L’avvicendamento con Francesco Zicchieri non è stato traumatico, ma non indolore. Il nuovo coordinatore regionale ha chiarissima la strategia: vincere a Roma per poi puntare nel Lazio. Ma intanto vanno dati segnali: alla Province di Frosinone ed ai suoi alleati del Partito di Giorgia Meloni
Francesca Gerardi
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Il senatore Massimo Ruspandini ha voluto far capire a Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli che il modello Terracina è replicabile anche dalle nostre parti. Forza Italia guarda e potrebbe provare ad “arbitrare”, ma Fazzone non ha fretta.
Nei Democrat guida Fantini, con Buschini che piazza colpi e lancia sfide. Ma in regia resta Francesco De Angelis. Il ruolo di Sara Battisti e la variabile Antonio Pompeo. Nel Carroccio Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli si sono divisi le zone di influenza. Claudio Durigon lascia fare (per ora), mentre Francesco Zicchieri si farà sentire quando servirà. Francesca Gerardi la mina vagante.
L’incontro che doveva mettere fine al dualismo Abbatecola – Picano finisce in un buco nell’acqua. Peggio ancora nella Lega: Durigon salta l’incontro con i Consiglieri e li lascia alla Gerardi. Così non deve impicciarsi. A dividere è sempre lui: l’imprescindibile Abbruzzese.
Deputati e senatori che potranno eleggere Latina e Frosinone. Con i nuovi collegi la rappresentanza non sarà certo quella attuale
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In Forza Italia in tanti aspettavano… Battilocchio. Ma non è successo niente e quindi si va avanti con la convivenza forzata. In Fratelli d’Italia prima o poi Iannarilli e Savo prenderanno atto che Ruspandini non concederà spazi. Nella Lega Ottaviani e Ciacciarelli si combattono come ai tempi degli “azzurri”. Nel Pd invece De Angelis e Pompeo sono abituati ad essere “divorziati”. Senza rancore.
“Mission impossibile” numero due del coordinatore del Carroccio per mettere d’accordo le anime del centrodestra. Dai ‘Mario & co.’ ai ‘No Mario’. Ma appena volta la schiena boicottano la sua missione: con due iniziative alle quali non invitano i consiglieri comunali della Lega
In questi anni in Ciociaria dal Carroccio sono andati via in troppi: Alessia Savo e Carmelo Palombo per esempio. Ma anche Giuseppe Patrizi e Domenico Fagiolo. Ora si profila il dualismo tra Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli, sempre conflittuali dai tempi di Forza Italia. Le gatte da pelare di Durigon.
Nicola Ottaviani ha l’occasione di aumentare il suo peso specifico, mentre nel sud della provincia Pasquale Ciacciarelli potrebbe avere spazi finora chiusi. Nel Lazio il possibile asse con Claudio Fazzone (Forza Italia).
Nessuno parla con nessuno, né al proprio interno né in una logica di alleanze. Anzi, proliferano le “guerre” dappertutto: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Pd. E alla fine nei Comuni la linea la dettano le liste civiche.
In provincia di Frosinone gli assetti della coalizione sono cambiati, ma né il Carroccio né il Partito di Giorgia Meloni possono garantire candidature parlamentari o regionali a chi aderisce. E’ questo il motivo per il quale nessuno ha seguito Anselmo Rotondo nel braccio di ferro con i vertici di Forza Italia.
Il sindaco di Frosinone è perfettamente entrato nel ruolo di coordinatore provinciale della Lega, ma sa che non potrà commettere errori alle elezioni comunali di primavera. Il deputato e il consigliere regionale pronti a sferrare l’attacco.
Stabili e definiti gli assetti nel Partito Democratico e in Fratelli d’Italia. Nella Lega peserà il dualismo tra Ottaviani e Ciacciarelli, in Forza Italia le fibrillazioni sono molto forti. Mentre nel Movimento Cinque Stelle Luca Frusone dovrà preoccuparsi di Ilaria Fontana.
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Luca Fantini punta ad un patto d’acciaio tra De Angelis, Buschini, Battisti e Pompeo in vista delle comunali di primavera. Il centrodestra è forte ma spaccato. Nella Lega Gerardi e Ciacciarelli non sopportano la leadership di Ottaviani, in Forza Italia c’è la “guerra santa” di Chiusaroli-Piacentini-Natalia contro Quadrini. E in Fratelli d’Italia Iannarilli potrebbe non allinearsi a Ruspandini.
I sindaci di Cassino e Pontecorvo potrebbero concorrere per la presidenza di un ente che da decenni è dominato dagli uomini del nord. Con ben tre esponenti di Ferentino che si sono succeduti alla guida: Scalia, Patrizi, Pompeo.
Luca Di Stefano non si presenta al tavolo del centrodestra e lancia un messaggio su Facebook. Lino Caschera fa altrettanto. Non vuole legittimare Vittorio Di Carlo. La Lega è in frantumi. Disegnato l’identikit del candidato sindaco: non può essere De Donatis. Forse.
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Tregua tra Anselmo Rotondo e Francesca Gerardi. Si sono visti nella sede della Lega. Ed hanno preso un caffè. La pace conviene ad entrambi. Ecco perché.