I protagonisti del giorno. Top e Flop del 11 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

Giuseppe Conte

Poche storie. Ci sta mettendo la faccia. Prendendosi anche le pernacchie. A volte ha sbagliato la comunicazione. Ma non stasera, non pochi minuti fa. Quando in diretta si è rivolto agli italiani. Annunciando una ulteriore “stretta” ma rassicurando. (guarda qui la conferenza)

Giuseppe Conte

Ha esordito: «Al primo posto c’è la salute degli italiani». Quindi ha indicato le nuove misure: «Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Resta consentita la consegna a domicilio. Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza. Saranno garantiti i trasporti».

Il premier Giuseppe Conte ha pure annunciato la nomina di un commissario per le terapie intensive: Domenico Arcuri, numero uno di Invitalia. Infine il premier ha chiuso in questo modo: «Restiamo distanti oggi per abbracciarci domani». Presidente del consiglio.

Tedros Adhanom Ghebreyesus

«Pandemia vuol dire che la malattia si sta diffondendo su tutto il territorio mondiale. La differenza con l’epidemia è geografica, logistica. Comunque, questa dichiarazione per l’Italia non cambia nulla, cambia per tutti quei paesi che non stanno facendo abbastanza per limitare l’avanzata del coronavirus». Lo ha detto Walter Ricciardi, professore di Igiene, membro dell’Oms e consulente del Governo italiano nella gestione dell’emergenza coronavirus.

Tedros Adhanom Ghebreyesus © ITU/D.Woldu

Commenta l’annuncio dell’Organizzazione mondiale della Sanità arrivata nel tardo pomeriggio di oggi. Il coronavirus è ufficialmente una pandemia. Pesano le parole del direttore dell’Organizzazione di Ginevra, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Ha scritto l’Huffington Post: «Il direttore dell’Oms ha espresso apprezzamento per le misure adottate in Iran, Italia e Corea del Sud per rallentare il virus e controllare l’epidemia di Covid-19 – suonano come il tentativo di dare una sveglia al mondo». Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato: «Abbiamo valutato questa epidemia giorno dopo giorno e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione. Ci sono Paesi che non stanno facendo abbastanza per arginare l’epidemia».

A chi faceva riferimento? Lo ha sottolineato Ricciardi: «A molti Paesi, sicuramente a quelli africani e agli Stati Uniti, ad alcuni Paesi europei, ma anche del Sud America. L’allarme è molto diffuso». Ha svegliato il mondo.

FLOP

Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto: «Siamo tutti italiani». Poi però, al termine di un bilaterale in videoconferenza con il premier Giuseppe Conte, come riferisce l’Huffington Post, «ok alle richieste italiane sulla flessibilità ma in Commissione ancora si discute su quanta flessibilità accordare».

Ursula von der Leyen © Eu Parliament

Infatti le linee guida sulla flessibilità arriveranno tra qualche giorno. Tardi comunque. La verità è che nella squadra di von der Leyen, anche in tempi di pandemia, c’è chi punta a mantenere il deficit sotto il 3 per cento del rapporto con il Pil. Per esempio il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. E alla fine Ursula von der Leyen si adegua.

Succube di una logica assurda e cinica.

Virginia Raggi

Ospite a DiMartedì, Virginia Raggi ha detto: «Sono vicina a tutte le persone che stanno soffrendo, che si sentono disorientate, che stanno perdendo un lavoro o l’hanno perso. E anche se sembra brutto dirlo, sono vicina, immaginiamo, anche alle persone che stanno facendo un lavoro in nero e che improvvisamente si sono trovate senza lavoro».

Virginia Raggi © Imagoeconomica / Sara Minelli

Considerazione che nella realtà ci sta, ma dirlo in questo modo e in questo momento non è il massimo. Si è scatenato il finimondo. La Raggi su Facebook ha contrattaccato: «Anche di fronte ad una emergenza sanitaria vera c’è chi fa polemica e non ha capito che il mondo sta cambiando: non c’è più spazio per le chiacchiere e per l’odio. La polemica politica ci fa soltanto male. Chiariamo un punto: non ho mai detto che il lavoro nero è giusto. Anzi!!!».

E ci mancherebbe.