I protagonisti del giorno. Top e Flop del 8 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

MAURIZIO STIRPE

«Far credere agli italiani che si può tutti quanti stare a casa, non lavorare, perché tanto ci pensa il Governo, se non ci pensa il governo ci pensa l’Europa, è solamente un’illusione che poi non corrisponde a verità. Noi pagheremo amaramente il conto di questa pandemia. Adesso non è il momento di parlare di questo, ma vedremo che fra qualche mese in pratica tutti i nodi verranno al pettine. Io spero che gli elementi che il governo ha in mano in questo momento consentano di avere un cauto ottimismo».

Maurizio Stirpe Foto Federico Proietti

Il vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe ha anticipato a Teleuniverso la posizione dell’associazione di categoria a livello nazionale. Avendo il coraggio si sfidare l’impopolarità e dire: «Quindi il
problema non è solo quello di sfangare il mese di marzo o di aprile
.

Il problema è che in pratica bisognerà ripartire gradualmente con equilibrio, superando sicuramente le esigenze della salute di tutti, ma bisogna ripartire, perché più tempo perdiamo e maggiore è la dimensione e la profondità degli effetti di questa pandemia e più tempo ci vorrà per ripristinare quelle aspettative che noi avevamo non più tardi della fine dello scorso anno».

Non si può restare chiusi a lungo. Altrimenti l’Italia affonda.

Imprenditore.

MASSIMO GALLI

Sempre nell’ottica del parlare chiaramente ed evitare di unirsi al coro dell’ottimismo che fa rima con l’improvvisazione, una citazione la merita Massimo Galli, l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano.

Massimo Galli

Che ha spiegato: «Non si può passare alla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus se prima non si colma la carenza di dispositivi diagnostici. Dobbiamo interrogarci sul perché l’Italia non abbia messo in piedi linee di diagnostica per passare alla fase 2. Che oggi è prematura, ma va programmata, altrimenti si rischia di spalmare la ripresa in un tempo infinito o anticiparla».

Se la ripresa si anticipa troppo, il rischio è la nuova impennata dei contagi: a quel punto l’Italia sprofonderebbe nel baratro. Se si spalmasse invece in un tempo troppo lungo, la ripresa economica e sociale potrebbe non arrivare mai. Nessuno però ha risposto a Galli: perché non è stata colmata la carenza sul lato dei dispositivi diagnostici? Perché si continua ad inseguire il virus?

Solo nel deserto.

FLOP

LUCIA AZZOLINA

Dal 9 al 14 aprile sarà sospesa la didattica a distanza per le vacanze di Pasqua. Come se nulla fosse. Come se non fossimo ai tempi del Coronavirus, come se l’attività della scuola non fosse stata già abbastanza penalizzata dallo tsunami del Covid-19. Non si poteva sospenderla soltanto per la giornata di Pasqua?

Lucia Azzolina. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina aveva appena finito di dire: «Gli studenti sono tutti ammessi, ma essere ammessi non significa essere promossi. Saranno tutti ammessi perché non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100 per cento degli studenti con la didattica a distanza. Stiamo immaginando scenari per l’autunno, c’è il problema delle classi pollaio, dove è impossibile mantenere la distanza di sicurezza».

E poi si mantengono le vacanze di Pasqua come se nulla stesse succedendo

Rimandata. A distanza.

DONALD TRUMP

In piena pandemia da Coronavirus l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato che gli Stati Uniti si apprestano a sospendere i fondi diretti all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dopo aver criticato l’Oms per essere troppo filocinese e accusandola per questo di aver sbagliato nel dare in ritardo l’allarme sulla pandemia.

Foto: Coast Guard photo by Petty Officer 2nd Class Patrick Kelley.

Scrive l’Huffington Post: «Gli Stati Uniti sono il primo Paese contributore dell’Oms e Trump non ha dato dettagli su quante risorse potranno essere sottratte all’organizzazione nel momento in cui sta affrontando una emergenza sanitaria senza precedenti. Trump ha ribadito come a suo avviso l’Oms è troppo vicina a Pechino subendone le pressioni, e questo ha favorito l’esplosione della pandemia».

Poi Trump ha trovato pure il tempo di litigare con Anthony Fauci, immunologo della task force della Casa Bianca per la lotta al Covid-19, Sull’uso dei farmaci antimalarici con azione virale a base di clorochina e idrossiclorichina. Per il presidente funzionano.

Fauci ha spiegato: «Non dico che non funzionano, dico che ancora non lo sappiamo. La sperimentazione clinica è avvenuta in maniera troppo casuale per avere certezza sulla loro efficacia. Il presidente parla di quei farmaci sulla base di “aneddoti”, come lui stesso li definisce, ma io sono uno scienziato e gli aneddoti non mi bastano». Ma non è riuscito a convincere Trump.

Non all’altezza né del ruolo né della storia.