Stadio bagnato, stadio fortunato: sotto la pioggia si alza il sipario sul ‘Benito Stirpe’ (di A. Salines)

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Stadio bagnato, stadio fortunato. La battuta è scontata ma ci sta. Piove a dirotto a Frosinone quandoil sindaco ed il presidente Maurizio Stirpe tagliano il fatidico nastro dello 'Stadio Benito Stirpe'

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Stadio bagnato, stadio fortunato.

La battuta è scontata ma ci sta. Nel calcio infatti la retorica ha spesso e volentieri un’accezione positiva. Piove a dirotto a Frosinone quando alle 18.30 o giù di lì il sindaco Nicola Ottaviani ed il presidente Maurizio Stirpe tagliano il fatidico nastro dello ‘Stadio Benito Stirpe’ tra gli applausi di oltre 10 mila spettatori.

Accanto il presidente del Coni Giovanni Malagò, il numero uno della Figc Carlo Tavecchio (regalerà a Maurizio Stirpe la maglia numero 10 della nazionale), il Prefetto Emilia Zarrilli, il presidente della Provincia Antonio Pompeo, il vice presidente Vittorio Ficchi ed il vescovo Ambrogio Spreafico.

Inizia una nuova epoca a Frosinone. Dopo 45 anni, il capoluogo ha uno stadio nuovo di zecca. Bello, moderno e funzionale con oltre 16 mila posti a sedere tutti coperti. Il vecchio Casaleno, monumento allo spreco ed alla cattiva amministrazione, è solo un brutto ricordo. Era andato via prima il Ministro dello Sport Luca Lotti che ha visitato lo stadio accompagnato dal presidente Stirpe.

Al microfono parla solo il sindaco Nicola Ottaviani che cita Steve Jobs (“siate affamati, siate folli“) ed il modello-Frosinone. “La sinergia pubblico-privato è stata vincente”, ha detto il primo cittadino. Il Vescovo benedice la struttura.

LA MANIFESTAZIONE

Con un leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia i due presentatori Mary Segneri e Paolo Colasanti aprono le danze mentre gli spalti iniziano a riempirsi. I tabelloni pubblicitari intorno all’anello sparano lo slogan ‘Benvenuti a casa‘, lo stesso tra l’altro utilizzato da Andrea Agnelli ai tempi dell’apertura dello Juventus Stadium nel 2011.

Musica a tutto volume, al centro del campo gli sbandieratori di Cori. Sfilano gli operai delle ditte che hanno costruito l’impianto. Poi è la volta dei bambini e dei ragazzi del settore giovanile. Una marea giallazzurra. “Il futuro del Frosinone“, urlano i due conduttori. E chissà quanti di loro sognano un giorno di calcare quest’erbetta con la maglietta canarina del Frosinone.

Il colpo d’occhio è bello, in tribuna stampa fa capolino Ernesto Salvini, responsabile dell’area tecnica, deus ex machina del club. E’ visibilmente emozionato. Lui questa ‘creatura’ l’ha vista nascere e crescere pietra dopo pietra. Sotto la pioggia battente la suggestiva marcia sincronizzata della Banda di Amaseno del maestro Como. La rassegna, sotto la regia della bionda pr Carola Gennaro (InArteCarola per gli amanti dei social), viaggia spedita.

In tribuna diversi sindaci della provincia con in testa Nicola Ottaviani, schierato con assessori e consiglieri. Si sprecano i selfie e le foto ricordo come si diceva una volta. Destra, centro o sinistra. Non fa niente. Tutti insieme appassionatamente. Per una volta. Per lo Stadio ‘Benito Stirpe’.

Tanti gli ex giocatori, tecnici e dirigenti tornati a Frosinone per applaudire il miracolo dello ‘Stirpe’. Tra gli ospiti spiccano Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, e Giancarlo Abete, ex presidente della Figc e già vice presidente dell’Uefa. E poi tutta la Ciociaria che conta o pensa di contare. Molti presenzialisti di professione. I nomi inutile farli. Li sanno tutti. Della serie: io c’ero.

Poco dopo le 6 si alza il primo coro della Curva Nord ed è già uno spettacolo. I tifosi inneggiano il presidente Stirpe e sbeffeggiano i rivali di sempre del Latina. Ci siamo quasi. S’avvicina il taglio del nastro mentre cresce l’attesa tra gli spettatori. L’inno di Mameli regala come al solito emozioni. Lo stadio si tinge di tricolore. Tutti in piedi. Continua a piovere, ma non fa niente. Entrano Ottaviani, Stirpe e tutti gli altri. Lo stadio ‘Stirpe’ apre i battenti. Il dato è tratto.

Quando calano le ombre della sera la prima partita tra il Frosinone e la Primavera. La famosa ‘Notte dei Leoni’, appuntamento classico di questi tempi, giunto alla quinta edizione. Il primo gol lo segna Dionisi al 15′ del primo tempo. E non è un caso. L’attaccante è tra i giocatori più rappresentativi ed il destino non sbaglia mai.

A chiudere la serata la Show Dance ‘Ciak the Lion’ (40 danzatori provenienti da tutta Italia coreografati da Alessia Gatta, docente internazionale e direttrice artistica del centro ‘Matrice N’ di Alatri e della ‘Ritmi Sotterranei’ contemporary dance company) e Soul System direttamente da X-Factor. Quindi il gran finale dei Lux Arcana che daranno vita a giochi di luci.