Top e Flop, i protagonisti del giorno: 28 aprile 2021

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GUIDO BERTOLASO

“Missione compiuta”: l’ex capo della Protezione Civile è riuscito a centrare l’obiettivo delle 100.000 dosi di vaccino somministrate in Lombardia. Come gli era stato richiesto. È per questo che ritiene il suo compito esaurito. Il Governatore Attilio Fontana ha detto che però resterà consulente della Regione dal momento che la pandemia non è stata sconfitta.

Ora bisognerà vedere quello che Bertolaso deciderà a proposito della candidatura a sindaco di Roma in quota centrodestra. Le indiscrezioni romane dicono che il centrodestra si è compattato nelle ore scorse proprio sul nome di Bertolaso. Che, al pari di Nicola Zingaretti a sinistra, continua a negare. Ma il quotidiano Il Riformista riferisce da ieri di una telefonata a tre con Giorgia Meloni e Matteo Salvini dalla quale è arrivato il via libera.

Guido Bertolaso (Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica)

Le indiscrezioni assicurano che si sta già nella fase successiva: alla definizione del programma elettorale. Si baserà su sicurezza, trasporti, decoro urbano e internalizzazione delle risorse.

Con la missione in Lombardia Guido Bertolaso ha dimostrato ancora una volta di essere un uomo operativo, di azione. Con grande competenza. Non fa nulla per apparire simpatico, ma a pensarci bene, perché dovrebbe farlo? E’ una delle risorse più importanti che la coalizione di centrodestra ha. Lui continua a dimostrare sul campo di essere in grado di raggiungere gli obiettivi (difficili) che gli vengono affidati.

Con lui, togliere il M5S dal Campidoglio non è più una mission impossible.

Uomo d’azione.

GIOVANNI ACAMPORA

Da più di sei mesi è alla guida della Camera di Commercio del Basso Lazio, quella che comprende Latina e Frosinone. Il presidente Giovanni Acampora non ama apparire. Mai. Esercita con discrezione l’immenso potere connesso al suo ruolo.

Giovanni Acampora

Nessuna polemica e pochissimo spazio alle esternazioni che poco hanno a che fare con il ruolo. Poi però quando ci si addentra sulle principali questioni aperte a livello regionale e locale, allora si scopre che la Camera di Commercio c’è. Dall’ipotesi del nuovo Consorzio industriale regionale unico a tutto il resto. Ma soprattutto Giovanni Acampora sta mettendo mano ad una serie di nomine importanti delle quali l’ente camerale ha bisogno sul piano operativo. Dalla giunta all’Azienda speciale, alla partecipazione in vari enti.

Giovanni Acampora è perfettamente consapevole che da presidente della Camera di Commercio del Basso Lazio è destinato ad esercitare un ruolo fondamentale in ogni tipo di scenario. Sta gettando le fondamenta per poter poi cementare il ruolo della Camera del Basso Lazio.

Programmatore.

FLOP

SALVINI-BERLUSCONI

La Lega e Forza Italia non hanno partecipato alla votazione con la quale la maggioranza che sostiene Mario Draghi ha respinto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia sull’abolizione del coprifuoco. Poi però i due Partiti del centrodestra hanno concordato, con il resto della maggioranza, una posizione unitaria per rivedere gli orari del coprifuoco a maggio. Un atteggiamento che poco si concilia con il ruolo che viene richiesto in presenza di un governo di salvezza nazionale. Nel quale ci si assumono tutte le responsabilità che servono in un momento del genere.

Matteo Salvini (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Ma il punto è che sia Matteo Salvini che Silvio Berlusconi appaiono perennemente sospesi tra il ruolo di capi di partiti di governo e le… elezioni. Sì, le elezioni Comunali, Regionali e tutte quelle che verranno. Elezioni che il centrodestra può affrontare soltanto in un’ottica unitaria. E su questo versante la pressione politica di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è molto forte.

Non a caso Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha detto: “Se alla Lega non sta bene l’orario del coprifuoco, allora voti con noi per abolirlo”. Ma sia Lega che Forza Italia tentennano e oscillano. Tra qualche ora in Senato la mozione di sfiducia di Fratelli d’Italia al ministro Speranza. Altro test di una certa valenza.

Né carne né pesce.

NICOLA ZINGARETTI

È arrivato il momento di decidere davvero sulla candidatura a sindaco di Roma. Il segretario del Pd Enrico Letta, stando alle indiscrezioni nella giornata di ieri ha avuto un vertice fiume durato 4 ore, nel quale ha ottenuto dall’ex ministro all’Economia Roberto Gualtieri l’ok a candidarsi.

Nicola Zingaretti

Ci saranno però 7 giorni di decantazione. Per un’ultima verifica sulle intenzioni di Nicola Zingaretti. Occorre ora un confronto vero tra Segretario ed ex Segretario. Per capire quello che in termini medici si chiama rapporto costi-benefici.

La partita politica della Capitale è la più importante degli ultimi anni e il Pd non può permettersi di perderla. Per i sondaggi l’unico in grado di poterla vincere è Nicola Zingaretti. Il punto è semplice e noto: si può fare anche se Carlo Calenda e Virginia Raggi restano in campo? Poi c’è la questione della Regione Lazio: si può andare ad elezioni anticipate con una ragionevole speranza di poter mantenere quella che è diventata una roccaforte del centrosinistra? Perché anche per quanto riguarda la Regione bisogna capire chi potrà essere il candidato. Per esempio David Sassoli. O Giuseppe Conte.

Ma in gioco c’è pure l’intera base dell’alleanza con il Movimento Cinque Stelle proprio di Giuseppe Conte. Un’alleanza senza la quale il centrosinistra non può neppure competere con il centrodestra a livello nazionale. Non c’è più tempo. Nicola Zingaretti si è dimesso da segretario del Pd in modo rapido e senza avvertire nessuno. Un blitz. Ora serve un altro blitz, altrimenti l’intero castello del centrosinistra nazionale rischia di sfaldarsi.

Troppo incerto.