Al Tombolato come per una finale

La sfida al Tombolato contro il Cittadella non è uno spareggio ma è una di quelle partite che vanno affrontate come se fosse una finale.

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

È il momento di stringere i denti. Aumentare i giri del motore. Per dare un segnale forte al campionato ma soprattutto per saggiare le proprie possibilità tecniche, fisiche e mentali. Per capire, in due parole, qual è la struttura del Frosinone.

Tre partite in sette giorni possono pesare nelle gambe ma il ritardo accumulato nelle prime giornate di campionato dalla squadra di Nesta obbligano a colmare quel gap con uno sforzo importante a Cittadella dove sarà già una sorta di scontro diretto.

Cittadella Frosinone nella primavera 2018

I veneti – senza Proia e Benedetti squalificati mentre ai canarini mancherà Brighenti – al ‘Tombolato’ hanno perso con lo Spezia e il Cosenza ma hanno saputo cambiare marcia alla loro stagione che sembrava potesse risentire della serie A sfumata a 20’ dalla fine della finale playoff. Presto per dire che siamo di fronte ad uno spareggio ma è una di quelle partite che i giallazzurri dovranno affrontare come fosse una finale.

Tra le due squadre quella di domenica sarà la sfida numero 15. Frosinone in netto vantaggio: 6 vittorie e tutte pesanti, 8 pareggi. La prima della storia, nel campionato di B 2018-’19, giocata al ‘Tombolato’, fu uno 0-0. L’ultima, il 6 giugno 2018, semifinale di andata dei playoff, terminò 1-1. Il campo dei granata veneti ha portato sempre risultati importanti ai giallazzurri. Dal 2-1 della stagione regolare 2017-’18 al 3-2 dell’8 ottobre 2016 quando i giallazzurri proprio dal Cittadella dettero il via ad una serie positiva lunga 10 giornate. E’ fondamentale allungare la serie positiva, ora più che mai.

SOLO IN QUATTRO NEL TABELLINO MARCATORI

Il Frosinone che ha battuto il Trapani ha dato risposte migliori dalla cintola in su solo nei secondi 45’. Esattamente come era già accaduto 3 giorni prima a Cremona e prima ancora a Salerno quando i giallazzurri hanno lasciato un tempo agli avversari prima di ragionare sulla prima palla, accorciare gli spazi in mezzo al campo e soprattutto evitare la famosa palla lunga e pedalare che non è affatto nel dna di questa squadra.

Frosinone-Trapani © Mario Salati

Anche perché i movimenti di Novakovich quasi mai si sono combinati con quelli Ciano, prima e Citro dopo.

Il Frosinone è una squadra pensata e costruita per fare gioco, ha gli uomini per farlo e non per subire passivamente. Ma deve anche fare gol, oltre Ciano che tocca quota 5. Alle sue spalle 2 reti per Dionisi, Paganini e Capuano. Solo 4 giocatori in gol è poco.

UN UOMO-GOL PER IL NOVEMBRE TERRIBILE

Nesta ha motivato tecnicamente l’atteggiamento troppo remissivo e rischioso del primo tempo con il Trapani con le difficoltà tattiche dovute alle contromisure messe in atto dai siciliani: i quinti (o i cursori di fascia) si abbassavano sulla linea di difesa lasciando spazio alle uscite dei terzini granata, a tutti gli effetti ali aggiunte. Ma ha elogiato la fase difensiva dove c’è stato l’esordio dal 1’ di Krajnc e dove Bardi è tornato ad essere un baluardo.

Frosinone-Trapani Foto © Mario Salati

Ha anche aggiunto che non bisogna essere egoisti quando c’è la possibilità di giocare una palla pulita con un compagno meglio piazzato. Il tecnico dovrà sicuramente affinare il 3-5-2 che a questo punto è il modulo di riferimento del Frosinone. Ma anche individuare e motivare un uomo-gol, necessario a risalire la china della classifica. Perché con tutto il rispetto, non tutte saranno il Trapani. Il mese di novembre è terribile ma anche di grandi motivazioni: Cittadella e Spezia fuori casa, Chievo ed Empoli in casa.

LE ALTRE

Nove squadre nel giro di 4 punti. Dai 15 del Pordenone, ultima posizione utile per i playoff, agli 11 dello Spezia, ultimo posto nei playout. Ma anche 15 squadre nel giro di appena 7 punti: dal secondo posto del Crotone al solito Spezia.

Classifica compressa al massimo dopo 10 giornate, quindi poco meno di un quarto del cammino totale. In questo turno infrasettimanale in cui qualche scoria della giornata precedente si è fatta sentifre, Crotone sconfitto a Verona dal Chievo, con la squadra di Marcolini che ribalta il momentaneo vantaggio siglato su rigore dall’attaccante Simy, al terzo gol in tre giorni. Decide la rete dell’ex attaccante del Cesena, Rodriguez che mancava l’appuntamento con la rete da un anno e mezzo tra mille storie di sfortuna.

La Serie B

Il Cittadella cancella la partenza handicap in questo campionato, batte 1-0 in casa il Livorno e si attesta a 16 punti in classifica. Gol di Proia, genio e sregolatezza della formazione di Venturato: l’attaccante entrato da 8’ e appena ammonito, si toglie la maglia e all’arbitro non resta che mandarlo fuori. Sicuramente un segno di scarsa attenzione del giocatore, che oltre se stesso non vede. Non è infatti la prima volta che gli capita di incappare in errori del genere.

Non sa più vincere l’Empoli (3 pari e 1 ko nelle ultime 4) che spreca il turno casalingo e buon per Bucchi che sia arrivato il pari in rimonta perché lo Spezia di Italiano dopo aver visto il baratro è davvero un brutto cliente per tutti. Rete spezzina di Bidaoui, un giocatore che l’ex allenatore del Trapani in estate aveva voluto a tutti i costi. La mini-serie del Cosenza interrotta in casa dell’Entella, con la squadra di Boscaglia che si tiene agganciato al serpentone di squadre di una classifica molto compressa. Magic-moment della Juve Stabiache aggancia la zona playout: la squadra di Caserta si permette il lusso di fallire un rigore con l’attaccante Forte, di andare sotto di una rete col Pescara e poi di vincere in rimonta. Sull’altalena la squadra di Zauri che probabilmente ancora non aveva smaltito l’entusiasmo del 4-0 al Benevento.

Classica partita in cui le motivazione hanno il loro peso specifico. Perugia-Ascoli è spettacolare, finisce 1-1 e Iemmello (8 gol per lui in campionato) salva i grifoni da una sconfitta che sarebbe stata probabilmente immeritata dopo il gol del bianconero Scamacca. Il Pisa non lascia scampo sotto il diluvio alla Salernitana dell’ex Ventura, i granata in questa fase della stagione battono il passo.

Lo stadio Benito Stirpe

Infine, tra le partite del martedì sera, il Pordenone che non affonda mai e nel giro di 5’, tra il 43’ della ripresa e il 48’ ribalta il vantaggio del Venezia e si prende tre punti di platino. Ancora una volta la squadra di Tesser in gol da palla inattiva, il 2-1 arriva da un contropiede micidiale. Segnale di un meccanismo molto rodato.

IL PERSONAGGIO

Nel 2013 questo ragazzo spagnolo-senegalese classe ’93 era considerato la nuova stella della Lazio, in coppia con Keita. Oggi, dopo mille vicissitudini dentro e fuori del campo, Mamadou Tounkara, si è probabilmente messo alle spalle 5-6 anni che lentamente lo avevano portato nel limbo. Gioca nella Viterbese in Lega Pro, fa coppia con il canarino Volpe che seta sgomitando anche lui a suon di gol. Tounkara ha messo a segno già 7 reti. Un bel bottino per un attaccante che sembrava perduto dopo aver solo accarezzato le gioie del grande calcio.

Mamadou Tounkara

A 18 anni l’esordio in A al posto di Klose, era il 2014. Per lui che arrivava dalla cantera del Barcellona le porta della ribalta sembravano spalancate. Poi succede che il calcio ti dà e ti toglie e non sempre per colpa del… calcio. Tounkara rimedia anche un Daspo, in Tribuna Monte Mario, per difendere l’amico Biglia aggredito verbalmente da un tifoso dopo il Lazio-Chievo 0-1. Dodici mesi di calcio tra Albania e Slovacchia, una puntata a Crotone e Salerno. E adesso la Viterbese allenata da Giovanni Lopez non nasconde mire playoff ma molto dipenderà dalla media impressionante dell’ex laziale: un gol ogni 73’, non male. Per ora.