“Eravamo quattro amici al bar”: la sindrome che rischia di azzerare Forza Italia

La linea del Piave del Comune di Cassino, i tanti esponenti che sono andati via senza essere recuperati, la “guerra” tra Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani, i dubbi di Rossella Chiusaroli, la campagna acquisti di Lega e Fratelli d’Italia. Così gli “azzurri” rischiano l’estinzione.

Il Comune di Cassino è la linea del Piave di Mario Abbruzzese, presidente del Cosilam e vice responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia. E’ per questo che il sindaco Carlo Maria D’Alessandro resiste con il coltello fra i denti.

A Cassino sia la Lega di Francesco Zicchieri e Carmelo Palombo che i Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini (e basta) stanno cercando di dare scacco matto ad Abbruzzese. Ma il Carroccio non riesce a dare il via a quelle dimissioni di massa che potrebbero anche rivelarsi un boomerang, mentre i Fratelli d’Italia finora hanno preferito restare a guardare. Anche se le ultime iniziative di Rossella Chiusaroli hanno dato la sensazione che il partito di Giorgia Meloni potesse essere interessato a Rossellissima.

Ma ci sono altri “incastri” da tenere in considerazione. La Chiusaroli è consigliere provinciale e potrebbe provare a cercare il bis. Con gli equilibri che ci sono adesso tra i “grandi elettori” (sindaci e consiglieri) avrebbe più possibilità con Forza Italia che altrove. Dunque è possibile che la trattativa politica tra la Chiusaroli e Abbruzzese si possa giocare anche sulla candidatura alle provinciali. Carlo Maria D’Alessandro in ogni caso andrà avanti. Finché potrà.

Nel resto della provincia gli “azzurri” continuano a perdere “pezzi”. Sia da novanta che non. Ma in ogni caso in tanti sono andati via. Se soltanto pensiamo che fino alle ultime europee un certo Alfredo Pallone stava ancora nel Partito nel quale è stato coordinatore regionale. Non ci sono più un “monumento” come Antonello Iannarilli e una del calibro di Alessia Savo. Non c’è più Gianluca Quadrini, primo degli eletti come consigliere provinciale appena due anni fa. Nemmeno ci sono più tanti consiglieri comunali.

C’è ancora, invece, Nicola Ottaviani, che però critica il cerchio magico di Silvio Berlusconi un giorno sì e l’altro pure. In questi giorni è esplosa l’ennesima polemica tra Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini da una parte e Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli dall’altra. Al di là dell’autogol del video di Riccardo Del Brocco, il punto è che Forza Italia non si pone proprio il problema di cercare di recuperare chi è andato via, di scongiurare altre uscite e di provare ad andare avanti realmente uniti.

Il rischio è quello di ritrovarsi in pochissimi a guardarsi in faccia e ad elaborare strategie. Mentre gli alleati della Lega e di Fratelli d’Italia continueranno a fare campagna acquisti. A parametro zero. Sembra la canzone di Gino Paoli dei quattro amici al bar. Che poi diminuiscono anche…