Le manovre per “incastrare” il Governatore del Lazio

Clamorosa indiscrezione de La Nazione: in Toscana sostengono che il segretario del Pd potrebbe concorrere alle suppletive per sostituire Padoan. Ma in realtà è l’ennesimo tentativo di imbrigliare il Governatore del Lazio.

Il tam tam su Nicola Zingaretti è incessante. L’ultimo lo vorrebbe candidato alle suppletive per la Camera, in Toscana. Per sostituire l’ex ministro Pier Carlo Padoan, nel frattempo diventato presidente di Unincredit. Lo scrive La Nazione.

Nicola Zingaretti

Il quotidiano di Firenze spiega che «la voce è girata insistente in Consiglio Regionale, nei giorni convulsi della formazione della giunta Giani. Nella faticosa chiusura dell’accordo con Italia Viva rientrerebbe anche la scelta del candidato alle elezioni suppletive nel collegio senese». Elezioni obbligate, dopo l’annuncio delle dimissioni di Pier Carlo Padoan designato presidente di Unicredit.

Il dilemma è semmai quando: in Parlamento c’è chi, compresi gli alleati 5 Stelle, insiste per affrettare il passo. Spiega La Nazione: «Questioni di opportunità non più rinviabili, dicono. Se anche fosse, bisognerà prima di tutto capire che margini di manovra lasceranno le misure anti-Covid per tornare alle urne. Partendo dalla considerazione che, a oggi e chissà per quanto, sono di fatto azzerate le possibilità di svolgere campagna elettorale in presenza. Ma in ogni caso la rumba delle candidature è già partita». (Leggi qui Elezioni, rischio rinvio per Roma, Sora e Alatri).

Stella allude, Giani fa lo gnorri

E il tam tam sulle indiscrezioni è stato esplicitato in aula da Marco Stella, consigliere regionale di Forza Italia, rivolgendosi al governatore Giani. «Nelle trattative per la formazione della giunta spero non abbia dovuto risentire dell’imminente scelta di un candidato nel collegio a Siena. Spero di sbagliarmi. E vedere due senesi in competizione, non qualcuno che arriva dall’esterno, magari segretario di Partito. Magari oggi fuori dalla compagine governativa…».

Il nome Stella non l’ha fatto, ma non serve troppo sforzo di immaginazione per capire a chi si riferisse: Nicola Zingaretti, segretario del Pd.

Sempre La Nazione: «Un’ipotesi clamorosa e che appare ai limiti della fantasia. Non fosse altro perché la scadenza naturale della Regione Lazio è nel 2023. Cioè in contemporanea con le prossime politiche. Ma che, di contro, avrebbe come effetto l’ingresso in Parlamento del leader della seconda gamba della coalizione di governo».

Promuoveatur ut amoveatur…

Il presidente della Repubblica in carica Sergio Mattarella

Ma perché Nicola Zingaretti dovrebbe entrare adesso nel Governo o in Parlamento? Intanto ha davanti tre anni di mandato da presidente della Regione Lazio, ente strategico e pesantissimo sul piano politico. Poi effettivamente con l’accelerazione brusca della pandemia, rischiano di non esserci gli spazi per qualunque tipo di elezione, almeno nell’immediato. In terzo luogo Zingaretti non ha alcun interesse ad effettuare il salto adesso, con i consensi del Governo che stanno scendendo. Il suo obiettivo sono le elezioni politiche del 2023.

Elezioni che peraltro arriveranno l’anno dopo l’elezione del presidente della Repubblica. È in quella occasione che il leader del Pd cercherà di giocare tutte le sue carte. Non prima. Ma ormai anche lui comincia a pensare che in tanti, a cominciare dai Cinque Stelle, lo vorrebbero parlamentare per provare a limitare il suo ruolo di “libero”.

Ma Zinga è troppo scafato per cadere in trappola.