Grande Frosinone, sì dei sindacati: «Sindaci fate in fretta»

Cgil - Cisl - Uil dicono si al progetto per realizzare un grande capoluogo da 100mila abitanti. Lettera ai sindaci per sollecitarli a fare in fretta. "Strumento per affrontare la crisi"

Il progetto incassa anche il si dei sindacati. Cgil – Cisl e Uil si schierano a favore del progetto lanciato dal presidente degli industriali Giovanni Turriziani: un super capoluogo, formato dall’alleanza tra 8 Comuni, ognuno dei quali manterrà la sua identità, ma diventerà anche parte di un ente sovracomunale con un suo sindaco-presidente ed una sua giunta. (leggi qui Frosinone, voglia di Città Metropolitana).

Un progetto capace di dare vita ad un entità nella quale riunire centomila cittadini, dividendo i compiuti tra le 8 amministrazioni, fondamentale per intercettare i grandi finanziamenti europei. (leggi qui Il miraggio di Turriziani per realizzare la metropoli Ciociaria). Ma che si scontra con la voglia di campanile e di identità che è nel dna degli italiani (leggi qui Grande Capoluogo, la missione possibile di Giovanni Turriziani).

Nonostante questo, invece, Frosinone e Supino hanno già detto si; Marcello Pigliacelli presidente della Camera di Commercio non ha mai nascosto la sua opinione a favore. Ora sono i sindacati a scendere in campo. E schierarsi al fianco del progetto.

Un primo si lo avevano già detto lo scorso 11 dicembre 2018, partecipando alla presentazione del progetto di Unindustria. In quell’occasione diedero una piena e massima disponibilità a collaborare, per quanto di propria competenza. Definendola «Una proposta che abbiamo guardato con apprezzamento per l’intento non solo innovativo, ma soprattutto concreto». 

Oggi tornano sul tema. E chiedono ai comuni ancora scettici di non perdere tempo. E di approvare l’adesione. «Il nostro territorio – scrivono Cgil – Cisl e Uil – da troppi anni vive ripiegato su se stesso, avulso da dinamiche positive e propositive, asfittico nel ricreare cooperazione e soprattutto condivisione su progetti di sviluppo». 

Evocano la crisi che dal 2008 stringe in una morsa l’economia della Provincia di Frosinone. Che però un beneficio lo ha prodotto: «Ha riportato alla riscoperta del territorio come dimensione strategica di competitività del sistema. Una competitività che non si fonda più sull’intraprendenza della singola impresa o della singola persona, ma sulla capacità dei territori e delle persone, di promuovere l’eccellenza dei tanti fattori che lo compongono». 

Ciosa c0’è di positivo nella proposta di Unindustria? Perché dare vita ad una città da 100mila abitanti, tra le più importanti del Lazio? «Pensare di strutturare e gestire servizi e politiche in modo integrato, uscendo dai limiti dei confini municipali, produce economie di scala, rende i territori più efficienti e offre maggiori opportunità di sviluppo, migliorando la vita di chi vive, rende produttivo il sistema, sulla scia di proposte e casi empirici dove già in Europa e nel mondo, sono i sistemi territoriali metropolitani a competere e generare sviluppo e non più le singole città».

Cosa spinge i segretari generali Anselmo Briganti, Enrico Capuano e Anita Traquini ora a ricordare il loro si al progetto? Il fatto che a distanza di oltre 7 mesi c’è una fase di stasi. Non vedono le cose camminare in maniera spedita. Il tempo sta scorrendo. Hanno scritto ai sindaci di  Frosinone, Alatri, Ceccano, Ferentino, Patrica, Supino, Torrice, Veroli: chiedono di fare in fretta.

«L’auspicio – scrivono i Segretari – è che si colga questa proposta per ridare slancio e condivisione ad un sistema che deve necessariamente rimettersi in moto, dando fin d’ora tutta la disponibilità a sostenere tale iniziativa