Esplode il caso De Sanctis e la sua lotta ad Acea. La maggioranza lo mette ad un bivio

In maggioranza esplode il caso De Sanctis. E la sua posizione contro Acea. Chiesto un chiarimento urgente. Salera si smarca e precisa: nel programma condiviso con 'Renatino' non c'era la nostra alleanza su quella battaglia. Balla l'assessorato di Venturi

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Ora il “caso De Sanctis” esplode e, come anticipato da Alessioporcu.it nei giorni scorsi, già prima della pausa estiva ci potrebbe essere il primo cambio nella giunta municipale di Cassino. L’assessore in bilico è Emiliano Venturi, avvocato, già delegato al Personale e agli Affari legali con il sindaco Petrarcone. E che Enzo Salera ha voluto nuovamente nella sua squadra affidandogli anche un assessorato “pesante” con deleghe all’urbanistica, all’ambiente e alla manutenzione.

Galeotto fu il ballottaggio 2019

Renato De Sanctis

Venturi in questo primo anno si è fatto valere soprattutto nel settore dell’urbanistica, avviando un lavoro certosino per quel che riguarda la rigenerazione urbana.

Ma Emiliano Venturi è stato candidato nella lista di Renato De Sanctis, risultando il primo degli eletti. Tuttavia essendo scattato un solo seggio è andato al candidato sindaco, De Sanctis appunto, e non al primo degli eletti.

Ma tra il primo e il secondo turno Renato De Sanctis ha firmato un accordo alla luce del sole con il sindaco Enzo Salera e lo ha apertamente sostenuto al ballottaggio. L’assessorato in quota alla sua lista non faceva parte dell’accordo. Però è evidente che quando il sindaco Salera ha nominato Emiliano Venturi come assessore “in quota” al sindaco, lo ha fatto proprio in virtù di quell’accordo.

Se salta l’accordo Venturi è sui carboni

Luigi Maccaro con il sindaco Enzo Salera

Appare evidente che se quell’accordo verrà strappato, la posizione di Venturi sarebbe politicamente molto più debole. E probabilmente anche imbarazzante.

A minacciare di strappare quell’accordo è stato Renato De Sanctis nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Lo ha fatto quando ha votato favorevolmente al Bilancio ma poi ha concesso pochi mesi all’esecutivo Salera pena la scissione definitiva. Una mossa che non è piaciuta alla maggioranza del sindaco.

Maggioranza che nel vertice di giovedì sera ha fatto esplodere il caso e ha invitato il sindaco a fare subito chiarezza con De Sanctis.

Tra gli altri è stato l’assessore Luigi Maccaro a sollevare il problema. E altri consiglieri hanno fatto eco. “Ma come? Lo abbiamo delegato per un anno a seguire tutte le vicende di Acea e poi viene in Consiglio a fare quelle sparate?”.

I più maligni hanno rincarato la dose. “A dirla tutta per fare quello che ha detto lui sulla vicenda dell’acqua abbiamo fatto una ordinanza. Però abbiamo perso e siamo stati anche condannati alle spese. Abbiamo fatto l’ordine del giorno sull’articolo 35″. (leggi qui Via l’emergenza, avanti l’alchimia. La politica si riprende i suoi spazi).

Salera: convergenze sui temi, ma non sul ‘No Acea’

Enzo salera durante il Consiglio Comunale

E quindi anche il sindaco, chiamato in causa, ha precisato. «Noi stiamo facendo quello che era nei punti programmatici con De Sanctis. Tuttavia certo in quel programma non abbiamo scritto che questa è una amministrazione No Acea. Vogliamo aprire un ufficio sulla pubblicizzazione dell’acqua ma non diventa un ufficio No Acea».

Senza contare che, a causa del comportamento bellicoso di De Sanctis, Cassino ha perso per il momento anche i 460.000 euro. Ovvero i fondi che Acea ha dato ai comuni. L’assessore Luigi Maccaro, particolarmente determinato sul tema, ha preteso però che non finisse con una semplice discussione, ma che facesse seguito una concreta azione politica.

L’aut aut a Renatino. Senza appello

E’ stato dato quindi mandato al sindaco di convocare il consigliere Renato De Sanctis alla presenza dei tre capigruppo di maggioranza. Cioè di Gino Ranaldi (Pd), Edilio Terranova (Salera sindaco) e Alessandra Umbaldo (Demos).

Adesso Renato De Sanctis è a un bivio. O rientra nei ranghi dell’accordo, prendendo atto del fatto che questa è l’amministrazione che maggiormente può accogliere le sue istanza. E del fatto che il Comune non è una succursale del comitato No Acea. Oppure può legittimamente decidere di strappare definitivamente l’accordo e di andare armi e bagagli in opposizione. Rendendo orfano l’assessore Venturi che a quel punto capirà che per lui non ci saranno più spazi nell’esecutivo.

La partita è aperta.