Il coordinatore regionale del Carroccio ha fatto capire ai suoi che non valeva prestarsi al gioco a spaccare dei Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Perché la vicenda della mozione dell’ospedale di Anagni contiene diverse anomalie. Fra l’altro Pasquale Ciacciarelli è stato legittimato recentemente proprio da Matteo Salvini.
Francesco Zicchieri
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Cosa c’è davvero dietro al documento presentato in Regione da FdI sull’ospedale di Anagni. E perché rappresentava un trappolone per la Lega. Al punto che il consigliere Ciacciarelli non l’ha votato
Perché la questione della riapertura (impossibile) dell’ospedale di Anagni fa emergere l’irrimediabile spaccatura del centrodestra provinciale. I leader di lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non si pongono proprio il problema della coalizione.
Nella Lega Durigon e Zicchieri devono confrontarsi con Gerardi, Rufa, Ottaviani e Ciacciarelli. Nel Pd Buschini e Battisti sono in guerra con Pompeo. In Fratelli d’Italia la coperta di Massimo Ruspandini rischia di essere corta. E intanto si avvicinano le tornate elettorali…
Matteo Salvini ricorda a Draghi che non può essere il suo Governo a fare le riforme. Aprendo invece per la salita al Quirinale dell’ex Governatore della Bce. Il quadro sta cambiando e anche a livello locale tutti sono sotto esame. Ecco quello che potrebbe succedere e perché.
Top e Flop. I fatti centrali ed i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
Scontro frontale tra i leghisti Durigon e Zicchieri. Al punto che ne viene informato direttamente Salvini. Il Capitano vuole vederli la settimana prossima. Per un chiarimento
Il fuoco incrociato di questi giorni contro i politici più in evidenza. Non parte solo dal fronte avversario. Ma molto viene dalle file amiche. Perché ci sono 350 seggi in meno. È lotta per sopravvivere
Terzo Tempo. Fischi e fiaschi della settimana. Dai rapporti freddi nella Lega a quelli irrecuperabili in Forza Italia. Ma anche nel Pd il dialogo è ridotto al minimo
Tramontato il proporzionale, si va verso una conferma del Rosatellum. Dalla Lega a Fratelli d’Italia, passando per i Cinque Stelle: difficilissimo scalzare i parlamentari in carica. Mentre in Forza Italia Antonio Tajani vuole cambiare la musica.
Dalla presidenza del Copasir alle dimissioni (che nessuno presenta) dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio. Fino ad arrivare alla candidatura alla presidenza della Provincia di Frosinone e alle comunali nel capoluogo ciociaro. Lega e Fratelli d’Italia sempre più lontani. E diversi.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Un post su Facebook mette in luce la momentanea distanza all’interno della Lega tra i due eterni amici Claudio Durigon e Francesco Zicchieri. Nel mirino il concorso di Allumiere e l’ufficio di Presidenza. Con due leghisti all’interno
“Ma perché non pensa all’Ilva?”. I fedelissimi di Salvini incalzano Giorgetti. Il Capitano sa che dovrà tenere duro fino all’elezione del capo dello Stato, ma è anche pronto al ribaltone (se servisse). Nel Lazio e in Ciociaria le garanzie sono Durigon e Zicchieri. Ottaviani studia attentamente l’evolversi della situazione.
Matteo Salvini pronto allo strappo e all’uscita dal Governo Draghi. Il Carroccio non tocca palla in consiglio dei ministri e la linea rigorista allontana le riaperture. Il Capitano ha già deciso: prossime settimane decisive. Il coordinatore provinciale dovrà correggere la rotta, lasciano il centro.
Spifferi romani del venerdì. La riorganizzazione di Durigon: anche gli uffici stampa. Una poliglotta per la Asl di Frosinone. Doppio Cavallari per Forza Italia. Una presidenza per Ciacciarelli. Il tramonto di Abodi. Raggi all’angolo, Zingaretti sulla rampa. Riaprite i ristoranti: Guido D’Amico soffre troppo
Composizione elefantiaca della segreteria provinciale. E’ uno schema che Nicola Ottaviani ha voluto fortemente, ripensando all’impostazione della Dc quando era la Balena Bianca. Ma l’altra faccia della medaglia è più prosaico: tanti incarichi, nessun incarico.
Spifferi romani e non solo. Il pranzo di Abbruzzese a Roma. Quanto rende l’opposizione a Giorgia. Le bancarelle di Virginia. E lo stadio di Calenda
L’anniversario della sfiducia all’ex sindaco di Cassino. Vecchi veleni mai smaltiti, misteri mai chiariti. Chi staccò davvero la spina a D’Alessandro?
Prove tecniche di grande coalizione a Sora. Per rimettere insieme i pezzi di quel vecchio progetto politico di centrodestra, interrotto dall’invasione nel campo della Lega da parte di Lino Caschera. E risolvere così la questione candidato sindaco. Che sarebbe Luca Di Stefano.