Il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera anticipa anche i prossimi scenari politici alla luce del ritorno al proporzionale. Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia fanno sentire il fiato sul collo a Democrat e Carroccio.
I sondaggi Ipsos per il Corriere della Sera non sono mai dei semplici sondaggi. Fotografano la situazione politica in un determinato momento. Nando Pagnoncelli premette: “Riguardo agli orientamenti di voto, si registra una significativa riduzione (-3,9%) dell’area grigia costituita da astensionisti e indecisi che ritorna al di sotto del 40%”. La Lega, pur mantenendosi al primo posto con il 23,1%, segna una flessione (-0,9%) ed è seguita dal Pd, anch’esso in calo (-0,8%), che con il 19,6% si riporta ai valori di fine febbraio.
Al terzo posto c’è il M5S con il 18,9% (+0,9%), quindi FdI che fa segnare una crescita di 1,7% attestandosi al 18% (il miglior risultato di sempre nei sondaggi, sottolinea Ipsos), e Forza Italia con il 6,9% (-0,3%).
Poi quattro forze politiche con valori compresi tra 2,5% e 2,9%: si tratta di Sinistra Italiana-Articolo uno con il 2,9% (+0,6%) alla pari con Europa Verde (+1%), Azione(-0,3%) e Italia Viva (-0,4%) entrambe con il 2,5%.
Ma Pagnoncelli guarda immediatamente avanti e infatti scrive: “Sono dati interessanti alla luce della possibile adozione della nuova legge elettorale (il Germanicum), in discussione alla Camera, basata su un sistema proporzionale che potrebbe prevedere una soglia di sbarramento pari al 3%. Sorge il dubbio che a differenza delle circostanze in cui si affermò il cosiddetto «voto utile», in prospettiva potrebbe prevalere l’obiettivo di far superare la soglia di sbarramento alle forze minori, nella speranza che possano risultare decisive nella formazione delle diverse maggioranze di governo”.
Il punto più importante è questo, perché se tutti superano la soglia di sbarramento allora i Governi torneranno ad essere fatti in Parlamento, con forze minuscole in grado di avere un’utilità marginale enorme. Come succedeva con i Governi di pentapartito.
C’è poi il gradimento dell’attuale esecutivo, con Pagnoncelli che rileva: “Nella formazione delle opinioni tende spesso a prevalere la semplificazione, la contrapposizione tra amici e nemici, tra i paesi «frugali» e gli altri, tra quanto siamo riusciti ad ottenere e ciò a cui abbiamo dovuto rinunciare. Per come si erano messe le cose, l’accordo trovato a Bruxelles rappresenta una boccata d’ossigeno e, a giudicare dal sondaggio odierno, il governo ne trae beneficio in termini di consenso”.
Infatti, l’indice di gradimento dell’esecutivo fa segnare un aumento di 4 punti, passando da 57 a 61, il livello più elevato del Conte II. Anche il gradimento del premier fa segnare un aumento passando da 63 a 65, avvicinandosi al picco di 66 raggiunto in aprile, nel pieno dell’emergenza sanitaria. In attesa dell’election day, all’orizzonte si staglia il ritorno al proporzionale da Prima Repubblica. Ma intanto Lega e Pd sentono sul collo il fiato di Cinque Stelle e Fratelli d’Italia.