Fratelli coltelli con vista Colosseo (lato Colle Oppio)

Il regolamento di conti all'interno di Fratelli d'Italia. A che punto è il confronto per la scelta del candidato sindaco di Roma. E perché condizionerà il nome del candidato di centrodestra alle prossime elezioni in Regione Lazio

Il prossimo candidato sindaco di Roma? Non sarà per forza di Fratelli d’Italia. Parola di Fratelli d’Italia. L’ennesimo duello rusticano tra Fabio Rampelli, er più de Colle Oppio, e Giorgia Meloni dalla Garbatella si consuma sul sindaco di Roma. Già perché il vicepresidente della Camera questa storia di Guido Bertolaso sindaco di Roma proprio non la sopporta. Ma come, cinque anni fa non andava bene per essere il candidato sindaco di centrodestra e adesso sì? Le vie della politica sono infinte e quello che andava male prima potrà tornare utile tra qualche mese.

Rocca ci mette una croce… rossa

Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana. (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Comunque, la Meloni un’alternativa a Bertolaso l’aveva: Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa Italiana. Ma nonostante il pressing di Giorgia, in piena pandemia Covid Rocca non se la sente proprio di mollare tutto.

Quindi nulla di fatto: l’unico nome sul tavolo del centrodestra per il Campidoglio resta Bertolaso. Che alla Meloni potrebbe pure andare bene.

Se vince Fratelli d’Italia farà il pieno di consiglieri, metterà vicesindaco e assessori, insomma farà la parte del leone nella amministrazione di centrodestra rivendicando anche la candidatura alla presidenza della Regione Lazio nel 2023 (o magari prima…). Se Bertolaso perde, amen. FdI potrà dire che il candidato civico non avrà tirato, potendo comunque gonfiare il petto per il voto di lista, gli oltre dieci punti di distacco che avrà inflitto alla Lega e avendo ancora più diritto di rivendicare per sé la presidenza della Regione.

La partita non è chiusa

Fabio Rampelli (Foto: Imagoeconomica, Benvegnù Guaitoli)

Ma fonti di Fratelli d’Italia dicono non solo che la partita romana sia tutt’altro che chiusa, ma che la Meloni sia tutt’altro che convinta di Bertolaso e che stia studiando una soluzione alternativa, nonostante l’indisponibilità di Rocca.

I leader del centrodestra si sentono molto spesso in queste ore, ma da settimane non parlano di Roma: la crisi di governo adesso e il Ricovery Plan prima hanno catalizzato tutte le loro attenzioni. Ma un dato è certo: dall’esito della crisi uscirà anche il nome del candidato Dem al Campidoglio, un fatto che determinerebbe un’accelerazione anche nel campo del centrodestra.

Di qui l’azione di Rampelli: chiedere alla Meloni di aprire una discussione col Partito sul futuro politico della Capitale. Sede: la direzione romana del partito guidato da Massimo Milani, uno che secondo rumors interni dovrebbe essere commissariato un giorno sì e l’altro pure ma che resta lì per non far scoppiare con Rampelli un’ennesima scaramuccia che a quel punto si trasformerebbe in guerra aperta.

Fratelli e… sorelle

Chiara Colosimo

Così, i rampelliani hanno presentato una mozione che impegnava FdI a non accettare alcun candidato sindaco che non fosse espressione del partito. Esito: mozione bocciata, Rampelli in minoranza, candidato sindaco di Roma non necessariamente di Fratelli d’Italia. Con un’aggiunta, pare pronunciata dalla stessa Meloni: se sarà FdI a esprimere il candidato, questo sarà la giovane, brava ex rampelliana ora meloniana di ferro (e in ascesa) consigliera regionale Chiara Colosimo. (Leggi qui Chiara Colosimo per la Regione, sorpassato Durigon).

Messaggio chiaro: non sarà Rampelli il candidato sindaco, piuttosto Fratelli d’Italia punterà su una giovane leva. Basta minestre riscaldate, giochetti e regolamenti di conti sulla pelle del partito e della Capitale. Fratelli coltelli.