Sara Battisti, ulivo e mitra dopo le Provinciali

Il vice Segretario Pd del Lazio dopo il voto per le Provinciali. Va oltre le polemiche e le lacerazioni che lo hanno preceduto. Ed offre una via di dialogo per superare i veleni. E ritrovare l'unità

Sara Battisti

Vice Segretario Regionale del Partito Democratico del Lazio

Caro Direttore,
Leggo sempre e con grande attenzione le tue analisi politiche, ritenendo il giornalismo un importante strumento di orientamento del pensiero comune.
In questa ormai ventennale esperienza politica ho difeso sempre il giornalismo di qualità, anche se, come noto, mi sono trovata al centro di una bufera mediatica utilizzata da taluni per minare la credibilità di un avversario politico.

Ci sarà tempo per ragionare profondamente su questo aspetto. Ma oggi affido alle pagine del tuo giornale on line una mia riflessione sul voto di ieri per l’elezione del Presidente della Provincia.

Il doppio valore della vittoria

Lo faccio partendo dal mio Partito, quello in cui milito da sempre per convinzione e non per convenienza. Quello che ho contribuito a far nascere. Quello che mi vedrà sempre protagonista nelle battaglie politiche, indipendentemente dal ruolo che svolgerò nei prossimi anni.

È la mia casa, è la casa di molti che hanno contribuito in questo territorio a costruire una grande rete di amministratori, iscritti, militanti che molto spesso hanno lavorato per il bene comune e lo hanno fatto silenziosamente. Per questo la vittoria di Luca Di Stefano ha un doppio valore, perché la politica ha una sua linearità, sempre.

La Direzione Provinciale del PD, ha approvato all’unanimità un documento, frutto di un dibattito stimolato dal Sindaco di Cassino, che ringrazio per questo, che ha indicato la rotta da seguire per l’elezione di un ente di secondo livello: costruire una coalizione che ricalcasse lo schema di governo regionale, capace di allargare alle forze civiche, con un candidato capace di rappresentare quest’impostazione su tutto il territorio provinciale. (Leggi qui: Provinciali: il Pd azzera tutto e riparte da una delegazione).

Purtroppo, dopo questa votazione unanime non abbiamo trovato una sintesi con tutti.

Il mandato e la sintesi

Ma se la politica ha una sua logica, per quelli che hanno responsabilità di governo del Partito, come me e tanti altri, correva l’obbligo di rispettare questo mandato.
Luca Di Stefano rappresenta la sintesi perfetta
. Ne è dimostrazione l’ampio consenso ottenuto: sono stati 397 gli amministratori che hanno scelto questo progetto.
Leggi qui: Provincia, così ha vinto Luca Di Stefano (e trionfato De Angelis).

E ne è dimostrazione la coalizione che si è costruita attorno alla candidatura di Luca, proprio quella delineata in quel documento approvato all’unanimità dal nostro Partito. Sindaco di un Comune molto importante della nostra provincia, figlio di una storica tradizione di buon governo, appassionato e capace di dialogare con gli amministratori.

Non sottolineo l’età anagrafica perché come noto, il giovanilismo non lo ritengo elemento qualificante della proposta politica. È la passione e la capacità di sapere amministrare la cosa pubblica che per me conta.

Così è nata una delle più belle vittorie degli ultimi anni, dal messaggio politico travolgente.

Il segnale per le Regionali

Barbara Di Rollo, Francesco De Angelis, Luca Di Stefano e Sara Battisti

A poco meno di due mesi dalle elezioni regionali, diamo una grande risposta territoriale al centro destra. Un primo messaggio per Alessio D’Amato, ci crediamo davvero, la vittoria è possibile.

Una squadra di amministratori rinnovata che ha saputo conquistare la fiducia di tanti colleghi: penso al Capogruppo del PD in Provincia Enrico Pittiglio, al suo collega d’Aula Alessandro Mosticone, penso a tanti Sindaci che hanno lavorato in queste settimane, da Isola del Liri, ad Aquino, da Posta Fibreno a Giuliano di Roma, da Falvaterra a Vallerotonda, Castro dei Volsci, Boville, Monte San Giovanni Campano, Campoli Appennino, Terelle, Ausonia, Esperia, tanti e tanti altri ancora.

Citarli tutti sarebbe impossibile, tante donne e tanti uomini che hanno creduto che fosse arrivato il momento di scrivere una bella pagina di politica, portando alla guida della provincia una proposta politica chiara e non un accordo incomprensibile.

Loro protagonisti, altri dietro le quinte hanno pazientemente spiegato quale realmente fosse la meta da raggiungere. Da Francesco De Angelis a Marco Delle Cese, da Enzo Di Stefano a Gianluca Quadrini, da Gianfranco Pizzutelli alla nuova Consigliera regionale Barbara Di Rollo.

Uniti non c’era storia

Sara Battisti

Di questa bella storia però ci sono due aspetti che vanno rilevati.

Il primo: il PD unito non avrebbe avuto rivali.
Il secondo: il centrodestra in questa provincia è diviso ma soprattutto in questi anni non ha saputo costruire una proposta di governo per gli amministratori.

Ora con Luca, con questa bella squadra, dobbiamo uscire fuori a raccontare ai cittadini come proseguire un’azione di governo decennale in regione e far tornare la Provincia, un luogo aperto a tutti nelle speranza che presto possa essere abolita la legge Del Rio.

Io lavorerò al suo fianco, soprattutto perché si deve ricostruire subito un’unità di intenti, anche con quelli che hanno scelto di sostenere altri candidati che naturalmente avrebbero dovuto far parte di questo progetto politico.

Non c’è spazio per le minacce

Enzo Salera

Resta il rammarico per alcune dichiarazioni, spero dettate dal nervosismo della competizione; una comunità non si minaccia mai ma si accompagna, si ascolta si guida e quando ci sono delle diversità di vedute, ci si siede intorno ad un tavolo per trovare soluzioni condivise. (Leggi qui: Provinciali, il primo allarme per Giorgia Meloni).

Soprattutto nel rispetto di chi c’è sempre stato nel bene e nel male, a guidarla.

La nostra provincia ha tutte le carte in regola per fare un salto di qualità, generando un rinnovamento di idee che camminano sulle gambe di nuove persone che sanno che solo insieme si possono realizzare progetti che servono alle cittadine e ai cittadini.