Buschini: «I teatrini politici non hanno senso»

Il presidente del consiglio regionale del Lazio: «La Asl di Frosinone simbolo di efficienza nazionale sul vaccino». Sottolinea: le risorse del Recovery per il rilancio economico della Ciociaria. La stoccata: scatenare una crisi di Governo è stata una scelta irresponsabile

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Sarà anche il peso del ruolo istituzionale, ma Mauro Buschini, presidente del consiglio regionale del Lazio, è concentrato sulla pandemia. Sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario che per quello economico. Anche per questo, pur senza nominare nessuno, il suo riferimento all’irresponsabilità di chi ha determinato la crisi di governo è chiaro.

Mauro Buschini è uno dei fedelissimi veri di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio ma anche segretario nazionale del Pd. Per Buschini non può essere questo il tempo delle polemiche e delle sfide. In questo momento la politica deve concentrarsi soltanto sul fronte di un’emergenza che ha già messo in ginocchio il Paese. Non c’è tempo per una campagna elettorale. L’unica campagna da portare avanti è quella vaccinale. Spiega Mauro Buschini: «Nella vita e in politica esistono le priorità».

Mauro Buschini
Allora Buschini, siamo in uno dei momenti più delicati della pandemia, che coincide con l’inizio della campagna di vaccinazione. Come sta gestendo la situazione la Asl di Frosinone a suo giudizio?

«Siamo nelle cronache nazionali come simbolo di efficienza nella somministrazione del vaccini e la Asl di Frosinone ha scalato le graduatorie regionali nella qualità dei servizi ai cittadini. È un punto che inorgoglisce, ma siamo consapevoli che c’è molto lavoro ancora da fare. La pandemia è gestita con efficienza anche grazie alla riorganizzazione attuata dal management che ha previsto potenziamenti per tutte le strutture del territorio. I servizi al nord e al sud della provincia sono stati perfettamente bilanciati per il contrasto al virus».

Sui vaccini la Asl ha prodotto da subito numeri importanti. La campagna è lunga, ma vale il detto che “chi ben comincia è a metà dell’opera”?

«Siamo tra i primi in Italia per celerità nelle vaccinazioni. Una risposta incredibile, il mio grazie a quanti sono impegnati – e mi riferisco agli operatori sanitari – ancor più in questa fase. Occorre proseguire il lavoro e continuare a diffondere la cultura del vaccino: è la nostra unica arma a disposizione per tornare alla normalità. Dobbiamo affrontare l’ultimo miglio rispettando le regole per contenere la curva e vincere, insieme, questa battaglia».

Le misure per il contrasto alla pandemia in Italia hanno prodotto un impatto devastante sull’economia. Come se ne esce? Come si cura la pandemia economica?

«Ne sono consapevole e non nascondo la mia preoccupazione. Ascolto ogni giorno quelle che sono le problematiche confrontandomi con le persone. La rigidità delle regole è stata per lungo tempo l’unica possibilità di difesa contro un male terribile. Ora con il vaccino si apre la fase della speranza. Ci sono state risposte sul fronte economico attraverso i ristori, i finanziamenti straordinari, la cassa integrazione. Ora però c’è bisogno dello Stato in tutte le sue forme – Regioni, Province, Comuni e altri enti territoriali – per un nuovo sviluppo. Il Recovery, in questo senso, è una straordinaria opportunità per rimettere in moto l’economia, pergenerare nuovo lavoro, per fare dell’innovazione un cardine, per sostenere la creatività, per concentrarci sul protagonismo dell’istruzione e della formazione, per accompagnare la transizione ecologica all’insegna di uno sviluppo che sia sostenibile».

Nicola Zingaretti con Mauro Buschini, Sara Battisti e Pierpaola D’Alessandro
La provincia di Frosinone come otterrà risposte attraverso il Recovery?

«Saranno fatte scelte importanti frutto di tavoli di concertazione che porteremo avanti. Le faccio l’esempio di due tra le opere nevralgiche: la nuova stazione Tav a Ferentino e il grande investimento sulla dorsale Tirreno Adriatica. Con l’Alta Velocità avremo un territorio proiettato al futuro. Con la superstrada, attualmente frammentata e pericolosa, si otterrà un impatto importante sulla crescita del territorio: unisce due porti, collega lo stabilimento Fca, rappresenta un’occasione incredibile. La Politica si unisca nella ricerca di questi risultati».

Eppure, nel bel mezzo di questa emergenza, ecco una crisi di governo che può rallentare questi processi. La gente non capisce.

«Nel contesto di una grande crisi e con preoccupazioni di carattere sanitario, economico e sociale io credo che oggi il governo debba garantire certezze alle persone. Dell’oggi, ma soprattutto del domani indicando una strada, una prospettiva, una nuova fase che superi le scorie di questi mesi terribili. Scatenare una crisi oggi è una scelta irresponsabile. Tutte le azioni devono essere volte alla gestione del virus, al piano di vaccinazioni, al rilancio del tessuto economico e sociale. I teatrini della politica non hanno alcun senso».

Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti
Pd e 5 Stelle si sono uniti a sostegno di Conte. In Regione spesso avete trovato soluzioni comuni. Questa alleanza può essere riproposta sui territori?

«Con il Movimento 5 Stelle in Regione Lazio abbiamo dimostrato che si possono trovare intese sui temi e sulle cose da mettere in campo per il bene delle comunità. Il dialogo è una delle prerogative del mio impegno politico. Penso che questa possibilità vada rafforzata anche nei territori, certamente. Si discuta sui programmi e sui progetti e si vada avanti. So che il nostro segretario di Federazione sta lavorando in tal senso già a partire dalle prossime elezioni amministrative».

Ha lanciato lei in politica il segretario Fantini, una delle grandi novità sullo scenario provinciale. Come giudica i suoi primi mesi alla guida dei Dem?

«Potrei non essere oggettivo nel giudizio visto il grande legame con Luca, ma credo davvero che Fantini e il gruppo dirigente stiano facendo un ottimo lavoro. Il Partito Democratico provinciale è al centro della discussione politica attraverso iniziative e dibattiti sui temi. Questo, in uno dei momenti più difficili della nostra storia. Ha la tempra giusta per affrontare sfide che sono indubbiamente difficili, ma io sono convinto che ce la farà affiancato da un gruppo dirigente di qualità».

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