Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 10 novembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 9 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di mercoledì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di martedì 9 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ora scorse e cosa ci attende in questa giornata di mercoledì.

TOP

ANTONIO POMPEO

Antonio Pompeo

È come se Virginia Raggi fosse passata con Roberto Gualtieri. A Ferentino il sindaco (e presidente della Provincia) Antonio Pompeo è riuscito ad avere il sostegno di Giuseppe Virgili, suo avversario alle ultime comunali. (Leggi qui Virgili passa con il suo avversario: Pompeo è blindato).

Un effetto triplo. Intanto perché Pompeo, forte dell’accordo di ferro con Francesco De Angelis, fa capire che a Ferentino non ci saranno interferenze. Sarà sempre lui a scegliere chi vince e chi perde, anche se non potrà candidarsi per il terzo mandato. (Leggi qui La guerra nel Pd è finita, votate in pace).

In secondo luogo Pompeo mette un altro tassello nella lista civica che presenterà alle Provinciali e della quale a questo punto Virgili farà parte. Una strategia precisa per capire su quanti amministratori fuori dal Pd può contare in vista delle Regionali. Poi c’è il passaggio tutto politico, perché Pompeo si accredita come interlocutore privilegiato del leader Dem Francesco De Angelis.

Scatenatissimo.

MATTEO RENZI

Matteo Renzi (Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica)

Quando il gioco si fa duro Matteo Renzi comincia a giocare. Incurante delle critiche sulla sua attività di conferenzierie, il senatore di Italia Viva si sta muovendo a tutto campo. Intanto verso quel Centro che ha già fatto capire di voler raggiungere con l’operazione in Sicilia.

Matteo Renzi ha iniziato lo sganciamento dal centrosinistra e se alla fine il sistema elettorale sarà proporzionale, allora tutto risulterà più semplice.

Per quanto riguarda il Quirinale, Renzi ha inviato due messaggi fortissimi. Intanto che non è affatto convinto di poter votare per Silvio Berlusconi. Ettore Rosato, fedelissimo dell’ex rottamatore, ha detto che  il fondatore di Forza Italia non ha il profilo giusto per rappresentare un punto di incontro. Poi Renzi ha avvertito perfino Mario Draghi, rammentandogli che in tanti sulle votazioni per il Quirinale sono caduti. Sarà il leader di Italia Viva a decidere chi potrà farcela.

Dopo l’affondamento di Enrico Letta premier, di Matteo Salvini e di Giuseppe Conte, Matteo Renzi si prepara ad un altro ribaltone destinato a fare storia.

Terminator immarcabile.

FLOP

PAOLO TRANCASSINI

Paolo Trancassini. Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Sono passati già diversi giorni da quando Fratelli d’Italia, con un documento da far impallidire le convergenze parallele di democristiana memoria, ha cercato di tenere insieme l’impossibile e cioè la volontà del gruppo consiliare e dell’assessore di Frosinone di restare nella maggioranza che sostiene Nicola Ottaviani e la volontà del partito di stigmatizzare la revoca dell’assessore Fabio Tagliaferri. (Leggi qui Il tavolo ribaltato da Ottaviani ai Fratelli d’Italia).

Più passano i giorni più il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini si rende conto che qualcosa non va. E quel qualcosa è che in provincia di Frosinone assumersi la responsabilità di rompere con la Lega potrebbe avere degli strascichi molto forti.

Però Paolo Trancassini nel Lazio è il capo politico del Partito di Giorgia Meloni. Tocca a lui decidere, in un senso o in un altro. Fabio Tagliaferri sta aspettando che la linea si definisca, ma è il primo a non farsi troppe illusioni. Ora comunque Trancassini non può aspettare chissà quanto ancora.

Senza sbocchi.

ENRICO LETTA

Enrico Letta (Foto: Andrea Giannetti / Imagoeconomica)

È stato il trionfatore delle elezioni comunali di ottobre, soprattutto perché il centrodestra ha fatto scelte assurde sulle candidature a sindaco. Però il Pd è tornato centrale. Poi l’errore fatale che ha portato all’affondamento del ddl Zan in Parlamento ha fatto cambiare verso alla narrazione politica. Ed Enrico Letta è andato in una difficoltà mai conosciuta prima.

Con Italia Viva che si è spostata verso il Centro, di fatto il Nuovo Ulivo non ha i numeri in Parlamento. Servirebbero strategie nuove e spregiudicate sul piano politico. Ma a farle è Matteo Renzi. Se il Pd dovesse perdere la partita per il Quirinale (mai successo in precedenza), allora si aprirebbero degli scenari impensabili. Perfino quello della sostituzione di Enrico Letta come Segretario.

Il leader dei Dem ha la forza per recuperare, ma deve farlo subito. Altrimenti non avrà né il tempo né gli spazi per provare a recuperare.

Smarrito.