Marco Lodola, il neofuturista «dannatamente pop» secondo Sgarbi si racconta si racconta. E dice “L’Arte è fanciullezza e i palloncini sono anime”. Una visione del mondo attraverso le immagini del calendario Gemar 2024
Vittorio Sgarbi (l’espertissimo d’arte, non il sindaco di Arpino né il sottosegretario alla Cultura) di lui ha detto che «è dannatamente Pop». Che sia innovativo e mai banale lo dicono le sue creazioni: è lui ad avere inventato le sculture luminose. È lui ad avere dato una nuova dimensione alle immagini. Marco Lodola e la sua luce artistica hanno dato vita al calendario Gemar 2024: dodici mesi scanditi dagli scatti d’arte che hanno dato un’espressione unica alle creazioni realizzate per l’occasione con i palloncini dai maestri Gemar. (leggi qui: Il neon-futurismo illumina i palloncini di Casalvieri).
Il calendario Gemar diventato negli anni un must. Prodotto in tiratura limitata viene donato dall’azienda di Casalvieri a tutti i suoi partner e fornitori presenti in quasi tutti gli angoli del mondo. Ogni anno è un’opera unica nel suo genere: quest’anno si chiama “Lighting the moment” ed a partire dallo scorso primo gennaio è possibile scaricarlo gratuitamente in formato digitale sul sito www.gemar.it.
Il palloncino è arte
Può il palloncino diventare forma d’arte? E’ quanto hanno chiesto durante la realizzazione del calendario Genesio Rocca (vice presidente di Gemar) e Gloria Veta (Responsabile Brand e Vendite) a Marco Lodola. Che così racconta la nascita del connubio vincente “Lighting the moment”.
«L’incontro con Gemar è stato bellissimo e stimolante – spiega – Nonostante nel mio lavoro ci sia tanta creatività talvolta anche esso si rivela ripetitivo. Mi sono divertito a scoprire e a dare forma ad una realtà che non conoscevo; per dar vita al calendario ho iniziato a lavorare assieme ai maestri Gemar sul concetto del palloncino. Ho capito che per me il palloncino è un’anima che ad un certo punto vola via. Ecco perché ho iniziato ad immaginare i palloncini come delle anime in varie forme e dimensioni».
Per Lodola il mondo Gemar rappresenta l’essenza di Arte che da sempre guida la sua “mano”: «Palazzeschi diceva “Lasciateci divertire”» afferma ancora il maestro che nei giorni scorsi ha illuminato il teatro Ariston di Sanremo in attesa del prossimo Festival. «L’arte comincia con un gesto spontaneo che deve rimanere tale; una volta interiorizzato esso prende corpo e ho la sensazione di aver già visto quell’opera “in costruzione”, di averla già fatta, già sentita. E che per rivederla mi occorre solamente ri-accenderla; ecco perché la luce, ecco perché “lighting the moment”. Non solo per me ma per tutti noi se non ci fosse la luce saremo come dei topolini perduti in un immenso universo sconosciuto. E buio che fa paura. Noi stessi siamo luce finchè siamo vivi».
Cos’è l’arte
«Da sempre i palloncini Gemar vengono utilizzati in ogni tipo di contesto, ma mai come in questi ultimi anni il nostro “Lifting the Moment” si è allargato agli eventi, alla moda, all’intrattenimento e all’arte» afferma Gloria Veta.
«L’incontro con Marco è stato entusiasmante: condividiamo, infatti, la visione di un mondo illuminato pieno di gioia e colori». Come si è arrivati alla collaborazione tra Gemar ed il maestro? «I suoi colori, il suo stile e la sua energia positiva ci hanno spinto a creare una collaborazione in cui i palloncini Gemar brillano di una nuova luce, quella del maestro Lodola. Grazie alla nostra squadra composta da maestri Gemar e Talent ancora una volta abbiamo trasformato l’immaginazione in realtà. Le opere di Lodola e i palloncini Gemar creano un nuovo concetto d’arte dove l’insieme è maggiore delle sue parti. Questa definizione può essere riassunta totalmente nel motto “Lighting the moment”».
Che cos’è l’arte? Lo spiega proprio Marco Lodola. Dicendo «La definizione che forse mi è piaciuta di più di “Arte” è quella che la definisce come la cosa più indispensabile tra le cose inutili. Sicuramente per me l’arte è un divertimento come dicevo poco fa. Ho sempre associato il concetto di arte al fatto di continuare ad essere bambino. Perché poi la vita ti porta addosso tante cose e tu perdi quella semplicità del gesto che hai quando sei bambino. Ecco perché io ho cercato di mantenerla e di preservarla mantenendo le stesse dimensioni dei disegni e dei colori: la fanciullezza per me è importante».
Il dialogo
E come dialogano le opere d’arte di Lodola con i palloncini Gemar?
«L’incontro coi palloncini Gemar mi ha catturato immediatamente perché sono colorati, luminosi e pieni di energia suggestiva – conclude Lodola – fanno parte della vita quotidiana, comunque, perché come tanti altri miei soggetti sono anche icone rappresentative di un mondo e di una vita che si immagina e soprattutto si desidera. In questo museo immaginario le mie opere dialogano con i palloncini Gemar con rimandi visivi e di grande significato, momenti di luce catturati nello spazio».