Centrodestra affondato a Sora. Ora la resa dei conti

Il soccorso democristiano dell’Udc di D’Ovidio è stato provvidenziale, ma dopo il 3 e 4 ottobre scatterà una resa dei conti nella quale non saranno fatti prigionieri. Nella Lega duello all’arma bianca tra Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli. In Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini deve decidere il da farsi una buona volta. E intanto mette nel mirino Cambiamo di Mario Abbruzzese. Vittorio Di Carlo e l’alibi perfetto di Forza Italia di Claudio Fazzone

Il fatto che alla presentazione del candidato sindaco del centrodestra a Sora, Federico Altobelli, sia arrivato l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini (di Terracina) la dice lunga sulla delicatezza del momento all’interno del centrodestra. Dopo il 3 e 4 ottobre, comunque vada a finire, scatterà una resa dei conti sul modello “notte dei lunghi coltelli”. (Leggi qui Altobelli, il candidato che gioca a rugby e cita il Papa).

Per il momento il soccorso centrista dell’Udc di Angelo D’Ovidio è stato provvidenziale. Federico Altobelli è il candidato giusto dopo tutto quello che era successo. Se vince fa il miracolo, se perde non poteva fare di meglio.

I Partiti e le responsabilità

Ma i Partiti non potranno sottrarsi alle loro responsabilità. Nella Lega non è più tempo di ipocrisie: la linea del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone, è antitetica e incompatibile con quella di Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale e responsabile dell’organizzazione del Partito. Il quale peraltro fa gioco di sponda sistematico con Mario Abbruzzese, dirigente regionale di Cambiamo.

Una situazione che il senatore e leader di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini non sopporta più. E che è la conseguenza della totale assenza di ideologia e radicamento leghisti sul territorio: la Lega in provincia di Frosinone, come del resto in tutto il Lazio, ha nulla da spartire con la Lega Nord. È poco più di un brand indossato da esponenti usciti da altre esperienze nelle quali stavano stretti. Solo così si spiega il continuo cambio di responsabili provinciali come fossero camicie: Gabriele Picano, Umberto Fusco, Kristalia Rachele Papaevangeliu, Fabio Forte, Carmelo Palombo, Francesca Gerardi, Nicola Ottaviani. Con dei frequenti interregni di Francesco Zicchieri. Andare avanti in questo modo non è possibile.

Il Partito ha bisogno di stabilità alla guida. Nei mesi scorsi Nicola Ottaviani ha nominato gli organismi provinciali: elefantiaci, pesanti, autoreferenziali. Serve una struttura più snella. E’ un tema che verrà sottoposto all’attenzione del coordinatore regionale Claudio Durigon. Nicola Ottaviani non è uno a cui piace dividere i ruoli.

I conti alle Regionali

A Sora le manovre di Lino Caschera hanno fatto saltare il tavolo, Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese sono indiziati d’essere stati suoi complici o suoi mandanti; o di non averlo saputo bloccare.

I parlamentari non sono intervenuti (giustamente): parliamo di Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi e Gianfranco Rufa. Dopo il 3 e 4 e ottobre però la Lega dovrà decidere una buona volta. In provincia di Frosinone non ha ancora eletto un sindaco. Non è un particolare secondario. Nicola Ottaviani sarebbe più a suo agio se Pasquale Ciacciarelli fosse fuori dall’organigramma operativo del Carroccio. E viceversa. Lo scontro sarà durissimo e potrebbe trasferirsi alle Regionali, con Ottaviani pronto a sgambettare l’attuale consigliere.

L’affronto a Fratelli d’Italia

Per Fratelli d’Italia è stata una sconfitta cocente dopo che la designazione di Giuseppe Ruggeri (in quota) era stata avallata dal tavolo regionale del centrodestra. E dopo il lavoro di Massimiliano Bruni. Il senatore Massimo Ruspandini non ha nascosto la rabbia, poi però è stato lucido a capire che la soluzione Altobelli andava colta al volo.

Ottaviani e Ruspandini

Ora però si tratta di capire il da farsi. E non è più possibile “cincischiare”. Massimo Ruspandini deve decidere in via definitiva quali devono essere i rapporti con la Lega: alleanza o competizione? Certamente dipenderà dalla leadership del Carroccio (Ottaviani o Ciacciarelli), ma così Fratelli d’Italia resta nella palude. Non può permetterselo e non è questa la linea di Giorgia Meloni.

Per quanto riguarda invece Forza Italia, la posizione di Vittorio Di Carlo è un alibi perfetto per il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Il quale ama smarcarsi in vista delle comunali di Frosinone e delle future candidature a Camera, Senato e Regione. Perché per lui la federazione con la Lega non è a tutti i costi. Così come la leadership di Antonio Tajani non rappresenta un ostacolo insormontabile.