Top e Flop, i protagonisti del giorno: lunedì 13 settembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 13 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 13 settembre 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIANCARLO GIORGETTI

Giancarlo Giorgetti (Foto: Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli)

Tre frasi che aprono una fase nuova e probabilmente “rivoluzionaria” all’interno della Lega. Le ha pronunciate il ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, l’uomo che ha portato il Carroccio al Governo guidato da Mario Draghi. La prima: “C’è l’ipotesi di estendere il Green Pass a tutti i lavoratori, pubblici e privati”. La seconda: “Abbiamo votato il decreto legge: si deve fare tutto ciò che la prudenza ispira per il contenimento della pandemia, e chiediamo condivisione”. La terza: “Stare al governo significa assumersi responsabilità”.

Tre siluri all’indirizzo del Capitano Matteo Salvini, che in quelle stesse ore continuava a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e annunciava le barricate su Quota 100.

Giorgetti ha voluto far sapere che c’è un’altra Lega, di governo, affidabile, perfettamente sintonizzata sulle frequenze di Mario Draghi. Non è un gioco delle parti, è l’inizio di un percorso che, qualora non dovesse esserci un’intesa, potrebbe perfino sfociare nella richiesta di un congresso straordinario per la leadership del Carroccio.

Anche perché i sondaggi per le prossime comunali certo non sorridono a Salvini. E Giorgetti lo sa bene.

Chirurgico e profetico.

LORETO MARCELLI – GIUSEPPE CONTE

Loreto Marcelli (Foto: Imagoeconomica)

L’ ex presidente del Consiglio dei Ministri e attuale capo politico del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, il prossimo 24 settembre, alle ore 15, sarà a Sora per sostenere la campagna elettorale della candidata a sindaco Valeria Di Folco. Sarà accompagnato dal consigliere regionale e capogruppo di Cinque Stelle alla Pisana, Loreto Marcelli.

Ci saranno pure il sottosegretario alla transizione ecologica Ilaria Fontana e l’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi. Ma è chiaro che la visita di Conte a Sora è dovuta all’attivismo e al ruolo di Loreto Marcelli. Il quale nello scacchiere pentastellato laziale e provinciale conta sempre di più.

Un tempo Luigi Di Maio veniva su invito di Luca Frusone, adesso la situazione è ribaltata. Sul piano politico Loreto Marcelli conta più di Luca Frusone ed Enrica Segneri. In questo modo ha pure voluto far capire che lui e Ilaria Fontana nei Cinque Stelle stanno con Conte. Per quanto riguarda l’ex premier, il fatto di venire a Sora per sostenere Valeria Di Folco è un’inversione di tendenza e un segnale di attenzione.

Il capo e lo stratega.

FLOP

VIRGINIA RAGGI – ROBERTO FICO

Roberto Fico. Foto © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Faranno parte del comitato di garanzia del Movimento Cinque Stelle, insieme, fra gli altri, a Luigi Di Maio. Voluti da Beppe Grillo. L’organismo avrà il compito di limitare il raggio di azione di Giuseppe Conte. Ma attenzione a non confondere il “peso” politico.

Luigi Di Maio è senza dubbio il vero leader dei Cinque Stelle e lo si è capito ieri quando ha detto che una sconfitta  del Movimento alle comunali non sarebbe addebitabile a Giuseppe Conte. Magnanimo. Ora, per poi poter affondare il colpo.

Per gli altri due è diverso. Virginia Raggi si appresta a non essere più sindaca di Roma e se dovesse restare fuori dal ballottaggio sarebbe una sconfitta ingestibile. Il presidente della Camera Roberto Fico sembra sempre sul punto di poter effettuare il salto di qualità, ma poi si ferma. E allora ecco che il comitato dei garanti dei Cinque Stelle diventa una postazione strategica per dare un ruolo all’interno del Movimento a chi sul versante amministrativo e perfino istituzionale tutto sta facendo meno che lasciare il segno.

Anche perché all’interno del Comitato sarà Luigi Di Maio a decidere. Ma Roberto Fico e Virginia Raggi potranno dire: “Io c’ero”.

Riserva indiana.

ANTONIO TAJANI

Antonio Tajani

Da alcuni sondaggi che stanno circolando Forza Italia potrebbe pagare un dazio notevole a Milano, dove invece Lega e Fratelli d’Italia sembrano andare forte. Un problema che il coordinatore nazionale Antonio Tajani dovrebbe porsi considerando che Milano è il simbolo stesso del berlusconismo. Invece appare più concentrato su altri capoluoghi.

Ma c’è un altro aspetto che Antonio Tajani sta sottovalutando: nelle grandi metropoli il vento che spira non è favorevole ai candidati sindaco di centrodestra. Mentre all’interno della coalizione è evidente che ci sarà un successo di Giorgia Meloni. A quel punto l’unica strada percorribile per Salvini sarebbe quella dell’accelerazione per la federazione con Forza Italia.

Su questo punto Antonio Tajani come la pensa? Perché il rischio è che l’operazione la concluda, come al solito, Silvio Berlusconi. Mentre Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e magari pure Renato Brunetta si oppongano a tale scelta. E lui Antonio Tajani cosa coordinerebbe a quel punto?

Inerzia politica rischiosa.