Segreteria Pd: Alfieri accelera, Costanzo frena (di C. Trento)

Il reggente del Pd Domenico Alfieri convoca i big provinciali Dice: «Iniziativa necessaria, serve unità nella gestione». ma Costanzo insiste sulla necessità di anticipare il congresso. Sullo sfondo i segnali di fumo tra De Angelis e Pompeo. Lo sfogo di Fiordalisio

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Le posizioni restano distanti, anche se dopo cinque mesi ad una riunione in federazione ha partecipato pure l’ ex segretario provinciale Simone Costanzo. A prendere l’ iniziativa è stato Domenico Alfieri, reggente della segreteria dall’8 gennaio scorso, quando Costanzo optò per il passo indietro e candidarsi alle Regionali.

Alfieri al summit ha invitato, tra gli altri, il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis, i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti, il coordinatore della segreteria provinciale Lucio Fiordalisio, gli esponenti dell’ area di Orlando Norberto Venturi e Alessandra Maggiani, l’ ex consigliere regionale Marino Fardelli e Simone Costanzo.

Era stato chiamato anche il presidente della Provincia Antonio Pompeo, che però non ha potuto partecipare.

 

La proposta di Alfieri è quella di costituire una segreteria politica, alla quale demandare la gestione unitaria del Partito in provincia fino al congresso. Tutti d’ accordo, tranne Simone Costanzo.

Va segnalato, però, uno scambio di battute tra Lucio Fiordalisio e Domenico Alfieri prima del vertice, con il sindaco di Patrica che lamentava il fatto di non essere stato avvertito preventivamente della riunione. Lui che è comunque il coordinatore della segreteria.

Diversa la posizione di Simone Costanzo, che ha sottolineato due aspetti. Il primo è che una segreteria c’è già e che non vede l’ esigenza di costituirne un’ altra. Costanzo ha parlato di rottura del patto politico raggiunto lo scorso 8 gennaio. La seconda questione riguarda il fatto che per Costanzo la strada maestra è quella di accelerare per celebrare il congresso provinciale, in modo da legittimare pienamente la nuova classe dirigente del partito.

 

Domenico Alfieri argomenta: «Credo che mai come in questo momento l’ unità sia il valore aggiunto da mettere in campo per cercare di rilanciare davvero l’ azione del partito. Su che cosa dobbiamo dividerci ancora?».

Una battuta, quella di Alfieri, che fotografa il momento politico dei Dem, sconfitti pesantemente alle elezioni politiche del 4 marzo. Rileva Alfieri: «Sulla proposta di costituire una segreteria politica che gestisca in maniera unitaria questa fase ho riscontrato pareri favorevoli. L’ unico che si è detto contrario è Simone Costanzo, che comunque ri rispetto. Penso che le dichiarazioni rilasciate da Francesco De Angelis a Ciociaria Oggi(leggi quiDe Angelis al Pd: «Smettiamola di farci del male») rappresentino la stella polare.

Non possiamo prescindere dall’unità e la vittoria alle comunali di domenica può rappresentare un segnale importante di inversione di tendenza. Anche quando De Angelis fa riferimento alla centralità dell’interlocuzione con Antonio Pompeo. Ritengo che se Pompeo centra il bis come sindaco di Ferentino, allora il centrosinistra ha i numeri per confermarlo anche alla presidenza della Provincia. Un risultato che merita ampiamente per come ha saputo gestire l’ente. Ma qui è in gioco anche altro e cioè il rilancio del Partito Democratico e del centrosinistra. Dobbiamo puntare sugli amministratori, che da sempre costituiscono la spina dorsale del partito. Fra l’ altro il dato del 4 marzo va analizzato fino in fondo. Nettissima la sconfitta alle politiche, ma nello stesso giorno grande affermazione alle regionali, con l’ elezione di ben due consiglieri. A dimostrazione che è dal territorio che dobbiamo ripartire».

 

Sullo sfondo resta sempre il congresso. Domenico Alfieri potrebbe essere candidato alla segreteria, magari con il sostegno di De Angelis ma pure di Pompeo.

Continua a pensarla in maniera diversa Simone Costanzo, che ha insistito sui rischi di una “monarchia” nei Dem. Sottolineando che la componente di De Angelis esprime i due consiglieri regionali, il presidente della Saf e quello dell’ Asi, più altre cariche apicali in enti intermedi. «Alle altre componenti cosa resta? Il punto è pure questo».

Certamente bisognerà vedere quale sarà la posizione dell’area di Francesco Scalia, che è altresì in cerca di un nuovo leader che raccolga il testimone dell’ ex senatore. Ma i segnali di fumo tra De Angelis e Pompeo sembrano molto indicativi.

 

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