L’ultimatum del sindaco: sulla farmacia è “questione di fiducia”

Nuove tensioni all'interno della maggioranza che governa il Comune di Sora. Il sindaco intende porre la "questione di fiducia" sul caso della farmacia. Chi è disposto a votare con lui. E chi no

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La maggioranza ha deciso: la farmacia comunale di Sora verrà gestita in house dal Comune. Non è una decisione negoziabile. Il sindaco Roberto De Donatis vuole essere sicuro che il provvedimento passi così come lui ha stabilito. Per questo porrà la “questione di fiducia”.

La farmacia comunale di Sora

L’ex convento dei gesuiti di Sora, che dalla metà degli anni Ottanta ospita le riunioni del Consiglio Comunale, non è palazzo Montecitorio. La questione di fiducia nei Comuni italiani non esiste. Cosa pretende allora Roberto De Donatis, l’architetto prestato alla politica e subito tradito da lei che gli aveva fatto credere di essere disposta a farsi governare proprio da lui. La questione di fiducia” è un ultimatum con il quale mettere alle strette chi non sta con lui. In particolare la consigliera di maggioranza Floriana De Donatis.

Dove sta il problema politico tra il De Donatis sindaco e la De Donatis consigliere? Lei già all’ultimo Consiglio aveva dichiarato ufficialmente di essere favorevole a bandire una gara  a doppio oggetto. Significa, in parole povere, una gestione diversa da quella stabilita dal sindaco.

Ma non è l’unica fibrillazione. Non è la sola ad aggiungersi al caos politico determinato da Massimiliano Bruni, il leader di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi ha rivelato che a Sora Il Re è nudo: ed ha costituito il Gruppo FdI in municipio mettendo fine alla breve stagione della Piattaforma Civica con un’amministrazione apparentemente senza Partiti. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).

Massimiliano Bruni in questi giorni è a Bruxelles dove il deputato europeo Nicola Procaccini gli ha imposto di essere presente. Così a creare problemi ci pensa il consigliere Alessandro Mosticone, che è molto incerto sul da farsi. In realtà Floriana De Donatis lo aveva già detto diverse settimane fa ad Alessioporcu.it. Prevedendo addirittura la possibilità di dare una sorta di diritto di prelazione all’attuale gestore, qualora fosse possibile per legge, mantenendo la formula della gestione mista pubblico-privata. (leggi qui Scontro sulla Farmacia: sono mancate solo le botte).

Massimiliano Bruni

In queste ore l’ennesima riunione, a cui ne è seguita un’altra nel tardo pomeriggio, poi rinviata a questa sera, saltata per impegni del sindaco presente a Frosinone per la ratifica dell’Atto Aziendale della Asl. E nella riunione della sera è stata confermata la scelta fatta al mattino circa la gestione della farmacia.

Il tema era stato abbondantemente snocciolato durante il penultimo Consiglio comunale e verrà portato di nuovo in assise il 20 dicembre. Nel frattempo, domani sera, 4 dicembre, a partire dalle 17 ne è previsto un altro. (leggi qui Scontro sulla Farmacia: sono mancate solo le botte).

Un altro avvocato – il quarto si dice – è stato interpellato dal primo cittadino e dall’assessore al Bilancio Maria Gabriella Paolacci per rassicurare i  consiglieri di maggioranza circa la fattibilità della gestione in house. Floriana De Donatis ha snocciolato una serie di motivazioni per cui conviene adottare il metodo della gestione mista pubblico-privata.

In realtà è in forse anche il voto del consigliere di maggioranza Alessandro Mosticone. Lo spauracchio che frena gli animi è quello della Corte dei conti, agitato anche dall’ex primo cittadino Ernesto Tersigni, proprio durante il penultimo Consiglio in cui è stata discussa convocata e respinta la proposta di delibera della minoranza. È quella che prevedeva il bando di gara per proseguire con il sistema di gestione misto pubblico-privato.

Una bella grana dunque, quella della farmacia comunale, per il sindaco De Donatis ma soprattutto per la tenuta della sua maggioranza. Infatti se è vero (come è vero) che a garantire il voto per la gestione in house c’è certamente anche la consigliera di minoranza Maria Paola D’Orazio, oltre a Floriana De Donatis che vota contro, di fatto riportando la maggioranza del primo cittadino a un solo voto in più, la posizione di Alessandro Mosticone rimette tutto in forse.

Il sindaco di Sora

Non lo seguirà il suo federato, il consigliere Francesco De Gasperis. (leggi qui Patto tra Mosticone e Baratta per fare da scudo contro FdI).

A garantire che tutto fili liscio verso la gestione in house ci sarebbe però la volontà, nemmeno troppo velata, di alcuni membri della minoranza. Pare che non intendano presentarsi in Consiglio il prossimo 20 dicembre: ufficialmente si ha paura di dover comunque rispondere alla Corte dei conti, pur esprimendo voto contrario.

È proprio lo spauracchio della Corte dei conti ca frenare diversi consiglieri di maggioranza, nonostante le diverse consulenze richieste, anche all’Anci. E nonostante il progetto preveda la fusione della gestione della farmacia con quella dell’Ambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani.

Apparentemente i numeri ci sono. Ma il sindaco ne ha fatto una questione di principio. Ha già detto che sulla farmacia porrà la questione di fiducia. Chi vota contro è fuori della maggioranza. Dunque, a prescindere dal fatto che il punto passi o meno, se Floriana De Donatis voterà contro, come ha già dichiarato di voler fare, la logica conseguenza sarebbe rappresentata dal ritiro delle sue deleghe da parte del primo cittadino.

È la stessa cosa che accadde con l’avvocato Serena Petricca quando il sindaco le disse: se non voti il Bilancio puoi accomodarti all’opposizione. Con la differenza che questa volta per lui i numeri sono risicati. Quindi porre la questione di fiducia per il sindaco è come giocare alla roulette russa. Perché se Floriana De Donatis persiste nella posizione assunta, salta il banco.

Serena Petricca

In realtà il sindaco la vuole costringere a votare a favore della gestione in house. La vuole convincere che si tratta della soluzione migliore. Nonostante l’elenco di buoni motivi da lei stessa snocciolati ieri mattina, secondo cui è meglio la società mista. 

Un ruolo chiave lo svolgerà Fratelli d’Italia. Che in un certo senso risponde anche ai dubbi manifestati dalle opposizioni e da quei cittadini che sabato scorso si sono nuovamente riuniti davanti alla farmacia comunale. Fra loro c’erano Umberto Geremia, promotore della protesta, e i consiglieri comunali di minoranza Luca Di Stefano e Serena Petricca, preoccupati per la piega che la cosa sta prendendo.

Hanno ribadito come tale scelta sia incomprensibile, visti gli utili che la società sta avendo, e hanno di nuovo rimarcato come fosse possibile anche procedere con un’altra deroga e, comunque, mantenere la forma di gestione mista pubblico-privata. Lo stesso Luca Di Stefano ha annunciato che sabato prossimo si terrà una conferenza stampa in cui verrà spiegato cosa c’è dietro e perché si vuole accorpare la farmacia con Sora Ambiente in un’unica società in house.