Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
TOP
Francesco De Angelis
Oggi l’area industriale di Anagni ha cominciato finalmente a cambiare volto: con la consegna dei lavori che porteranno al rifacimento dell’asse viario di collegamento tra la Morolense e la comunale in località Paduni – Selciatella.
È la strada in condizioni pietose che collega tutte le principali industrie nel polo produttivo più fiorente in provincia di Frosinone in questo momento: da Leonardo Agusta al Centro Costruzioni, da Aviorec all’ex Videocolor, da Saxa Gres ad ex Siderpali. Da anni è disseminata di crateri. Assolutamente incompatibili con le lavorazioni di precisione che vengono realizzate in quegli stabilimenti. A firmare l’avvio dei lavori è stato Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi. Quando 4 anni fa disse che avrebbe riasfaltato il principale asse industriale nel Nord della provincia gli risposero che era più facile vendere la Videocon: un colosso grande quasi quanto Fca a Cassino, impossibile da piazzare. Un po’ come vedere un cammello passare nella cruna di un ago.
Oggi ha dimostrato che nella cruna dell’ago oltre al cammello è passato anche il dromedario. Basta essere dei carovanieri esperti. Per ripetizioni, da Pontida, chiamare Rpi solo nei giorni liberi. Profetico.
Filippo Tortoriello
I dati industriali Istat dicono che nel II trimestre 2019 il Lazio è stato la locomotiva dell’export italiano: abbiamo superato la Lombardia. Merito di una congiuntura, vero. Merito di una flessione dell’industria del Nord, verissimo. Merito di politiche per stimolare lo sviluppo, messe in campo dalla Regione Lazio: adamantino. Ma merito anche e sopratutto del lavoro e del coraggio degli imprenditori del Lazio.
Il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello lo ha sottolineato. Ricordando la visione di prospettiva che hanno avuto gli industriali del Lazio: promuovendo in questi mesi il patto con le università per stimolare innovazione e trasferimento tecnologico. Peraltro sull’onda lunga dell’esempio dato ieri da Maurizio Stirpe, vice presidente nazionale di Confindustria che ha promosso il primo istituto tecnico ad indirizzo Meccatronico nel Lazio. Preveggenti.
Stefano Parisi
Ha preteso che lunedì i lavori del Consiglio Regionale del Lazio iniziassero al mattino, aggiungendo una pre sessione ai lavori d’aula. Tutta dedicata alla situazione politica. Chiede un dibattito sui nuovi assetti della maggioranza in Regione Lazio. (leggi qui “Ventotto”: ecco la nuova maggioranza Pd-M5S in Regione Lazio).
I 28 consiglieri rimasti in Aula, tutti del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle l’altro giorno non gli sono bastati per capire che la nuova maggioranza in Regione Lazio è un dato di fatto. Vuole una certificazione. Per farci cosa non si sa, visto che da un anno e mezzo, dopo essere stato catapultato in una campagna elettorale che non gli apparteneva, in Consiglio Regionale è completamente sparito. Tanto è vero che col Centrodestra, che pure come coalizione aveva vinto le elezioni regionali, è diventato minoritario. Re Mida al rovescio.
Virginia Raggi
Fine dell’estate e subito tornano i rifiuti accanto ai cassonetti di Roma. Manco fossero un’attrazione per i turisti. Il lavoro fatto da Nicola Zingaretti durante l’estate per liberare la capitale dall’immondizia, sta per essere vanificato. Perché Roma non ha attivato i nuovi impianti e quello delle province sono rallentati per via dei lavori di manutenzione.
Ma il loro impiego doveva essere solo per l’emergenza, per dare a Roma il tempo di attrezzarsi. Nulla di atto. Se c’è una mina vera sul governo giallorosso quella è Virginia Raggi. Al punto che a Matteo Salvini converrebbe chiederle di entrare direttamente nella lega. Ovviamente è una boutade. Ma il punto è che qualcuno potrebbe crederci davvero. In discarica.