Zinga a Conte: «Accozzaglia? No, la loro maggioranza»

A Frosinone, all'indomani della venuta del leader del M5S, scatta la replica dell'ex governatore della Regione Lazio. "Coalizione di D'Amato un'accozzaglia? No, è la maggioranza di cui fa parte il M5S". Il voto disgiunto: «Che sia per D'Amato presidente». L'abbraccio di Pensare Democratico: "Noi possiamo raccontare le cose fatte e quelle già avviate. Sono qui”

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Se fosse dipeso da loro due, da Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte, forse oggi contro il Centrodestra alle Elezioni Regionali 2023 ci sarebbe l’intero Campo largo schierato. Si sarebbe tirato fuori il Terzo Polo, fatto da Azione e Italia Viva. Invece le cose sono andate in maniera diversa: Zingaretti ha lasciato la guida del Partito Democratico, il dialogo con il mondo pentastellato si è logorato. Così, a queste elezioni i Dem sostengono Alessio D’Amato, il M5S sostiene Donatella Bianchi, le Sinistre si sono spaccate tra una parte e l’altra. Messi insieme, hanno governato il Lazio negli ultimi due anni.  

Stamane Nicola Zingaretti è tornato a Frosinone: non più da Segretario del Pd né da Governatore del Lazio; ma da deputato. Giuseppe Conte ci era tornato il pomeriggio precedente. Il dialogo di un anno e mezzo fa è solo un ricordo. (Leggi qui: Conte e Bianchi a Frosinone: No al voto disgiunto».)

In visita da Sara

Non è andato a sostenere il Pd, Nicola Zingaretti. È andato a sostenere il Pd di Sara Battisti: ha fatto tappa nel comitato elettorale della capolista, tra la comunità di Pensare Democratico, la corrente maggioritaria provinciale. Ha tenuto una conferenza stampa con il segretario provinciale Luca Fantini, la vicesegretaria e ricandidata consigliera regionale Sara Battisti, nonché il segretario provinciale dei Giovani Democratici, Massimiliano Iula.

In prima fila, tra gli altri, il leader di Pensare Democratico Francesco De Angelis e le due punte maschili del tridente sceso in campo per le Regionali: Andrea Querqui e Libero Mazzaroppi, consigliere d’opposizione a Ceccano e sindaco di Aquino, a sostegno della centravanti Battisti. (Leggi qui I big fanno tappa a Frosinone: è decisiva).

Zinga: «La colpa è tutta loro»

Nicola Zingaretti con Sara Battisti, capolista del Pd ciociaro alle Elezioni regionali

Il presidente dei Cinque Stelle giovedì ha definito “un’accozzaglia” la coalizione di D’Amato. Ha detto che è stata «rifiutata per coerenza e chiarezza». L’ex presidente della Regione Lazio gli ha replicato: «Un’accozzaglia? No, è la maggioranza di cui fa parte ancora oggi il Movimento 5 Stelle».

Da Zingaretti poche ma pesanti parole per ricordare che la Giunta regionale uscente, quella da lui guidata fino alle dimissioni per la proclamazione a Parlamentare, è formata anche da due assessore pentastellate: Roberta Lombardi (Transizione Ecologica) e Valentina Corrado (Turismo).

Il carico l’ha messo sul tavolo della conferenza stampa: «Io ho vinto due volte senza i Cinque Stelle e loro hanno sbagliato. Io sono stato anche critico con il mio Partito sulle politiche, ma questa volta sono testimone oculare che la colpa è tutta loro. Loro stavano in Giunta, stavano in Maggioranza. Ma ha prevalso l’egoismo di Partito rispetto alla possibilità di fare una battaglia comune».

«Voto disgiunto, ma per D’Amato»

La conferenza stampa nel comitato elettorale di Sara Battisti

Nicola Zingaretti ricorda che la legge elettorale del Lazio consente agli elettori di ribellarsi a questa scelta. C’è la possibilità di esercitare il ‘voto disgiunto’: «Sulla scheda si vota per due volte: per il Presidente e per il Consiglio regionale. Mi permetto di dire agli elettori di essere liberi di votare quello che vogliono sulla rappresentanza in Consiglio. Ma sul Presidente, non opinione di Zingaretti o De Angelis, non si parla di olimpiadi con la medaglia d’oro, d’argento e di bronzo. L’unico che può vincere, fermando le Destre, si chiama Alessio D’Amato. Il resto sono chiacchiere».

Se Conte ha detto nettamente «No al voto disgiunto», Zingaretti accetta più che volentieri anche voti per il candidato presidente e basta. Sa bene quanto possa essere decisivo il voto disgiunto: lui stesso ha governato con l’Anatra Zoppa nata con le Elezioni 2018 e sorretta proprio dai Cinque Stelle dal 2021.   

La parola ricorrente è stata «difesa». Parte da Zingaretti, l’ex presidente della Regione Lazio, come ricorda Pensare Democratico.

«A difesa del Lazio, della Ciociaria»

La foto di gruppo con Nicola Zingaretti

«Stiamo facendo una battaglia per difendere il Lazio, anche la Ciociaria – ha esordito, davanti ai microfoni, Nicola Zingaretti -. C’è di mezzo il destino delle forze politiche e dei candidati, ma quello che ci giochiamo il futuro delle famiglie. La Regione che abbiamo trovato dieci anni fa, per colpa della Destra, era un luogo nel quale gli ospedali si chiudevano e per partorire si doveva andare a Roma».

Zingaretti ha rammentato che il Centrodestra aveva creato le macroaree sanitarie: «Avevano teorizzato che nel centro c’erano le eccellenze e nelle periferie erano di Serie B – ha detto a riguardo il due volte Presidente -. Noi possiamo aver fatto errori in dieci anni, ma c’è una cosa certa è che abbiamo preso la strada giusta. Le province sono tornate ad essere di Serie A e tutto questo può franare se ritornano gli stessi che il Lazio lo hanno umiliato».

È a quel punto che si sente risuonare un’altra parola magica: dignità. «Noi combattiamo per un consenso alle nostre liste e candidature, ad Alessio D’Amato – ha esternato Zingaretti -. Ma la vera battaglia è per la dignità dei cittadini del Lazio. Siamo tornati ad essere un esempio italiano, per favore non torniamo indietro».

Pullman in pensione e giovani in Europa

Pullman Cotral

Ha ricordato che un anno e mezzo fa, anche a Frosinone, ha «mandato in pensione autobus Cotral che avevano fatto due milioni di chilometri, ancora viaggiavano e rischiavano di prendere fuoco». Ora la situazione è di fatto un’altra: «Il Cotral era fallito, non potevano mandare in pensione i pullman e non ce n’erano per andare nei bacini dell’entroterra. Oggi il Cotral è tra le migliori aziende italiane, fa utili di bilancio, assume autisti, sta comprando tutta la flotta nuova».

Tutti gli altri punti si sintetizzano in quello fondamentale: «Creare giustizia per le persone». Zingaretti si è soffermato anche su questo: «Non è vero che la Destra, con quello sfascio di dieci anni fa, ha fatto pagare la crisi a tutti allo stesso modo. C’è chi l’ha pagata di più, le donne e gli uomini che hanno bisogno dello Stato per vivere con dignità. Hanno ucciso la sanità, i trasporti, le politiche dei territori. Se vivi in Ciociaria, non nel centro della Regione, lo hai pagato tre volte».

Da tre anni, nel mentre, la Youth Card della Regione Lazio viene eletta la migliore carta giovani d’Europa. Tra l’altro è una delle sole due regioni d’Italia, assieme alla Sardegna, a offrire opportunità ai giovani per avvicinarsi agli universi della cultura, dello sport e della formazione. La sua importanza è stata accentuata dal segretario dei Giovani Democratici Iula: scagliatosi contro il candidato di Centrodestra Francesco Rocca, tirato in ballo senza nemmeno nominarlo, «per averla definita “una porporina” questa eccellenza della Regione Lazio».

Zinga e Battisti chiedono continuità

Nicola Zingaretti e Sara Battisti

In un lampo si arriva fino alle borse di studio: «La stragrande maggioranza degli studenti del Lazio non aveva diritto allo studio dieci anni fa – così Zingaretti -. Gli arrivava una lettera, gli chiedevano se avevano diritto all’assegno e, se rispondevano di sì, gliene arrivava un’altra: “Tu hai diritto, ma non ci sono i soldi”. Questa è una delle vergogne che abbiamo cancellato, perché non si può dire a un ragazzo che ha diritto alla borsa di studio ma non ci sono i soldi, o che gli arrivano dopo tre anni».

L’altra parola chiave, “continuità”, l’ex presidente della Regione l’ha definita «una bella continuità, perché dopo dieci anni possiamo dire di essere orgogliosi della nostra storia». Chi non ci crede, può provare con il “gioco” suggerito dallo stesso Zingaretti: «Andate su Google, scrivete “Maggioranza Zingaretti polemiche” e non troverete mai una polemica delle squadre del Centrosinistra che hanno governato nel Lazio sui temi di governo. Abbiamo sempre lavorato ognuno con le sue idee, con i propri punti di vista e combattendo, ma alla fine ha sempre prevalso il senso del bene comune».

Doppiamente in segno di continuità si ricandida Sara Battisti, ma stavolta da capolista del Pd della provincia di Frosinone. Di lei Zingaretti ha detto che «è stata una dei protagonisti di questa atmosfera, perché si è battuta per questa terra ma sempre per un risultato condiviso. Non è vero che è normale. Se guardiamo alla storia d’Italia di in quest’ultimo decennio, purtroppo anche il Centrosinistra, è stata una vita travagliata. Noi abbiamo deciso di far prevalere il bene comune e ci siamo riusciti».

D’Amato e la squadra di sempre

Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

L’ex Presidente e Segretario del Pd ha chiuso il tour frusinate con il tema chiave, la Sanità: «Basta guardare quello che purtroppo è accaduto nelle Regioni governate dalla Destra durante il Covid, con i camion dei militari che portavano i corpi di persone che hanno perso la vita verso i cimiteri. Noi, pur tra numeri drammatici, abbiamo avuto il trenta percento di vittime in meno rispetto alle percentuali nazionali. Questo è un patrimonio non nostro ma di tutti. A questo obiettivo hanno lavorato anche sindaci oltre al Lazio, che ha ritrovato l’orgoglio. Non ce lo dimentichiamo: quando il Lazio è unito, non ce n’è per nessuno».    

Sara Battisti, ormai a poche ore dal silenzio elettorale e dalle Regionali, ha parlato di questa intensa campagna elettorale. «Abbiamo scelto come sempre di incontrare le persone, che non abbiamo mai smesso di incontrare. È stata una campagna elettorale molto sentita e partecipata dalla nostra comunità: dalla comunità degli amministratori, del Terzo Settore, dei nostri iscritti e militanti. Quello che abbiamo fatto in questi anni è stato fatto anche grazie alle loro sollecitazioni e al loro stimolo».

È il concetto di “squadra” di cui parlava Zingaretti: «Il merito del risultato, che riceveremo sicuramente dalle urne, è condiviso con tutta la squadra – ha detto la ricandidata consigliera regionale del Pd -. È stata una campagna elettorale su temi e questioni, oltre a quanto fatto per la sanità, le politiche sociali, i giovani, i trasporti, soprattutto nel momento più difficile della storia del nostro Paese, durante il Covid».

Battisti: «Lavoro, legalità, sanità»

Sara Battisti, vicesegretaria e ricandidata consigliera regionale del Pd

Sono state presentate, al netto di quanto fatto, varie novità in campagna elettorale: «Il lavoro è ancora tanto da fare e lo vogliamo fare insieme – ha dichiarato la Battisti -. Per creare opportunità di lavoro per i ragazzi, in una provincia con un tasso di disoccupazione di Neet molto alto, faremo proposte non appena torneremo in Consiglio e saremo alla guida della Regione. Per lavorare di concerto con le aziende del nostro territorio. Anche qui c’è stata una narrazione sbagliata, di un tessuto produttivo che non esisteva più. Oggi invece c’è, è vivo e ha bisogno di manodopera e personale. Insieme all’Its vogliamo costruire questa opportunità lavorativa per i giovani».

Sara Battisti, nell’occasione, ha anche voluto rivolgere un pensiero a Thomas Bricca: il giovane di Alatri ucciso con un colpo di pistola nel centro storico di Alatri. «Non deve più succedere. Abbiamo parlato molto di legalità. Questo è un territorio che va difeso, perché i talenti e le migliori energie devono emergere, ma non possono essere soffocate e sommerse dall’illegalità».

In conclusione non può mancare il pezzo forte: «Abbiamo raccontato la Sanità che stiamo costruendo, non quella che vogliamo costruire. Abbiamo avuto la possibilità in questi di iniziare a inaugurare opere importanti che abbiamo realizzato grazie al Pnrr con l’edilizia sanitaria: 17 Case di comunità, due Ospedali di comunità, due Centrali operative territoriali. Perché per noi la Sanità pubblica è fondamentale, ma soprattutto è fondamentale la Sanità di prossimità accanto ai bisogni dei cittadini».