I protagonisti del giorno. Top & Flop del 27 novembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

URSULA VON DER LEYEN

La presidente eletta della Commissione dell’Unione Europea Ursula Von der Leyen ha parlato davanti agli eurodeputati riuniti in assemblea plenaria a Strasburgo. Al termine del dibattito si è svolta la votazione con appello nominale a maggioranza semplice, che ha dato il via libera del Parlamento Ue alla nuova Commissione Von der Leyen con 461 voti favorevoli, 159 contrari e 89 astenutisu 707 votanti.

Ursula Von der Leyen

Insomma, una maggioranza che non lascia dubbi e che dimostra sul campo come in Europa i sovranismi siano una minoranza ininfluente. Ma è soprattutto nel discorso che la presidente ha fatto la differenza. Dicendo: “Se c’è un campo in cui il mondo ha bisogno della nostra leadership è proteggere il clima. E’ un problema esistenziale per l’Europa. E come potrebbe non esserlo, quando vediamo Venezia sott’acqua e le foreste del Portogallo andare a fuoco?”.

Ecco, quel riferimento a Venezia sott’acqua dimostra non solo la caratura di Ursula Von der Leyen, ma traccia la rotta della politica del futuro per chi vuole ridimensionare populismi e sovranismi: l’ambiente. Gigantesca.

MATTEO SALVINI

Il tribunale dei ministri di Roma, il 21 novembre scorso, ha archiviato le accuse di omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e del capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, per aver negato lo sbarco ai 65 migranti che si trovavano a bordo della nave tedesca Alan Kurdi, della Ong Sea Eye, nello scorso aprile.

«L’assenza di norme di portata precettiva chiara applicabili alla vicenda – hanno scritto i giudici – non consente di individuare, con riferimento all’ipotizzato, indebito rifiuto di indicazione del Pos (Place of safety), precisi obblighi di legge violati dagli indagati, e di conseguenza di ricondurre i loro comportamenti a fattispecie di rilevanza penale».

Matteo Salvini © Imagoeconomica / Stefano Carofei

In sostanza, come ha spiegato il Corriere della Sera, la responsabilità di assegnare un «porto sicuro» alle navi con i profughi soccorsi in mare spetta allo «Stato di primo contatto», che però non è sempre facile individuare.

Tuttavia, volendo seguire «alla lettera» le indicazioni che si possono ricavare da Convenzioni e accordi, «lo Stato di primo contatto non può che identificarsi in quello della nave che ha provveduto al salvataggio»; dunque se un’imbarcazione che ha raccolto i naufraghi batte bandiera tedesca, è alla Germania che deve rivolgersi per ottenere l’approdo.

Indubbiamente un successo, giudiziario e politico, per il leader della Lega Matteo Salvini. Tosto.

FLOP

CORRADO DELLA TORRE

Corrado Della Torre. Chi era costui? Tanto per citare l’immenso Alessandro Manzoni a proposito di Carneade. Della Torre è il direttore dell’Aler (l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale) di Brescia-Mantova-Cremona.

Corrado Della Torre

Sui social network ha scritto: “Le Sardine infilatevele nel c…”. Non solo. Ma anche: “Sardine già dal nome capisci che sono poveri sfigati mentecatti”. Quindi ha accostato le foto di Mattia Sartori (movimento Sardine) e di Luka Mesec (del partito sloveno Levica) scrivendo: “Evidentemente quello degli imbecilli è un gene”.

Il Movimento 5 Stelle lombardo ha segnalato il tutto. La Repubblica scrive: “Dopo aver ricordato che Della Torre è “un leghista della prima ora”, Nicola Di Marco (consigliere regionale M5S) attacca: “Sono dichiarazioni becere e vergognose, Della Torre ogni volta che parla rappresenta un ente regionale di primo piano, non può parlare come un odiatore qualsiasi”. Complicato spiegarlo meglio.

Viene da chiedersi come sia possibile commettere certi scivoloni. Indifendibile.
   

VIRGINIA RAGGI

 Per la sindaca di Roma sui rifiuti tutto si può fare meno che il Comune di Roma realizzi una discarica. L’Huffington Post ha raccontato così l’ennesima puntata delle telenovela: “Virginia Raggi in fascia tricolore si è presentata nella sede del Consiglio regionale del Lazio accompagnata dai presidenti dei municipi romani: un ‘blitz’ per dire no alla realizzazione di una nuova discarica “in deroga ambientale” nella Capitale, territorio che ha già “sopportato il sito di Malagrotta” per decenni”.

Virginia Raggi e Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

“La mossa a sorpresa, però, non fa cambiare idea alla Regione, che già nei giorni scorsi aveva minacciato il ‘commissariamento’ del Comune. Al contrario. “Emetteremo una ordinanza e faremo tutto quello che la norma ci consente e ci attribuisce. Non lasceremo la città cadere nel caos”, annuncia a stretto giro l’assessore competente del Lazio Massimiliano Valeriani”. 

Il nodo del contendere resta la realizzazione di una discarica di servizio a Roma. Emergenza nell’emergenza la chiusura della discarica di Colleferro. Poi ci sarebbe pure il profilo politico, perché questa vicenda rischia davvero di far saltare il Governo sostenuto dalla maggioranza giallorossa di Pd e Cinque Stelle. Una sola domanda alla Raggi: perché tutto il mondo dovrebbe occuparsi della monnezza della Capitale tranne… Roma. Incomprensibile.