Frosinone, la favola di Gatti: “Ero muratore, ora gioco in Serie B”

Il primo acquisto del club giallazzurro ha alle spalle una bella storia di sacrificio e di tigna. Soltanto tre anni fa lavorava in cantiere e giocava tra i dilettanti. La stagione scorsa l’approdo tra i professionisti alla Pro Patria e l’esplosione grazie ad un campionato da protagonista. Il 27 maggio il blitz di Angelozzi per portarlo in Ciociaria.

Alessandro Salines

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Una storia di tigna, sacrificio, sudore, riscatto ed orgoglio. Una storia tanto ciociara anche se parte dal lontano Piemonte. E’ la storia di Federico Gatti, primo acquisto del Frosinone che verrà.

È la bella storia di un ragazzo che fino a 3 anni fa si spaccava la schiena in un cantiere ed ora si ritrova a giocare in Serie B. Una parabola che regala speranza ai giovani: con il lavoro, l’abnegazione e la volontà si può arrivare dovunque e coronare i propri sogni. Gatti ce l’ha fatta e non vede l’ora di cominciare. L’emozione sale ogni giorno che passa e si avvicina il 4 luglio quando i canarini inizieranno la preparazione. (Leggi qui Il Frosinone torna in ritiro a Fiuggi: amarcord e assist).

E’ scattato qualcosa dentro di me l’ultimo anno di Pavarolo (club dell’Eccellenza piemontese ndr)  – ha raccontato il difensore centrale al portale tuttocampo.it – Lavoravo 9-10 ore al giorno come muratore e serramentista e la sera mi allenavo prendendo come stipendio una miseria. Mio padre poi rimase a casa dal lavoro e quindi dovevo cambiare. Non potevo accettare che le cose continuassero così. Il calcio professionistico è tutto un altro mondo e posso dire che per un ragazzo è la cosa più bella che ci sia”.

IL DECOLLO VERTICALE DI GATTI

Federico Gatti

Ventitrè anni da compiere il prossimo 24 giugno, originario di Chieri, cittadina in provincia di Torino, Federico Gatti muove i primi passi sul campo nelle giovanili dell’Alessandria. Poi polvere e fango nei Dilettanti, prima da centrocampista e dopo da difensore: Pavarolo tra Promozione ed Eccellenza, Saluzzo e Verbania dove vince l’Eccellenza e viene promosso in Serie D.

Si mette in mostra: difensore possente dall’alto dei suoi 190 centimetri e piedi buoni retaggio del suo passato da centrocampista. E così l’estate scorsa arriva finalmente la chiamata dai professionisti.

Approda alla blasonata Pro Patria in Serie C. Una gioia immensa manifestata in un commosso post su instagram: “Due anni fa facevo il muratore e montavo serramenti. la sera mi allenavo tra fango, campi ghiacciati e freddo. Ne ho passate tante, esperienze positive e negative. Tutto mi è servito a crescere e a farmi diventare la persona che sono oggi. Proprio oggi firmo il mio contratto da professionista. Mio perché sarei stato disposto a tutto pur di arrivare, a rinunciare a qualsiasi cosa, a lottare contro tutto e tutti. Ci tengo però a ringraziare i miei procuratori e soprattutto la mia famiglia, la mia donna che mi hanno supportato nei momenti più difficili e gioito con me nei momenti più belli”.

Alla Pro Patria colleziona 34 presenze ed 1 gol. I lombardi si piazzano al quinto posto, migliore difesa del torneo e disputano i playoff. Gatti è uno dei pilastri della squadra di Javorcic tanto che finisce sul taccuino degli osservatori di Angelozzi che con un blitz lo strappa alla concorrenza (Pisa e Crotone in primis).

Il difensore piemontese è il primo tassello della rivoluzione giovane che il Frosinone sta portando avanti in vista della prossima stagione.

ALLE PORTE DEL SOGNO

Federico Gatti con la maglia del Frosinone

Per Gatti è stata un’autentica sorpresa l’ingaggio da parte del Frosinone e lo sbarco in Serie B dopo solo un anno da professionista. “Non me lo sarei mai aspettato – ha detto ancora a tuttocampo.it – Ma ho sempre lavorato per migliorarmi e raccogliere il più possibile. E’ il frutto di un duro lavoro, ma di certo non ho intenzione di fermarmi o vederlo come punto di arrivo. Sono molto emozionato non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Renderli orgogliosi è la cosa più bella che ci sia”.

Ma Federico Gatti non vuole fermarsi. La Serie B è la porta di un sogno. Quel sogno rappresentato dal grande calcio del massimo campionato. “Se ripenso a tre anni fa, non avevo nemmeno idea del mio futuro – ha rivelato il neo difensore giallazzurro – Anzi posso dire che per ora il calcio mi ha davvero salvato la vita. Magari a quest’ora ero ancora a fare il muratore e a lavorare con i serramenti e sicuramente non essere soddisfatto di me stesso. Ora posso dire che la mia mentalità è quella di non accontentarmi mai, di migliorarmi ogni allenamento e puntare il più in alto possibile con l’umiltà in primis, ma senza pormi limiti. E’ chiaro che il sogno di ogni ragazzino è poter giocare in Serie A, ma ora penso solo a dare tutto me stesso con il Frosinone”.

Al di là delle sue qualità tecniche, i tifosi canarini potranno contare su un giocatore che uscirà dal campo sempre con la maglia sudata ed i pantaloncini sporchi. Una storia di tigna.