I protagonisti del giorno. Top e Flop del 16 dicembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

FABIO FORTE

La sola ipotesi che possa “rientrare” dalla porta principale dopo essere stato cacciato dalla finestra sul retro ha messo in fibrillazione l’intero stato maggiore locale (e non solo) della Lega. (leggi qui l’anticipazione di domenica: Montecitorio riconta le schede: Fabio Forte ha i voti da deputato)

Fabio Forte

Già perché a seguito di un riconteggio di voti al rallentatore (sono passati quasi due anni), nel collegio uninominale numero 12 del Lazio 1, Barbara Saltamartini, deputato di punta del Carroccio, ha recuperato moltissime preferenze, comunque quanto bastano per capovolgere il risultato finale. In questo modo Claudio Durigon verrebbe messo in quota al proporzionale del Lazio 12, liberando un posto nel proporzionale di casa nostra, quello di Latina-Frosinone.

Un posto per Fabio Forte, già sindaco di Arpino e tante altre cose. Oltre che esponente importante dell’Udc.

Lui nella Lega ha creduto e Francesco Zicchieri lo ha scelto mettendolo al posto di Kristalia Papaevangeliu. Poi però le cose sono cambiate e Fabio Forte è stato messo alla porta dallo stesso Zicchieri. Stessa sorte toccata a Carmelo Palombo. Mancano ancora alcuni passaggi, ma sembra proprio che la Giunta delle elezioni darà il via libera a Fabio Forte. Il quale andrà a sedersi nei banchi del Carroccio, vicino a Francesca Gerardi e Francesco Zicchieri. Come nei sogni.

LUCA FRUSONE

Fa parte del ristrettissimo “team del futuro”, come lo ha definito il capo politico Luigi Di Maio. Luca Frusone, deputato del Movimento Cinque Stelle al suo secondo mandato, è tra i 24 “facilitatori” nazionali pentastellati. E questo significa che nel Movimento conta. Se poi aggiungiamo che si occuperà di Sicurezza e Difesa, allora è evidente come Di Maio punti su di lui.

Luca Frusone

Secondo autorevoli indiscrezioni sarebbe stato preferito all’ex ministro Elisabetta Trenta. In due occasioni il nome di Frusone è circolato per una nomina a sottosegretario. Adesso però c’è anche un rovescio della medaglia. Tutto potrà dire Frusone in futuro, meno che non è tra i fedelissimi di Luigi Di Maio. Perché i “facilitatori” sono tutti dei fedelissimi del ministro degli Esteri.

In questi anni Frusone aveva sempre sorvolato sulla vicinanza politica a Di Maio. Al Tempio di Adriano di Roma, dove la squadra dei facilitatori è stata presentata, c’era anche Davide Casaleggio. In prima fila. Dunque, Luca Frusone è ufficialmente tra i potenti dei Cinque Stelle. Pretoriano di Gigino.

FLOP

ANSELMO ROTONDO

La deputata e coordinatrice provinciale della Lega Francesca Gerardi lo ha letteralmente gelato dicendo: “Non è il nostro candidato a sindaco”. Solo che Anselmo Rotondo è già sindaco di Pontecorvo. È una clamorosa bocciatura politica del centrodestra ad uno dei suoi esponenti.

Anselmo Rotondo

Sicuramente nessuno può dire che si è trattato di un fulmine a ciel sereno, dal momento che anche i muri a Pontecorvo sanno che tra i due (Gerardi e Rotondo) non scorre buon sangue. Resta il fatto che un sindaco uscente rischia seriamente di giocarsi la conferma per una vicenda di contrapposizione all’interno del centrodestra.

Non solo: Rotondo è pure un esponente di Forza Italia e questa situazione provocherà dei contraccolpi forti tra Carroccio e “azzurri”.

Anselmo Rotondo si candiderà ugualmente a sindaco e magari si troverà di fronte la stessa Francesca Gerardi. Possibile che una situazione del genere non fosse recuperabile politicamente prima? Polveriera senza artificieri.

ALESSANDRO DI BATTISTA

Mai così azzeccata l’analisi dell’Huffington Post che, a proposito di Alessandro Di Battista, ha parlato dell’eterno ritorno di un esponente politico importante dei Cinque Stelle, che però è sempre un passo indietro rispetto a Luigi Di Maio.

Dopo aver scelto volontariamente di non ricandidarsi quando i Cinque Stelle hanno stravinto le elezioni, Di Battista ogni tanto prova  a tornare protagonista. Ma poi non ci riesce.

Alessandro Di Battista

Ora tuona contro i senatori passati con la Lega: “Devono dimettersi e farsi eleggere con il Carroccio”. Ben sapendo che sono parole gettate al vento.

Intanto però nei Cinque Stelle continuano le assenze in fase di votazione al Senato e le eterne ribellioni senza uscire dal gruppo. È il caso di Gianluigi Paragone. Ma su queste altre vicende Di Battista preferisce non esternare. Amletico.