Bruni bluffa sui simboli, FI mina l’accordo di centrodestra

La bozza di una locandina spacciata per un accordo politico di centrodestra, con tanto di simboli partitici e stemma del Comune di Sora. E l’accordo su un nome che in realtà non c’è. È stato questo a mandare in bestia Forza Italia che spariglia le carte e punta l’indice contro Fratelli d’Italia.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Forza Italia si smarca dall’accordo di centrodestra per le elezioni Comunali di Sora. Il commissario Vittorio Di Carlo lancia avvertimenti chiari. Soprattutto all’indirizzo di Fratelli d’Italia e del consigliere Massimiliano Bruni: accusato di avere tentato una fuga in avanti, spacciando l’ipotesi di un convegno per un accordo politico raggiunto e da sottoscrivere. Con tanto di candidato sindaco non concordato con gli alleati. E non solo, stando al J’Accuse di Di Carlo, per accreditare questa versione avrebbe fatto circolare la bozza di una locandina con lo stemma del Comune di Sora ed i simboli dei cinque Partiti di centrodestra.

Vittorio Di Carlo

In realtà, per la giornata di oggi era in programma un incontro con il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (FdI), i coordinatori regionali Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) il senatore Massimo Ruspandini (FdI). Per parlare di un’opera idraulica tra Lazio e Abruzzo capace di portare benefici ai due territori. Poi l’appuntamento è saltato: ufficialmente a causa delle restrizioni anti Covid.

Ma Forza Italia è andata lo stesso su tutte le furie. Contesta i simboli politici messi su un progetto per il territorio. Per due motivi. Il primo: a Sora Forza Italia è all’opposizione mentre Bruni con FdI siede in maggioranza e con quel convegno sarebbe passato un messaggio diverso. Il secondo: perché quel convegno somiglia tanto a un accordo politico unitario che, nei fatti, ancora non c’è.  

Accordo in alto mare

Il centrodestra si fa soltanto se ci sono le condizioni. L’accordo è ancora in alto mare”: è perentorio Vittorio Di Carlo. La fuga in avanti di Massimiliano Bruni e di Fratelli d’Italia proprio non la manda giù. “Non si possono sbandierare ai quattro venti confidenze riservate che finora sono soltanto un mucchio di belle ipotesi”.

Ma perché l’accordo di centrodestra ancora non c’è?Ci devono essere delle condizioni. Perché gli aspetti da analizzare e valutare sono tanti. In primo luogo una parte del centrodestra è in Amministrazione. In secondo luogo c’è l’aspetto programmatico. Quindi il metodo per la scelta del candidato sindaco. Infine, ma non in ordine di importanza, la composizione della coalizione.

In pratica, per Forza Italia bisogna ancora stabilire chi deve esserci e chi no. Senza fare nomi, per adesso.   

De Donatis sostenetelo voi

Roberto De Donatis

Vittorio Di Carlo non la manda giù. “Non so a che gioco stanno giocando. Se vogliono ricandidare Roberto De Donatis basta che me lo dicono e ognuno per la propria strada. Conferma ancora una volta un aspetto che ha sillabato già tante volte: “Non vogliamo avere a che fare con il sindaco uscente”.

Ha tagliato i ponti con il sindaco dopo averlo sostenuto con Forza Italia, nel 2016. Vittorio Di Carlo era stato tra i più convinti sostenitori della Piattaforma civica: l’alleanza trasversale dove i Partiti avevano ammainato i simboli per riunirsi intorno al candidato sindaco ed al suo progetto. Sulla Piattaforma erano saliti Fratelli d’Italia, Patto Democratico (politicamente riconducibile al Pd) e altre civiche.

Ma subito dopo le elezioni Di Carlo ha preso le distanze. E poco dopo, anche la sua consigliera comunale di riferimento Serena Petricca era passata all’opposizione portando con sé il Partito, di cui nel frattempo era stato costituto il gruppo consiliare, sancendo di fatto la morte clinica della Piattaforma civica.

Sul nome del sindaco nessuna convergenza

E sulla scelta del candidato sindaco? Il coordinatore di Forza Italia ha le idee altrettanto chiare. “Sulla candidatura a sindaco al momento non c’è convergenza su alcun nome all’interno di questa ipotetica coalizione”.

In questi giorni sta circolando prepotentemente il nome dell’oculista Giuseppe Ruggeri, già anticipato da Alessioporcu.it nelle scorse settimane, come il nome che Fratelli d’Italia avrebbe messo sul tavolo della concertazione. Di Carlo quel nome non lo fa. Però “nessuno mi sta antipatico – dice senza peli sulla lingua – ma bisogna essere tutti d’accordo”. (Leggi qui Forza Italia si smarca dal tavolo: Caschera non piace).

Perché Di Carlo sottolinea questo aspetto? La risposta è semplice. Accusa Massimiliano Bruni di aver messo in giro la voce secondo cui il centrodestra ha raggiunto l’accordo sul nome del dottor Ruggeri. Cosa non vera.

 Il bluff di Bruni sui simboli

Massimiliano Bruni

Ad aggravare la già pesante situazione politica dentro il centrodestra sorano, la vicenda del convegno che si sarebbe dovuto tenere a Sora nelle ore scorse, ufficialmente rinviato causa restrizioni da Covid-19.

Il convegno non ci sarà. E non per via del Covid. Ma perché non ci sono le condizioni”. Parola di Vittorio Di Carlo.

Ma per quale motivo, realmente, è saltato il convegno? “Loro ancora non lo sanno. Poi glielo spiego io” ironizza Di Carlo. Che aggiunge: “Lo facessero loro. Noi non partecipiamo”.

E ne spiega il senso: “L’obiettivo era quello di far inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, meglio noto come Recovery Plan – n.d.r.) alcuni progetti per lo sviluppo economico e turistico del territorio, sia a livello locale che interregionale fra il Lazio e l’Abruzzo. Hanno fatto circolare una locandina con la bozza del progetto e sulla copertina i simboli dei cinque partiti del centrodestra con la scritta Ripartiamo Insieme. La sera precedente Massimiliano Bruni quella bozza ce l’aveva illustrata durante una riunione. Io avevo chiesto a chiare note di non mettere i simboli di Partito per dare al progetto un taglio più istituzionale e sensibilizzare i vari rappresentanti del Governo per ottenere qualcosa di utile per il nostro territorio”.

Meglio un documento   

Lo fa capire chiaramente il coordinatore di Forza Italia. A questo punto, per come sono andate le cose “al posto del convegno è preferibile una nota scritta. Da inviare ai referenti politici affinché si facciano carico di perorare la causa del nostro territorio presso il Governo nazionale. Perché questa iniziativa non c’entra con le elezioni. Riguarda il territorio a prescindere dai simboli di Partito”.

Al convegno si sarebbe dovuto parlare di una metropolitana leggera lungo l’attuale linea ferroviaria Avezzano – Sora – Cassino; del nuovo tragitto viario Sora – Balsorano – Collelongo – Celano, con la realizzazione di quasi sei chilometri di galleria, che permetterebbero di ridurre di circa 20 chilometri l’attuale tragitto, sulla scia di un vecchio progetto che riguardava la dorsale Tirreno – Adriatica; infine la realizzazione di un tunnel da Campoli Appennino a Pescasseroli.

Pronti a scaricare Fratelli d’Italia?   

Il municipio di Sora

Che Vittorio Di Carlo sia arrabbiato con Massimiliano Bruni è chiaro. Che dietro la posizione assunta da Forza Italia ci sia di più è altrettanto chiaro. È un fatto che l’escamotage di FdI, tentato e non riuscito, di voler far passare il contenuto di un convegno per un vero e proprio accordo politico, non è piaciuto.

Altrettanto vero è che Sora non è esente da quanto accaduto a livello nazionale con la nascita del Governo Draghi. Con Fratelli d’Italia che ha deciso di rimanere all’opposizione e questa scelta ha determinato una feroce competizione interna alla coalizione di centrodestra.

A Sora, poi, la situazione era già complicata prima, con Forza Italia che da subito ha scelto di stare all’opposizione di De Donatis e che, con un accordo di centrodestra, rischia di dover subire dagli avversari, gli stessi attacchi di chi ha amministrato per cinque anni la città.

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