Effetto Provinciali/ Le conseguenze del voto su Alatri

Gli effetti delle elezioni Provinciali su Alatri. La riunificazione dell'amministrazione intorno al nome di Raponi. Borrelli scuote la Lega e si avvicina a Ottaviani. Iannarilli torna in partita

Le Elezioni Provinciali 2019 hanno sancito la scomparsa di Alatri da piazza Gramsci. (leggi qui Coltellate & capocciate: ecco come si legge il voto delle elezioni Provinciali). L’unica candidata alatrense era Tommasina Raponi, consigliera comunale espressione del Partito Democratico. Ma non ce l’ha fatta. Sul suo nome si era rischiato lo scontro tra le due sensibilità interne al Pd cittadino: quella che fa riferimento al capogruppo Dem in Regione Lazio Mauro Buschini insieme al segretario regionale dei Giovani Democratici Luca Fantini. E quella che si riconosce nel vice sindaco Fabio Di Fabio che è in sintonia con la componente del presidente della Provincia Antonio Pompeo. (Leggi qui L’imboscata sulla via per le Provinciali che può costare la candidatura a Di Fabio).

La pace nel nome di Tommasina

Non ci sarà alcun regolamento di conti. I consiglieri della maggioranza che reggono l’ingegner Giuseppe Morini non si sono divisi. Il centrosinistra di Alatri ha votato in maniera compatta. I voti sono arrivati tutti. Ma non è bastato.

Si è piazzata sesta, alle spalle del Segretario provinciale Domenico Alfieri, primo dei non eletti per un solo voto di differenza. Ad impedirle l’ingresso a Palazzo Iacobucci è stato un intreccio di circostanze negative: la lotteria dei resti ha fatto scattare un seggio in meno al Pd rispetto allo scorso anno; si tratta di una circostanza imprevedibile. La distanza tra Tommasina Raponi e Domenico Alfieri è di appena 57 voti ponderati: le sarebbero bastati i voti di appena 2 consiglieri dei Comuni più piccoli, o 1 da un centro con oltre 3mila abitanti.

Il dato politico rilevante per Alatri però è che sul nome della consigliera comunale si è compattata tutta la maggioranza comunale: Fabio Di Fabio e Mauro Buschini, per una volta non hanno creato distinguo.

La guerra nel nome di Gianluca

Clima opposto sul Carroccio. La testata del coordinatore leghista di Frosinone Domenico Fagiolo al consigliere comunale di Alatri della Lega Gianluca Borrelli necessita di un’analisi approfondita.

Fagiolo ha perso la pazienza perché dai suoi conti Gianluca Borrelli avrebbe votato per Andrea Campioni, candidato nella lista della Lega ma espressione diretta di Movimento Italia di Nicola Ottaviani.

I numeri parlano chiaro: se è andata così, il voto di Gianluca Borrelli è stato l’ago della bilancia, determinando l’elezione del consigliere di Movimento Italia al posto di Sara Bruni, espressione diretta del coordinatore Fagiolo.

Sullo sfondo, ci sono i sempre più sottili equilibri che intercorrono tra i leghisti ciociari. Mimmo Fagiolo fa parte del gruppo dirigente selezionato dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri, che potrebbe presto essere affiancato da altre due persone selezionate da via Bellerio. Mentre Nicola Ottaviani è espressione di se stesso ed è lanciato nella costituzione di un soggetto politico nazionale come Movimento Italia. Appena entrato ha dimostrato con i numeri il suo peso specifico: ha eletto. Il coordinatore cittadino, no.

È ormai chiaro come le Leghe, a Frosinone, siano almeno tre. Le elezioni provinciali 2019 lo hanno dimostrato per l’ennesima volta. È una delle tante situazioni che la Lega di Matteo Salvini sarà chiamata a sanare una volta che deciderà di costruire una vera struttura partitica. 

Antonello in cerca d’autore

Le Provinciali hanno visto anche il ritorno sulla scena dell’ex deputato Antonello Iannarilli. Venerdì sera ha raggiunto un accordo con l’area di Fratelli d’Italia che fa riferimento al vice presidente della Camera Fabio Rampelli. Ha concentrato i suoi voti sulla candidata di Pofi Stefania Furtivo, contribuendo alla sua elezione.

Solo dopo le Europee, Antonello Iannarilli deciderà se tornare a tuffarsi nella politica a tempo pieno. In questa fase non ha avuto un atteggiamento ostile nei confronti di Forza Italia: i suoi voti sono andati all’alleanza che vedeva gli azzurri insieme a FdI, la candidata Furtivo è stata messa in lista dal coordinatore azzurro Tommaso Ciccone e dopo l’elezione si è dichiarata dei Fratelli d’Italia.

Il che gli lascia aperte ancora tutte le porte.

A.A.