Frosinone, la rivoluzione è servita: tanti giovani e nel finale i botti

La squadra giallazzurra è uscita rifondata dal mercato secondo le nuove linee dettate dalla società. Diciannove gli arrivi e 24 le partenze tra cessioni, fine prestiti, svincolati e rescissioni. Diversi i baby prelevati dalle categorie inferiori e dall’Estero per creare valore in futuro. Canotto e Garritano due grandi opportunità. Ricci la classica ciliegina. Gli ultimi acuti (Casasola e Cicerelli) portano esperienza e qualità. Giovedì parlerà il direttore Angelozzi

Alessandro Salines

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La rivoluzione è servita su un piatto d’argento. Una rivoluzione nei numeri e nella sostanza. Diciannove arrivi e ben 24 partenze. Un mix di giovani e giocatori già affermati. Il Frosinone esce dal mercato rifondato. Il direttore Guido Angelozzi (giovedì mattina terrà una conferenza stampa) ha lavorato in profondità con l’obiettivo di abbattere il monte ingaggi, svecchiare l’organico ed inserire elementi che possano in futuro creare valore. E non sono mancati innnesti di qualità. Tutti principi che il presidente Maurizio Stirpe aveva snocciolato nella conferenza di fine giugno quando ha lanciato il nuovo programma triennale. (Leggi qui Frosinone, Stirpe apre il nuovo nuovo ciclo)

Con quest’organico la salvezza (obiettivo dichiarato) non dovrebbe essere un problema. Anzi: gli ultimi acquisti fanno pensare che si possa aspirare a qualcosa di più. Per il Frosinone è stato un mercato lungo ed articolato: dal primo rinforzo Gatti (perfezionato il 27 maggio) al duo Casasola-Cicerelli arrivato nel rush finale. Come per un quadro, Angelozzi ha dapprima dipinto i contorni e poi ha completato l’opera con alcune pennellate d’autore (Garritano, Canotto, Ricci, Casasola e Cicerelli).

Il tutto seguendo il disegno tattico di Fabio Grosso, ovvero il 4-3-3

OBIETTIVI RAGGIUNTI?

Guido Angelozzi

La risposta la darà dapprima Angelozzi nella conferenza di giovedì mattina e soprattutto il campo ogni settimana. Le prime due giornate hanno dato ragione alle scelte della dirigenza: 4 punti (pari col Parma di Buffon e colpaccio a Vicenza) ma soprattutto sensazioni positive nel gioco e nell’interpretazione delle partite.

Sotto l’aspetto finanziario c’è da dire che il Frosinone ha chiuso il mercato con un saldo pari a zero. Nessuna spesa ma anche nessuna entrata. Per quanto riguarda il monte ingaggi il club giallazzurro è riuscito a liberarsi di stipendi pesanti (Bardi, Krajnc, Trotta, Parzyszek oltre ai giocatori che si sono svincolati). Gli unici ingaggi che potrebbero pesare sul bilancio saranno compensati dal fatto che si tratta di giocatori arrivati a parametro zero (Ricci, Garritano e Canotto).

Il primo vero mercato del nuovo corso si è concluso in linea con i programmi anche se la dirigenza sperava di sistemare tutti quei giocatori finiti fuori rosa. Ed invece Bastianello, Tabanelli, Ardemagni e D’Elia restano ancora a Frosinone. Se ne riparlerà a gennaio.  

RIVOLUZIONE CON TANTI GIOVANI

Soprattutto nella prima parte della sessione di mercato il Frosinone ha ingaggiato diversi under 23 o comunque giocatori sotto i 25 anni. Elementi scovati dallo scouting di Angelozzi nelle categorie inferiori e all’Estero. Giocatori sui quali la dirigenza è pronta a scommettere per il futuro. Investimenti che si spera possano dare frutti nei prossimi anni.

Il difensore Gatti, arrivato dalla Pro Patria e con un passato recente nei dilettanti, è già titolare con buoni risultati nella retroguardia di Grosso. Ottimo l’impatto anche dell’esterno d’attacco Zerbin (già un gol ed assist), ex Pro Vercelli. Hanno esordito in Serie B Haoudi, proveniente dal Livorno, e Satariano, prelevato dai maltesi dello Sliema Wanderers.

Angelozzi ha pescato un po’ ovunque: i difensori Koblar, Klitten e Kremenovic sono sbarcati dalla Slovenia (Maribor), dalla Danimarca (Aalborg) e dalla Serbia (Saficar Belgrado), il centrocampista Lulic dalla Croazia (Slaven Belupo). Dalla Manzanese (Serie D) è approdato il centrale difensivo Bevilacqua. Presi in C il portiere De Lucia (Feralpi) e Manzari (Carrarese) oltre a Gatti e Zerbin.

Interessanti gli acquisti del giovanissimo portiere Ravaglia (prestito dal Bologna) e del centravanti Charpentier (proprietà Genoa), reduce da un infortunio ma in netta ripresa (a segno col Parma).

LE CILIEGINE SULLA TORTA

Matteo Ricci

Se nelle prime settimane è stato un mercato indirizzato sui giovani, negli ultimi giorni il Frosinone ha alzato l’asticella. Un po’ a sorpresa. Angelozzi ha piazzato degli autentici colpi che hanno elevato parecchio la qualità della rosa. Il direttore giallazzurro è stato molto abile a sfruttare le opportunità che si sono presentate.

Angelozzi ha saputo muoversi con tempismo ed esperienza utilizzando le sue ampie conoscenze. E così, subito dopo la radiazione del Chievo, ha chiuso per gli attaccanti Garritano e Canotto e per il terzino Cotali. Tre elementi di sicuro spessore. I primi due soffiati alla concorrenza di diversi club tra i quali anche alcuni di Serie A.

Ancora più eclatante l’ingaggio del centrocampista Ricci, reduce da un gran campionato allo Spezia e dalla chiamata in Nazionale a marzo scorso. Il giocatore era rimasto senza squadra tanto da sfogarsi in un’ìntervista: “Non merito di essere svincolato”. Anche il ct Roberto Mancini ha detto la sua sul caso-Ricci. “Ci fece una bella impressione – ha osservato il “Mancio – Ho letto che fino a qualche giorno fa, a soli 27 anni, era disoccupato. Incredibile. Meno male che adesso lo ha preso il Frosinone”. (Leggi qui).

Angelozzi non ha perso tempo e forte del rapporto con il giocatore (lo ha valorizzato a La Spezia) ha chiuso l’operazione bruciando ancora una volta la concorrenza (il Cagliari in primis). Poco prima della chiusura i colpi Casasola e Cicerelli, entrambi di proprietà della Lazio e reduci dalla promozione con la Salernitana. Il primo terzino destro ed il secondo attaccante esterno. Due giocatori importanti che Angelozzi ha inseguito con tenacia fino a raggiungerli. Consegnando così a Grosso una formazione che potrebbe stupire

LE CESSIONI 

Maurizio Stirpe

Grande lavoro sul delicato fronte uscite. Angelozzi e il suo staff hanno operato ad ampio raggio anche se le difficoltà ovviamente non sono mancate. Vendere infatti è la cosa più complicata che c’è. Intanto c’è da dire che sono andati via gli svincolati Ariaudo, Capuano, Salvi, Luigi Vitale e Iacobucci. Poi per fine prestito sono tornati ai rispettivi club i vari Kastanos, Curado, Brignola e Millico.

Partenze che hanno contribuito a limare il monte ingaggi. Come aveva anticipato Stirpe, la società ha cercato di tenere il controllo di alcuni giovani, cedendoli solo in prestito. Stiamo parlando di Errico e Volpe alla Viterbese, Vitalucci alla Pergolettese, Marcianò, Luciani e Tonetto al Monterosi, Vettorel alla Carrarese e Matarese all’Imolese. Stesso discorso per il polacco Parzyszek al Pogon.

Di rilievo l’operazione-Bardi al Bologna con un risparmio importante sull’ingaggio e il contemporaneo arrivo di un portiere interessante come Ravaglia. Tre le rescissioni: Verde, Baroni e soprattutto Krajnc che pesava non poco nel bilancio. Lo sloveno poi si è accasato in Germania all’Hannover in Bundesliga 2. All’ultimo tuffo ceduti Mattia Vitale alla Pro Vercelli e Trotta alla Triestina.

Come detto la società ha cercato di piazzare anche i vari Bastianello, Ardemagni, D’Elia e Tabanelli ma non c’è stato niente da fare.