A Frosinone niente popcorn e Coca Cola e per la crisi, a meno che…

Chi sperava di godersi lo "spettacolo" della caduta della prima giunta Mastrangeli dovrà attendere la non facile mossa del Carroccio

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Quelli che hanno già fatto scorta di popcorn e Coca Cola per godersi lo spettacolo in autunno, dovranno rivedere i loro piani. Niente cinema a colori, non ci sarà alcun teatrino con protagonista la paventata crisi nella maggioranza Mastrangeli. Al Comune capoluogo alla ripresa delle attività, non accadrà nulla di spettacolare: né dal punto di vista politico né sul piano amministrativo.

Non ci saranno agguati al sindaco per pretendere il rimpasto in giunta, non ci saranno voti che mancheranno a sorpresa, non ci saranno cambi di fronte tra opposizione e maggioranza.

Mastrangeli il narcotizzatore dei mal di pancia

Il sindaco Riccardo Mastrangeli è cresciuto alla scuola della Democrazia Cristiana; poi ha frequentato anche le Aule di Forza Italia. Conosce i fondamentali. Sapeva perfettamente come narcotizzare l’agitazione messa in campo nelle settimane scorse da alcuni dei suoi consiglieri. Cioè i malpancisti che dietro lo schermo ufficiale delle piste ciclabili o del percorso Brt in realtà aspirano ad un posto in giunta da assessore.

E così ha fatto. Mastrangeli ha iniziato ad intavolare confronti e dialoghi, più o meno distensivi. Non solo con i suoi 4 o 5 e forse pure 6 amministratori “dissidenti” ma anche e soprattutto con alcuni consiglieri e liste attualmente all’opposizione. Soggetti che, in caso di crisi perdurante, sarebbero pronti, al bisogno, a passare in maggioranza.

Questa sottile operazione politica del sindaco da un lato ha messo in stand by le aspirazioni assessorili di alcuni. Dall’altro ha messo in sicurezza la giunta.
Consapevole del fatto che, quando si comincia a cambiare (gli assessori) non si sa mai come e quando si andrà a finire. Vale per qualsiasi amministrazione e vale a maggior ragione per quella di Frosinone. In autunno Niente rimpasti quindi, niente crisi, niente elezioni anticipate. Le patatine avranno altro utilizzo ricreativo.
A meno che…

Se la Lega decide di fare una squadra-bis

L’utilizzo della condizione diversa rispetto, alla narrazione principale è quantomeno doveroso.

Quindi… a meno che la Lega non decida di configurare una nuova maggioranza intorno al sindaco Mastrangeli. Da costruire necessariamente o con nuove elezioni o con una crisi pilotata.

Una nuova maggioranza, politicamente più omogenea rispetto all’attuale, che tenga fuori Fratelli d’Italia, che comunque ha sempre sostenuto con grande lealtà e determinazione il sindaco. Principi peraltro ribaditi, a scanso di equivoci e per non fornire alibi a nessuno, anche nei giorni passati quando la crisi sembrava più reale e realistica.

Una nuova maggioranza a trazione Lega con dentro Forza Italia ovviamente. Con la lista Ottaviani, manco a dirlo. Con la lista dell’attuale vice sindaco Antonio Scaccia, più la lista del sindaco. Epurata però da eventuali consiglieri o candidati tali non ritenuti gestibili. Ed ancora: dentro anche la lista dell’ex sindaco Marini che alle elezioni dello scorso anno ha preso 1.039 voti di lista, pari al 4.47% delle preferenze. E tramite il suo consigliere Andrea Turriziani si è già dichiarata disponibile ad una simile operazione.

Il film due con Carroccio, azzurri e “mariniani”

Da considerare la eventuale futura posizione a sostegno di Mastrangeli, della lista civica Nuova Realtà che ha 2 consiglieri comunali in aula e che cuba alle ultime elezioni 1.467 voti di lista pari al 6.31% delle preferenze. Un autentico valore aggiunto. Per chiunque.

Una operazione di estromissione di FdI in una nuova ipotetica maggioranza. Oggettivamente complicata da condurre in porto. E che potrebbe, però,  trovare una sponda surrettizia, nel prossimo futuro, dal dibattito di questi giorni. Dibattito sui contenuti ritenuti omofobi e razzisti nel libro del Generale Vannacci e che vedono la Lega di Salvini e FdI della Meloni su posizioni diverse. E apparentemente inconciliabili. Uno scenario da fantapolitica quello prospettato su Frosinone.

Ma se è vero che la politica è l’arte del possibile, allora è meglio parlare di pragmatismo, piuttosto che di fantascienza. Quella lasciamola a Isaac Asimov.