Il compromesso perfetto che porta Tagliaferri alla guida di FdI

Cosa c'è dietro la nomina di Fabio Tagliaferri a coordinatore di FdI a Frosinone. L'equilibrio tracciato da Trancassini a Roma. Il difficile compromesso. Chi vince cosa.

Una soluzione di compromesso, una partita nella quale alla fine tutti possono rivendicare un pezzo di vittoria. Ma che lascia aperti tutti i fronti dei Fratelli d’Italia. Fabio Tagliaferri è stato nominato portavoce cittadino del Partito a Frosinone: oggi l’incarico gli è stato ufficializzato dal Segretario provinciale Massimo Ruspandini d’intesa con il Segretario regionale Paolo Trancassini.

Per capire perché si tratta di una soluzione di compromesso, qual è la fetta di vittoria conseguita dal senatore Ruspandini e dall’ex vicesindaco Tagliaferri, la fetta andata invece all’ex parlamentare Ue Alfredo Pallone ed all’assessore Pasquale Cirillo, bisogna compiere un paio di passi indietro.

Alle basi del compromesso

Fabio Tagliaferri (Foto: Stefano Strani / Imagoeconomica)

Tutto nasce nel momento in cui Fabio Tagliaferri la scorsa estate entra in Fratelli d’Italia lasciando la sponda del Polo Civico in cui era stato eletto quattro anni fa consigliere comunale di Frosinone. In quel momento di passaggio Tagliaferri è assessore ed alle spalle ha un lungo periodo da vicesindaco. È tra i più esperti dell’Aula ed intende porre la sua candidatura a sindaco per il dopo Nicola Ottaviani.

Il Polo Civico avanza però una richiesta di riallineamento della Giunta: è il gruppo che il maggior numero di consiglieri e rivendica la restituzione dell’assessorato che Tagliaferri ha portato in FdI. Richiesta ineccepibile, in apparenza. Poi però se si contano i voti si rileva che Tagliaferri alle scorse elezioni si è praticamente eletto da solo. È per questo che rivendica il mantenimento della delega, come se fosse ad personam. (Leggi qui Il Polo Civico a Ottaviani: revochi le deleghe).

I retroscena dicono che Tagliaferri fosse pienamente consapevole di quello che sarebbe accaduto. E prima di firmare il passaggio a FdI avrebbe chiesto garanzie: al Regionale Paolo Trancassini (che gli avrebbe assicurato la difesa ‘a quadrato‘ del Partito per mantenere l’assessorato); addirittura a Giorgia Meloni (che avrebbe preso un impegno: il nome di FdI al Tavolo delle candidature per Frosinone sarà Tagliaferri).

Il punto di rottura e quello di equilibrio

Nicola Ottaviani

Il punto di rottura si raggiunge quando Nicola Ottaviani revoca l’assessorato e lo assegna ad un nome indicato dal Polo Civico. A quel punto Fratelli d’Italia minaccia di ritirare la fiducia al sindaco Nicola Ottaviani e passare all’opposizione. (Leggi qui Niente timeout, effetto opposto: Ottaviani cambia l’assessore).

Una strategia alla quale si oppone l’ex parlamentare Ue Alfredo Pallone, già coordinatore regionale del Popolo delle Libertà quando il Partito di Berlusconi viaggiava intorno al 40%. E con lui si oppone il Gruppo consiliare FdI, guidato da Domenico Fagiolo. Contrario anche l’assessore Pasquale Cirillo.

È a Roma che viene individuata la soluzione di compromesso. Nel corso di una riunione organizzata da Paolo Trancassini. E nella quale tutti mettono le carte in chiaro. Il compromesso è che all’ala di Alfredo Pallone resta il Gruppo e l’assessore; Mimmo Fagiolo viene candidato alle Provinciali; all’ala di Massimo Ruspandini e Fabio Tagliaferri va il controllo del Partito. (Leggi qui Il tavolo ribaltato da Ottaviani ai Fratelli d’Italia).

Tagliaferri, chi vince e chi perde

Fabio Tagliaferri e Nicola Ottaviani

Come in tutti i compromessi, ognuno ha dovuto rinunciare a qualcosa. Ed ognuno ha vinto un pezzo.

Per le sue strategie, Fabio Tagliaferri ha ottenuto esattamente quello che voleva. La prima cosa: si è immolato per il suo nuovo Partito e questo gli spiana ulteriormente la strada verso la candidatura a nome di FdI al tavolo del centrodestra. La seconda: ha il controllo del Partito, potrà plasmarlo ed organizzarlo come meglio riterrà, in vista delle Comunali che si terranno nei prossimi mesi.

All’atto pratico, sarà Fabio Tagliaferri a governare il dibattito che porterà a decidere se partecipare alle Primarie con cui individuare il candidato del centrodestra. Oppure se organizzare un fronte autonomo. Sarà lui a plasmare gli organi che definiranno la lista e le candidature.

Cede all’ala Pallone la parte del governo in questo scorcio di consiliatura. La conferma si avrà nei prossimi giorni quando sarà proprio Fabio Tagliaferri ad indicare Pasquale Cirillo come vicesindaco per FdI.

Politica ed amministrazione

Fabio Tagliaferri e Pasquale Cirillo

Il suo messaggio da ora in poi sarà politico e non amministrativo. Individuando come obiettivo principale per Fratelli d’Italia “diventare i primo partito a Frosinone“.

La conferma indiretta arriva dalla nota con cui Massimo Ruspandini ufficializza la nomina di Tagliaferri. Spiega che “dovrà occuparsi della costituzione di una lista che in linea con i trend nazionali si candidi ad essere il Partito di riferimento dell’intero centro destra anche a Frosinone”.

Inoltre “A Tagliaferri abbiamo affidato anche il compito di proseguire, in intesa con il gruppo consiliare, lungo il solco tracciato dei colloqui avuti dal sottoscritto e dall’Onorevole Trancassini nelle scorse settimane con il sindaco Ottaviani, finalizzato ad ottenere un riequilibrio della presenza di Fratelli di Italia nella Giunta del Capoluogo a seguito della revoca dello stesso Tagliaferri, rivendicando la delega del vice sindaco da assegnare al nostro Assessore di riferimento Pasquale Cirillo”.

Un compromesso. Fino al momento di designare il candidato sindaco.