Sono 51 i milioni di euro che la Regione Lazio metterà in campo per far ripartire l'economia. E cento dall'inizio della seconda fase della pandemia. Per non lasciare nessuno solo.
Non un click day. Non una supercazzola di requisiti da soddisfare per poter avere il minimo sindacale. La chiave presentata nelle ore scorse dalla Regione Lazio per riaccendere il motore dell’economia, si chiama “Ristoro Lazio Irap“. È la nuova ondata di contributi a fondo perduto stanziati a favore delle micro, piccole e medie imprese appartenenti a quei settori particolarmente colpiti dalla pandemia.
Il provvedimento, proposto dagli assessori Paolo Orneli e Alessandra Sartore e dal vicepresidente Daniele Leodori ha visto l’ok della Giunta nell’ultima riunione presieduta da Nicola Zingaretti.
In campo già cento milioni
Si tratta di 51 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quelli già stanziati negli ultimi tre mesi: 15 milioni per taxi ed Ncc; 35 milioni per il Sociale ed il Terzo Settore. Poi 9 milioni per Cultura e Sport.
Il conto totale va a raggiungere la cifra di cento milioni messi in campo nella seconda fase dell’emergenza.
I fondi verranno erogati tramite un bando di LazioCrea e saranno dedicati alla micro, piccole e medie imprese appartenenti a 283 diversi codici Ateco. Si tratta di tutte quelle imprese elencate nei decreti Ristori Ter e Quater (ad eccezione di cinema, teatri, taxi ed Ncc che già hanno avuto un ristoro dalla Regione) e tutti quegli esercizi di commercio all’ingrosso, al dettaglio e servizi alla persona chiusi nei decreti di marzo.
A chi toccheranno e come
Ma come arriveranno questi soldi? Ogni impresa potrà ricevere un contributo a fondo perduto, fino ad un massimo di 25.000 euro cadauna. L’importo sarà pari alla rata dell’acconto IRAP che le imprese avrebbero dovuto pagare entro il 30 novembre. Il riferimento all’importo della rata Irap, spiegano dalla Regione, è stato pensato per comodità: già si sa quale è la cifra e così il ristoro partirà nell’immediato. Andando nello specifico, potranno accedere al fondo ad esempio i pubblici esercizi come bar e ristoranti.
Poi gli operatori del Turismo come le strutture ricettive. Gli organizzatori di convegni, fiere e cerimonie. E ancora discoteche e centri benessere, musei e biblioteche. E palestre e piscine che non hanno ricevuto il fondo ad hoc regionale per le associazioni sportive. Poi rappresentanti di commercio, negozi ed attività all’ingrosso chiusi dai decreti di marzo; barbieri, parrucchieri ed estetiste.
Zingaretti: nessuno lasciato solo
Una seconda delibera ha concesso invece 1,5 milioni di euro, sempre a fondo perduto, per gli ambulanti del settore non alimentare, quelli che hanno subito limitazioni a novembre. Anche qui i ristori saranno erogati con un avviso pubblico e potranno arrivare ad un massimo di 600 euro ad attività.
«Anche la Regione ha deciso di fare la sua parte. – ha detto il Presidente Zingaretti – Nessuno sarà lasciato solo, questo deve essere chiaro: siamo già a lavoro per ulteriori misure e stanziamenti».
A lui fa eco il presidente d’aula Mauro Buschini che sottolinea: «Lo stanziamento è un nuovo, determinante anello della catena di interventi della Regione. Lo è per rinsaldare e fortificare il tessuto produttivo del Lazio in un momento così delicato».
L’assessore Paolo Orneli guarda al futuro: «Non ci fermiamo qui. Nelle prossime settimane, con la manovra e la programmazione europea, metteremo a disposizione delle attività economiche risorse senza precedenti».
Ed Orneli ha sottolineato come questi fondi di cui ha parlato si andranno a sommare a quelli del Recovery Fund, quindi saranno un “in più”, in grado di costruire un nuovo modello di sviluppo per la nostra Regione.