Sei di Frosinone se… ti giochi la Serie A con il Palermo

Le ultime ore prima della sfida finale contro il Palermo. I mille motivi per vincere. Le mille ragioni per non avere paura. Perché Golia venne battuto da Davide. Perché a Salamina vinsero le piccole ed agili navi greche... Perché il Palermo è terrestre ma i sogni dello Frosinone sono spaziali

Sei di Frosinone se… ti giochi la serie A con il Palermo in una serata d’estate del 16 giugno 2018. Tra poche ore.

Sei di Frosinone se alle 20.30 di stasera, allo stadio, davanti alla televisione o con l’orecchio attaccato alla radio, alzerai gli occhi per vedere un cielo gialloblu. E allora capirai che per novanta minuti sarà davvero l’unica cosa più grande di te.

Sei di Frosinone se stasera non ti importerà nulla della partita del Mondiale di Russia, Nigeria-Croazia. Ma sarai concentrato soltanto su quello che succederà nello stadio del capoluogo.

Sei di Frosinone se il Benito Stirpe sarà sul serio una bolgia infernale per spingere i canarini lassù, dove il cielo è più  blu e dove avrai la sensazione i Volare nel cielo infinito.

Sei di Frosinone se hai la consapevolezza che Palermo è una corazzata costruita per la serie A, ma che la storia riporta episodi come la battaglia di Salamina, quando a vincere furono le piccole e agilissime navi greche.

Perché stasera la squadra di Moreno Longo dovrà dare tutto, senza guardare agli infortunati (mannaggia, quanti sono), ai precedenti, senza farsi tornare alla mente quei secondi di “follia” che hanno consentito al Foggia di pareggiare e di non andare in Paradiso direttamente.

Forza ragazzi, vincete con la forza del leone, vincete per voi e per tutti gli sforzi di un anno durissimo. Vincete per Moreno Longo, perché ha dimostrato di stare sul pezzo, di non accampare scuse, di difendervi quando serve, di fare scudo. Vincete per regalargli il sorriso più bello quando in televisione sarà intervistato dalla splendida Diletta Leotta.

Vincete per Maurizio Stirpe: “Un presidente, c’è solo un presidente”. Perché c’è veramente soltanto un presidente, che ha portato questa squadra a giocarsi la serie A ogni anno, al cospetto di superpotenze calcistiche. Palermo ha quasi tre milioni di abitanti, Frosinone quarantaseimila. Siamo il capoluogo della Ciociaria, terra bellissima e fiera. Ferocior ad bellandum: i romani hanno scolpito per sempre il nostro carattere nella memoria collettiva.

Però Frosinone è un piccolo centro, che a livello nazionale viene citato per il record di inquinamento delle polveri sottili e della Valle del Sacco, per lo smantellamento di un tessuto industriale che non esiste più, per il lavoro che è finito, per i tanti giovani che vanno via. Oppure per quei luoghi comuni “pelosi” su una Ciociaria che non è più da decenni quella terra di metal mezzadri che qualcuno ha dipinto perfino qualche anno fa. “Frosinone dreaming” per davvero.

Non per ironia. E’ il calcio a proiettarci nella dimensione della realtà e del sogno, grazie a Maurizio Stirpe. Vincete per lui. E per Benito Stirpe, il visionario fantastico che, quando il Frosinone fu promosso in serie B (traguardo storico, il più bello forse dal punto di vista emozionale), già pensava alla serie A. E a quelli che lo guardavano sbigottiti, rispondeva: “Abbiamo le carte in regola”. Vincete per lui, ragazzi.

Vincete per una città che ha voglia di riscattarsi, di lasciarsi alle spalle i problemi quotidiani diventati macigni pesantissimi. Perché stasera, se riusciremo a battere il Palermo, sarà più bello essere ciociari.

Sarà più bello abbracciarsi, baciarsi, coccolarsi, promettersi amore eterno sotto il cielo (gialloblu) del Benito Stirpe. Vincete per tutto questo, ragazzi. In campo come gladiatori, contro un avversario forte, tecnicamente dotato, potente. Eppure battibile. A guidare i rosanero ci sarà quel Roberto Stellone che la storia del Frosinone l’ha fatta, con promozioni a raffica, fino alla serie A. Che abbiamo conosciuto e che vogliamo tornare ad incontrare.

Sei di Frosinone se oggi leggerai almeno una volta il componimento della scrittrice statunitense Marianne Williamson:

La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c’è nulla di illuminante nel rinchiudersi in se stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c’è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi.
Se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura la nostra presenza automaticamente libera gli altri.”.

Sei Frosinone se stasera, intorno alle 22.15-22.30, pregusterai soltanto il sapore della vittoria.

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