Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Romano Prodi
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Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore.
Soltanto i Cinque Stelle vogliono davvero il taglio dei seggi In tutti gli altri Partiti il tema della rappresentanza è molto presente
Importante dichiarazione del fondatore del Pd Walter Veltroni, che poi dice anche: “Nicola Zingaretti non si deve dimettere da segretario se dovesse perdere in Toscana”. “E’ la mancata alleanza Dem-Cinque Stelle alle regionali ad indebolire il Governo”.
Le grandi manovre del ministro della cultura, la concorrenza interna al Pd, le prospettive dei Cinque Stelle, il ruolo di Mario Draghi e… il voto reale. In arrivo.
Il Sì al referendum c’entra nulla con la natura politica del Pd. Il segretario continua a far prevalere il senso di responsabilità mentre i Cinque Stelle vanno per conto loro e rischiano di consegnare Marche e Puglia alla Destra. A questo punto tanto varrebbe fare una campagna elettorale finalizzata a ritrovare l’identità della sinistra.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Nicola Zingaretti mette ancora al primo posto l’alleanza di governo, ma incalza sulla legge elettorale. Di Maio e Renzi aprono. Ma nei Dem cresce l’insofferenza per Conte. Intanto il Professore demolisce il taglio dei parlamentari.
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Antonio Tajani gela le aperture del Pd e chiarisce: “Prodi non sarà mai il nostro candidato al Colle”. Siluro di Licia Ronzulli sul possibile sostegno a Giuseppe Conte. Gli “azzurri” si riposizionano nel centrodestra sulla base dell’obiettivo di portare il Cavaliere alla presidenza della Repubblica.
Giuseppe Conte avrà una settimana di ribalta mediatica, ma di fatto ha scavalcato il Parlamento. Tornano in mente le parole di Davide Casaleggio. Ma mancheranno protagonisti importanti (Mario Draghi in primis). Il rischio è l’effetto boomerang.
Ad Anagni spunta il nome di Luca Santovincenzo. Potrebbe essere il candidato sindaco dei Dem. Che storicamente in città puntano sempre su nomi esterni. Per prendere voti non ‘inquadrati’.
L’elezione del prossimo presidente della Repubblica è destinata a cambiare il Sistema Italiana: ecco perché le grandi manovre sono già cominciate. Attenzione al bis di Sergio Mattarella
In un editoriale su Il Messaggero il Professore di Bologna invita lo Stato a intervenire sull’economia e ricorda episodio ai tempi della fondazione dell’Iri. E dalla corsa al Colle non è affatto fuori.
La road map di Antonio Tajani: nessuna crisi in questo momento, in futuro ci si rimetterà alle decisioni di Mattarella, rimanendo però nel centrodestra. La partita vera è quella per portare Mario Draghi al Colle. Per battere Romano Prodi.
Le manovre in corso sembrano giochi di società, perché in Parlamento senza i pentastellati non esistono spazi per altre maggioranze. A meno di una coalizione nella quale stiano insieme Zingaretti, Salvini, Renzi e Berlusconi.
Enrico Letta, Carlo Cottarelli e Mario Monti farebbero molto comodo in questo momento delicato. Intanto Romano Prodi si rivolge al Partito Democratico e la butta lì: «Mario Draghi non è un disperato alla ricerca di un mestiere». Il fondatore dell’Ulivo parla a Zingaretti.
È morto l’ex rettore Federico Rossi. Interruppe il secondo mandato all’Università di Cassino per andare a fare il sottosegretario all’Università nel Governo Dini. Consulente con Giovanni Berlinguer ha collaborato con i Governi Prodi e D’Alema.
La lucidissima analisi del Professore di Bologna anticipa gli scenari futuri. In queste ore dalla Germania arriva un endorsement pazzesco all’ex Governatore della Banca Centrale Europea. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intanto ci pensa.