I protagonisti del giorno. Top e Flop del 13 gennaio 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

D’AMICO-PICANO

Il fatto non sussiste. Vuol dire che Giacomo D’Amico e Gabriele Picano hanno semplicemente svolto il ruolo al quale erano stati chiamati, quello di presidente della Società Aeroporti Frosinone. (Leggi qui L’aeroporto si doveva fare: assolti D’Amico e Picano).

FOTO: IMAGOECONOMICA / CARLO LANNUTTI

L’accusa era molto pesante: peculato. Stava a significare che avevano sperperato denaro pubblico. Invece ora è stato stabilito il principio che quell’aeroporto civile si poteva fare per il semplice fatto che c’era una legge regionale. Se poi avesse anche funzionato a pieno o fosse finito come tanti altri scali nati e poi rimasti deserti è altra storia.

Un principio importante, che aiuterà a rileggere anche politicamente una vicenda che doveva finire in maniera diversa. Perché magari la realizzazione di quello scalo civile avrebbe favorito il rilancio della Ciociaria. Invece ancora una volta si scatenarono le invidie e la “miseria” di una parte di classe politica che non fa altro che “affondare” le idee degli altri. In questo caso di Francesco Scalia.

Giacomo D’Amico e Gabriele Picano hanno avuto il merito di difendersi nel processo, senza mai uscire fuori dalle righe e senza mai gridare al complotto. Consapevoli che il tempo è galantuomo e che alla fine la verità sarebbe… decollata. Come è stato riconosciuto ora.

Nervi d’acciaio.

LUCA FANTINI

Tutto in una sola giornata. Il Segretario provinciale del Pd, con la preziosa collaborazione del presidente Stefania Martini, ha nominato i subcommissari: Angelo Pizzutelli a Ceccano, Gianni Fantaccione a Pontecorvo e Adamo Pantano a Sora. (Leggi qui Pd, ecco i sub commissari: il capolavoro di Fantini).

Luca Fantini

Poi in serata è arrivato il passaggio di testimone al Comune di Cassino: Arianna Volante assessore al posto di Chiara Delli Colli. Un’operazione politica che rafforza il sindaco Enzo Salera e puntella il Partito in quella che sarà una zona strategica nel prossimo futuro: l’area sud della provincia. (Leggi qui Delli Colli ed il cambio… Volante. Ecco cosa c’è dietro).

Ma pure le nomine dei subcommissari a Ceccano, Pontecorvo e Sora, danno il senso della maturità politica e della scaltrezza organizzativa di Luca Fantini. Eletto segretario in piena pandemia, non può svolgere riunioni in presenza. Ha fatto di necessità virtù e “da remoto” elabora strategie precise. Riuscendo  sempre a centrare l’obiettivo. Il partito prima di tutto: per un segretario del Pd (erede del Pci-Pds-Ds) è il massimo che c’è. Centralismo democratico.

FLOP

MATTEO RENZI

In nottata è arrivato il via libera al Recovery plan. Italia Viva si è astenuta al termine di un uovo scontro in Cdm. Che ha detto si al piano da 222,9 miliardi: “Il più grande mai visto in Italia. Oggi il Partito di Matteo Renzi farà sapere se ritirerà dal Governo i suoi ministri.

Ora la crisi è a un passo. Non importa come andrà a finire questa fase politica, se cioè ci sarà la crisi oppure no, se Italia Viva verrà estromessa dalla maggioranza oppure se detterà le condizioni.

Matteo Renzi. Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Il leader di Italia Viva ha fatto sapere che è necessario aprire al Mes (ha ragione) e che nelle prossime ore deciderà se votare o astenersi, se aprire la crisi oppure no. Aggiungendo non senza malizia che gli stanno offrendo di tutto ma che a lui non interessano le poltrone.

Ma il punto è che ci sono dei momenti, come questo, nei quali il gusto della battuta dovrebbe lasciare il passo alla Politica con la P maisucola.

Romano Prodi lo ha paragonato a Fausto Bertinotti, nel senso che per il Professore il talento di Renzi è quello di “rompere”. Lui ha risposto che esiste un’alternativa al Governo Conte-Mastella. Ma possibile che tutto deve ridursi sempre a chi effettua l’ultima battuta?

Una crisi di Governo nel momento più duro della pandemia esigerebbe totale serietà. 

Palazzo Chigi non è Zelig.

GOFFREDO BETTINI

È probabilmente la mente politica più brillante in circolazione in questo momento. Ma il Cardinale Richelieu del Partito Democratico ieri sera ha invitato i “responsabili” a palesarsi al momento opportuno. Facendo intendere quindi che in Parlamento potrebbero esserci i “numeri” anche senza Matteo Renzi. Perché dirlo però?

Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini, Matteo Renzi

Per bluffare? Per creare pressione? Per far vedere dopo che lui lo sapeva… prima? Qualunque sia la risposta, il punto politico è questo: ma Goffredo Bettini è davvero convinto che il Pd debba soltanto pensare a “resistere” in maggioranza? E’ sicuro che questo possa portare voti ai Democrat?

Per esempio il Segretario Nicola Zingaretti la pensa diversamente anche se non lo dice. E gli ultimi sondaggi sembrano dargli ragione. Goffredo Bettini è il primo della classe, non ha bisogno di sottolinearlo. Nel momento in cui lo sottolinea dà un vantaggio agli alleati-avversari e resta impantanato nella strategia.

Narciso.