Lo tsunami nazionale sullo schema del centrodestra a Frosinone

Nicola Ottaviani vuole definire tutti gli aspetti delle primarie del centrodestra al Comune di Frosinone, ma le posizioni di Salvini, Meloni, Tajani e Toti in questo momento non vanno nella direzione di una ricomposizione. A livello locale c’è lo scontro all’interno di Fratelli d’Italia

Matteo Salvini, Capitano della Lega, si è dato un anno per rimettere insieme i cocci di un centrodestra uscito a pezzi dalla battaglia per il Quirinale. Tra un anno si vota per le politiche. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha fatto capire che senza il suo Partito la coalizione va da nessuna parte e che a questo punto è lei a volere delle garanzie da alleati che hanno prima sostenuto il Governo di Mario Draghi e poi votato il bis di Sergio Mattarella al Quirinale. Antonio Tajani continua a ripetere che Forza Italia rimane centrale nello schieramento, ma i fatti dicono che il ruolo degli “azzurri” è sempre più marginale. Giovanni Toti (Cambiamo) dialoga con Matteo Renzi (Italia Viva) per un nuovo Centro.

La variante dei Fratelli

Giorgia Meloni (Foto: Alessia Mastropietro / Imagoeconomica)

Sarà la nuova legge elettorale a spingere o affondare la creazione del nuovo Centro al qaule stanno dando vita i renziani ed i post berlusconiani di Toti: non è un’alleanza ideologica ma di convenienza. E la convenienza la farà il testo della prossima legge con le regole per il voto nel 2023.

Saranno i sondaggi a spingere o far virare Matteo Salvini dalla attuale rotta leghista. Preso atto che a destra c’è più nulla da prendere sta puntando al Centro.

La vera novità sarà Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni sta progressivamente trasformando dall’interno la Destra italiana: sempre meno nostalgica e sempre più europea, meno reazionaria ma fermamente nazionalista. Una destra moderna, capace di non essere contro i vaccini ma a favore della libertà di scelta: cosa ben diversa dall’essere No Vax. In libera uscita ci sono masse di voti pentastellati che erano radicalmente anti Pd e che non si riconoscono in un MoVimento alleato con “quelli di Bibbiano”. Per intercettarli Giorgia Meloni nemmeno ha bisogno di fare variazioni alla rotta: le basta proseguire con quella impostata da tempo lungo i mari dell’opposizione.

Le conseguenze sui territori

Nicola Ottaviani, Fabio Tagliaferri e Domenico Fagiolo

Sta tutta qui la possibilità di rivedere le strategie sui territori. Il sospetto sempre più forte in FdI è che sia un rischio appoggiare le coalizioni di centrodestra alle Comunali di primavera. Perché il Partito porterebbe un apporto di voti fondamentale ma poi rischierebbe di ritrovarsi come avvenuto per il voto al Quirinale: lasciato solo mentre tutti corrono a formarsi la maggioranza che più gli conviene.

Frosinone è l’emblema. Da settimane il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini ed il responsabile comunale Fabio Tagliaferri suggeriscono di andare con il simbolo di Partito al primo turno, pronti ad appoggiare chiunque del centrodestra arrivasse al ballottaggio. Il sindaco leghista Nicola Ottaviani ha già fissato invece a fine marzo le Parimarie di coalizione. Si prepara a chiudere i giochi questa settimana.

Giovedì sera ci sarà la terza riunione della coalizione: la prima ha stabilito di tenere le Primarie, la seconda ha fissato le date del 27 febbraio per le candidature e del 27 marzo per il voto. Ora si varerà il regolamento: verranno ufficializzati i 4 seggi (nuovo Municipio ex Bankitalia e piazza VI Dicembre nella zona alta; la Delegazione di Madonna della Neve e quella dello Scalo, nella zona bassa).

Ma con chi e con qualche schema. Le incertezze nazionali che pesano sul centrodestra sono notevoli e a livello locale i problemi sono anche maggiori. La lacerazione all’interno di Fratelli d’Italia è anche sull’atteggiamento da tenere nei confronti del centrodestra e di Nicola Ottaviani.

Fermenti di centrodestra

Domenico Fagiolo

Le bordate di Domenico Fagiolo a Fabio Tagliaferri, Massimo Ruspandini e Paolo Trancassini sono bordate all’intera linea di comando del Partito: regionale, provinciale, comunale. (Leggi qui “Ma quale gigante: Fanelli è aria fritta”).

Inoltre Fagiolo parla anche in nome dell’assessore Pasquale Cirillo e dell’altro consigliere Maria Rosaria Rotondi. A leggere le dichiarazioni si capisce che ormai si tratta di due Partiti diversi. Nello stesso Partito.

Nicola Ottaviani probabilmente preferirebbe che Fratelli d’Italia non  facesse parte della sua coalizione. E viceversa. In questa situazione non è pensabile che il Partito di Giorgia Meloni possa decidere nei prossimi giorni il suo posizionamento alle comunali di Frosinone. Un chiarimento non c’è mai stato e c’è moltissimo da chiarire: prima all’interno del Partito e poi con Nicola Ottaviani.

In altri tempi Forza Italia avrebbe preso l’iniziativa per cercare di arrivare ad una composizione. Ma adesso non ha né i numeri né la volontà probabilmente. Una sola cosa è certa: Ottaviani accelererà per chiudere tutti gli aspetti delle primarie. Con chi ci sta a questo punto.