strumento idoneo per Ceccano, anche con motivazioni condivisibili, visto che i soci sono tutti paesi al di sotto di 15mila abitanti e hanno peculiarità e complessità diverse da noi».

Del Brocco, oltre a ricordare l’amicizia e continua collaborazione con Adriano Roma, ha spiegato quali sarebbero i vantaggi del Gal: «L’ultima volta è stato premiato con un finanziamento di cinque milioni di euro che l’Europa mette a disposizione attraverso la Regione Lazio – ha argomentato -. Gli undici Comuni aderenti, con 200 se non 250mila euro a testa, hanno potuto realizzare opere strutturali sui loro territori».

Si riferisce, tra le altre, alla nuova sala teatro multimediale di Arce e alla ristrutturazione di una piazza di Santopadre, del campo di calcio di Arnara, di centri sportivi di Colfelice e Fontana Liri, una parte di Palazzo Vespasiani di Ceprano, di un’altra piazza a Pastena e una parte del museo di Pofi. «Sono opere che può realizzare anche il Comune di Ceccano se entra nel Gal – ha esortato Del Broccosenza parlare delle opportunità per i privati per il potenziamento delle loro attività agricole e turistiche».

Come si fa(ceva) a essere contrari?

Le consigliere di opposizione Emanuela Piroli e Mariangela De Santis

«A favore dei Comuni, inoltre, corsi di formazione gratuiti per i propri dipendenti per renderli pronti alle sfide del futuro. Come si fa a essere contrari?». Domanda questa velenosamente rigirata dalla Piroli al sindaco Caligiore. Che, tornado alla sua prima amministrazione caduta, ha risposto così: «In questi sette anni sono cambiate le condizioni per i Comuni, ma anche il peso di quelli grandi nella divisione dei finanziamenti». È il discorso delle unioni dei piccoli comuni che fanno la forza contro quelli più grandi e a sé stanti.

«A livello politico – così l’assessore Del Brocco, dirigente provinciale di FdI – tanti Comuni che hanno aderito sono di Fratelli d’Italia e Centrodestra. La firma dal notaio si attende per il 30 settembre e l’adesione costa solo 700 euro all’anno, una cifra questa che ci possiamo abbondantemente permettere. Sta per aderire persino Ponza, questione su cui si sta muovendo anche l’assessore Angelo Macciomei». Che è già passato dalla Lega a Forza Italia, ma non ancora in Giunta.  

C’è stato anche un sonoro botta e risposta tra la Piroli, ormai nell’assemblea nazionale e nella segreteria provinciale del Pd, e il primo cittadino di Fratelli d’Italia che sfidò vanamente alle Comunali 2020.

Non Democratici? «Non si permetta»

«L’opposizione consiliare si astiene – ha detto la Democrat – è stata completamente ignorata per l’ennesima volta e non è stata minimamente coinvolta in Commissione. Abbiamo saputo di questa adesione solo a seguito della convocazione urgente di questo Consiglio. Le Commissioni non sono strumenti che amate, forse sono troppo “Democratici”».

Caligiore non se l’è tenuta: «Rispedisco al mittente quanto detto ironicamente non accostando la “Democrazia” a questa amministrazione. Questa è un’amministrazione trasparente e si può fare sempre di più. La “Democrazia” è una parola grossa che conosce bene per il ruolo politico che ha. Noi non ci siamo mai permesse di mettere in dubbio alcuni cardini costituzionali».  

Non manca, infine, uno scivolone del consigliere Giancarlo Santucci: capogruppo consiliare della lista di Del Brocco, la “Grande Ceccano”, nonché vicepresidente del Consiglio comunale. Quando ha preso la parola da Capogruppo, senza pensarci troppo, ha invitato l’opposizione «ad accomodarsi fuori visto che sono stati sempre contrari alle tante cose fatte dall’amministrazione».

Santucci ripreso anche da Savoni

Giancarlo Santucci

Santucci, tra l’improvviso gelo della sala consiliare, è stato ripreso dal titolare Alessandro Savoni: «Evitiamo questi commenti, perché l’opposizione sta qui per rappresentare l’altra parte della città».

A replicare a Santucci è stata Mariangela De Santis, capogruppo di Nuova Vita: «Abbiamo discusso in Commissione ed espresso il nostro voto quando siamo stati chiamati a farlo e rispettati. Non siamo burattini che devono alzare la mano per non scontentare nessuno. È una di quelle questioni che, se le avessimo conosciute meglio, probabilmente non avremmo avuto modo di votare sfavorevolmente».

Il consigliere Daniele Massa (FdI), presidente della Commissione Ambiente, si è assunto ogni responsabilità rispetto alla mancata convocazione di una seduta illustrativa. «Ma qui si cerca sempre un pretesto per polemizzare – ha tuonato – perché ci sarebbe stato tutto il tempo per un approfondimento se fosse stato fatto presente dall’opposizione. Avrebbero anche potuto rivolgersi in via informale all’assessore o agli uffici competenti».