Una Lega molto… Amata

Ci sono voci e sensibilità diverse sul Carroccio che viaggia verso le elezioni Regionali di domenica e lunedì. C'è l'intellighenzia di una destra che sul territorio trova la sua sintesi nel lavoro espresso per dieci anni a Frosinone dal sindaco ora deputato Ottaviani. Chi è, cosa pensa, cosa vuole fare Andrea Amata

Poco lumbard e più ciociaro, con le inflessioni del frusinate e quelle del Cassinate. È un Carroccio con molte voci quello che sta macinando chilometri lungo la strada che domenica e lunedì porterà al voto per le elezioni regionali del Lazio. Non c’è più una sola voce ed una sola sensibilità.

Merito di Nicola Ottaviani: la sua gestione del Partito lo ha allargato, sfrondato di alcuni rami, innestati altri. Nulla a che vedere con gli anni del primo magma confuso: quando sotto Firenze la Lega usava il nome ‘Salvini Presidente‘. Sono alle spalle anche le stagioni in cui i candidati venivano paracadutati in terra ciociara da Terracina.

È una Lega a più sensibilità quella cucita da Nicola Ottaviani. Nella quale c’è spazio per un civico come il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. Ma anche per gli ex forzisti che hanno lasciato Berlusconi come Peppe Patrizi. E soprattutto per un’intellighenzia di destra: come quella di Andrea Amata.

È stato vice presidente della Provincia di Frosinone, oggi è il capogruppo della Lega. Laureato in Scienze Politiche alla Luiss “Guido Carli” di Roma ha approfondito con un successivo Master in Parlamento e Politiche Pubbliche nello stesso Ateneo. È opinionista per il quotidiano Il Tempo e per il blog di Nicola Porro: è iscritto all’Albo dei Giornalisti. Ha pubblicato diversi saggi sull’evoluzione della politica e della società. È lui ad avere ideato e promosso il Premio Città di Saturno. Ora è candidato alla Regione Lazio.

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Andrea Amata, andiamo subito al dunque: si dice che lei sia non solo un candidato della Lega, ma il candidato di Nicola Ottaviani. Come commenta questa vulgata?
Nicola Ottaviani in un comizio per Andrea Amata

Ho abbracciato, ormai da diversi anni, il progetto politico della Lega, che rappresento in seno al Consiglio provinciale di Frosinone. E per gran parte del mio percorso politico ho avuto modo e fortuna di assistere alla maturazione di un modello politico di buongoverno del territorio: quello che Nicola Ottaviani ha incarnato per due consiliature al Comune di Frosinone e che oggi, in continuità, viene espresso dal sindaco Riccardo Mastrangeli.

Oggi abbiamo la fortuna di poter contare nella presenza di Ottaviani alla Camera dei Deputati. Dunque abbiamo un’occasione molto importante: costruire una ‘filiera’ amministrativa che parta dal Parlamento, passi per la Regione e arrivi fin nel profondo dei nostri Comuni, a partire dal Capoluogo. Questo significa riuscire veramente ad essere concreti. E far funzionare le cose, se si ha volontà. Noi ne abbiamo tanta. Pertanto se questo è l’orizzonte del quale si alimenta la vulgata non può che farmi piacere.

Si, ma non ha risposto…
Nicola Ottaviani ed Andrea Amata

Le elezioni Regionali sono un passaggio fondamentale per la costruzione sul territorio della proposta politica della Lega. E sul mio risultato si misura la validità della prospettiva su cui sta investendo Nicola Ottaviani. Con Nicola c’è piena sintonia: abbiamo la stessa visione delle criticità e delle necessità di questo territorio. Lavoriamo a braccetto per cercare di risolverle e in questa competizione elettorale sento forte la sua vicinanza e la sua presenza.

La sua carriera politica ha avuto sempre una matrice di centrodestra, più destra che centro, come si ritrova nella Lega?

È vero, ho una formazione politica di destra. E sono convinto che quello che siamo non debba essere un recinto, ma una bussola. I nostri valori servono a orientarci nel mondo che cambia, per interpretare e governare il cambiamento. Oggi viviamo in un mondo in cui, anche in un territorio di provincia, dobbiamo parlare di innovazione delle imprese, internazionalizzazione, nuove forme di approvvigionamento energetico.

Dobbiamo prendere atto di rinnovate esigenze anche nell’educazione dei più giovani. Nella consapevolezza, però, di principi solidi: la centralità e la dignità della persona, un peso fiscale e burocratico che non sia invalidante, il rispetto della storia e della peculiarità dei luoghi. Tutti principi che nella Lega trovano piena cittadinanza.

Lei sta caratterizzando la sua campagna elettorale con lo slogan “facciamoci rispettare”. Chi ci sta mancando di rispetto?
Andrea Amata con il Segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa

Facciamoci rispettare vuol dire ridare ai cittadini della provincia di Frosinone una prospettiva di futuro. Una prospettiva che non deve rimanere sempre sulla carta, ma che si deve tradurre in azione concreta. Dalla sanità alle infrastrutture, dallo sviluppo economico al lavoro dei giovani. Troppi anni sono passati ad elemosinare le mance da Roma. Con Francesco Rocca si può scrivere una pagina diversa. Con Francesco Rocca, aggiungo per ritornare alla sua domanda iniziale direttore, e con Nicola Ottaviani in Parlamento.

Se dovesse indicare quale è stata la mancanza più grande del centrosinistra e sulla quale bisogna subito intervenire, quale indicherebbe?

Purtroppo è un settore vitale per i cittadini. E mi riferisco alla Sanità. Soprattutto per le prestazioni d’urgenza la provincia di Frosinone è ultima nel Lazio. Un territorio che soffre carenza di strutture, di servizi e di centri d’eccellenza. Le Case della salute tanto sbandierate sono una scatola vuota. C’è bisogno di una vera e propria inversione di marcia. La Lega, con l’onorevole Nicola Ottaviani, ha già dimostrato come si fa: trentacinque milioni di euro per potenziare le strutture. Questa è l’unica strada.

A suo avviso su quale aspetto bisogna investire di più per scrivere una pagina diversa per la Ciociaria?

È semplice ed immediato. Sul nostro patrimonio storico artistico culturale e ambientale. Faccio solamente un esempio: nel 2025 ci sarà il Giubileo, nel 2030 Roma è candidata ad ospitare l’Expó. Appuntamenti per i quali sono previsti milioni di presenze. Vanno dirottate anche sulla provincia di Frosinone, a patto di aver saputo valorizzare, vendere bene passatemi il termine, ciò che abbiamo da offrire. Anche e soprattutto potenziando le strutture.

Solo cultura e turismo come priorità?

No. C’è anche un aspetto che è legato ai due che ha menzionato. E mi riferisco all’ambiente e alla sua tutela. Non è più possibile che la provincia di Frosinone, in particolare il Cassinate, continui ad essere considerata la pattumiera di Roma. Non è più rinviabile attuare una reale e paritaria gestione dei rifiuti. Il centrosinistra ha dimostrato di non saperlo fare. Anche per questo occorre mandarli a casa e passare il testimone a chi è più capace. Senza dimenticare la sempre annunciata e mai realizzata bonifica della valle del Sacco. (leggi qui: Vincitori, sconfitti ma anche orfani delle Regionali).