Cin cin a Fiuggi: un candidato ciociaro per la Ue

La cena di fine anno con Antonio Tajani. A Fiuggi presenti tutti i sindaci azzurri. Piacentini chiede chiarezza sul congresso. Tajani prevede la caduta del governo. E per la Ue vuole un candidato ciociaro

Antipasto leggero, tagliolini in brodo e poi lasagna, un assaggio di carne saporita e cotta al vapore: menù disintossicante al Golf Club di Fiuggi. Mario Abbruzzese non vuole strafare ed ha introdotto il criterio della misura, nell’incontro tradizionale di fine anno con il numero 2 di Forza Italia Antonio Tajani. (leggi qui Indovina chi viene a pranzo. Con Tajani)

Il menù politico molto più interessante. Antipasto: manovra economica ; primi piatti: tesseramento e organizzazione; portata principale: dove vuole andare Forza Italia e le elezioni Europee. È tutta li la ciccia del pranzo di oggi.

Più gustoso l’elenco degli ospiti. Con Mario Abbruzzese c’è anche il coordinatore provinciale Adriano Piacentini. Segno che la Pax è un dogma di Tajani anche in questa tornata elettorale: negli anni scorsi la impose ad Abbruzzese e ad Antonello Iannarilli, il periodo precedente il voto era l’unico in cui i due storici rivali interni non si punzecchiavano e non si sgambettavano; addirittura si ritrovavano a tavola insieme.

Accade pure questa volta. Con Piacentini c’è il suo predecessore Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale e presidente della Commissione Cultura che però continua a comportarsi come se fosse un coordinatore ombra.

A proposito di coordinatore, non c’è Adriano Roma che guidò Forza Italia prima di Ciacciarelli. Ora fa il presidente del Gal Terre di Argil a Ceprano. Al suo posto c’è però un altro presidente di Gal: Loreto Policella, storico presidente del Gal VerLa di Alvito, soprattutto storico esponente del Centrosinistra.

Presenti all’appello tutti i sindaci di Forza Italia nella provincia di Frosinone, su tutti c’è Nicola Ottaviani.

Inizia l’incontro. Antonio Tajani dice che Lega e Movimento 5 Stelle non potranno reggere, indica una per una le tensioni che hanno caratterizzato la definizione della manovra economica. Spiega perché non potranno andare avanti ancora per molto e quali effetti produrranno i provvedimenti presi in queste ore.

Pasquale Ciacciarelli gli chiede del futuro di Fca e Tajani è molto preoccupato dal silenzio che arriva dal quartier generale di Fiat Chrysler; delinea uno scenario in bilico tra la resurrezione e la fine, riporta le voci che circolano a Bruxelles, secondo le quali Fca è impegnata nella costruzione dei nuovi scenari globali dell’automotive, scenari fatti di aggregazioni che lasceranno nel mondo solo quattro o cinque player. Per questo – spiega – non c’è certezza né per Cassino, né per l’Italia, né per nulla e nessuno fino a quando i vertici di Fca non decideranno di annunciare queli sono le loro future strategie.

C’è uno spazio nel quale Adriano Piacentini sfila la scarpa e toglie il macigno che gli dà fastidio al tallone. È il tesseramento: ritiene che si stia andando al gioco delle tessere e dei pacchetti comprati in blocco, come se fossimo ancora negli anni Novanta. Gli assicurano che non è così. Lui mette in chiaro che se dovesse andare in quel modo né lui né Ottaviani sarebbero della partita.

Si arriva a toccare il tasto delle Europee. Tajani allarga il campo e dice che le scorse elezioni hanno fornito un segnale chiaro: il vero valore aggiunto è il candidato del territorio. Pertanto la Ciociaria avrà il suo candidato sempre e comunque. Non sarà Mario Abbruzzese: dice di non voler più partecipare e che toccherà agli altri.

Nessuno gli crede.

Prosit e buona fine d’anno.