Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 22 febbraio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo martedì 22 febbraio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo martedì 22 febbraio 2022.

TOP

FEDERICO ALTOBELLI

Piero Sementilli, Federico Altobelli, Nicola Procaccini

Ha compiuto una scelta di campo. Che è allo stesso tempo una scelta di coerenza. Dalla sede nazionale di Fratelli d’Italia, la storica Via della Scrofa a Roma, l’ex candidato sindaco di Sora Federico Altobelli ha annunciato la sua adesione al Partito di Giorgia Meloni. Per stare all’opposizione.

In genere gli spostamenti di campo vengono fatti in cambio di un adeguato ristoro. Come può essere la promessa di una candidatura alle prossime elezioni, magari le Regionali. Oppure uno dei tanti incarichi che competono alla politica. Federico Altobelli invece no. Ha scelto l’unico Partito che gli assicurava la permanenza all’opposizione e nessun beneficio legato al rapporto con la maggioranza che amministra la città.

Ha spiegato: «Io penso di aver preso i voti degli elettori del centrodestra per essere alternativo al centrosinistra. A livello locale l’unico Partito che mi garantisce questo è FdI perché non vedo negli altri Partiti della coalizione atteggiamenti chiari nell’essere alternativi al Partito Democratico che è in Amministrazione. Si vedano Lino Caschera che è già in maggioranza e Salvatore Meglio che scalpita».

Coerente al superlativo.    

FRANCESCO DE ANGELIS

Mauro Vicano e Francesco De Angelis

Si è assunto lui l’onere di disincagliare il Partito Democratico. E di fargli impostare una nuova rotta che è alternativa a quella di Mauro Vicano, ex capogruppo Dem al Comune di Frosinone, già presidente della Saf e già Direttore Generale della Sanità provinciale. Il leader del Partito Democratico Francesco De Angelis ha compiuto un’operazione dolorosa e difficile. Perché tutti i numeri in suo possesso indicavano una cosa precisa: Vicano è il candidato capace di affrontare a viso aperto la coalizione di centrodestra e competere per riportare al centrosinistra il Comune di Frosinone.

Allora perché De Angelis ha deciso di cambio di rotta? Perché l’unità del centrosinistra è superiore a qualunque altra cosa. In pratica? Sul suo nome non si è registrata la convergenza di Socialisti, Movimento 5 Stelle, Articolo 1, civici di Frosinone in Comune. Erano indispensabili? I numeri dicono No e garantiscono che Vicano sarebbe arrivato al ballottaggio.

De Angelis ha anteposto il Campo Largo all’egoismo di area. Stabilendo che non è possibile realizzare in tutta Italia il Campo Largo e non farlo solo a Frosinone. Così ha chiesto uno sforzo supplementare al Segretario provinciale Luca Fantini, stremato da mesi di dialogo e trattative: riaprirà il tavolo e lo farà su un nome di alto profilo. (Leggi qui De Angelis parla con Vicano e rimette in moto il centrosinistra).

Capitani nella tempesta.

ENRICO LETTA

Foto: Andrea Giannetti © Imagoeconomica

Il Pd è il primo Partito in tutti i sondaggi e anzi sta aumentando il vantaggio sia su Fratelli d’Italia che sulla Lega. Inoltre è l’unica forza politica che è schierata con il Governo di Mario Draghi senza dubbi e senza malumori, con l’obiettivo di assumersi tutte le responsabilità e di capitalizzare sul piano politico quello che l’esecutivo sta facendo sia per il contrasto alla pandemia che per quanto riguarda il Pnrr.

Sicuramente il Partito Democratico è ormai da anni il perno del sistema Paese per assicurare governabilità e stabilità. Ma Enrico Letta ha saputo aggiungere a questa vocazione anche un aspetto di tipo politico e di valori.

Oggi il Pd riesce a dialogare con Azione e con il Movimento Cinque Stelle, sapendo che bisognerà impegnarsi molto per tenere aperti i due canali. Ma lo fa senza alcun problema e a testa alta.

Leader di Governo

CARLO CALENDA

Carlo Calenda (Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica)

Aveva ragione lui: il risultato delle elezioni di Roma sarebbe stato il trampolino di lancio per un partito che fa della competenza e della voglia di governare i suoi capisaldi. Al congresso nazionale di Azione Carlo Calenda ha avuto il coraggio di dire sia al Pd che a Forza Italia che va valutata seriamente la prospettiva di uno spazio politico che veda insieme forze che si ispirano a vedute di tipo europeo. (Leggi qui Un centro di gravità permanente chiamato Azione).

Non ha neppure chiuso la porta a Matteo Renzi, anche se sarà complicato convincere il leader di Italia Viva a stare dalla stessa parte di Calenda. Fra un anno si torna alle urne e ancora non si sa con quale sistema elettorale. Ma è evidente che le prossime elezioni daranno vita ad un Parlamento che dovrà trovare intese e numeri al proprio interno. Magari assumendosi la responsabilità di provare a convincere Mario Draghi a restare a Palazzo Chigi. Carlo Calenda ci proverà sicuramente.

Il coraggio di non nascondersi.

FLOP

MARIO DRAGHI

Mario Draghi (Foto via Imagoeconomica)

Viene davvero il dubbio che abbia ragione chi pensa che i Partiti abbiano lasciato Mario Draghi a Palazzo Chigi per provare a logorarlo.

Pochi giorni fa il premier ha avuto un lungo colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella per fargli presente che in questo modo non si può andare avanti. Cioè con continui smarcamenti, soprattutto da parte della Lega di Matteo Salvini. Ma anche dei Cinque Stelle e di Forza Italia. Alessioporcu.it ha ricordato poche ore fa un’intervista rilasciata 90 anni or sono, nella quale si affermava che governare gli italiani è un esercizio inutile. Mario Draghi si sta facendo “incartare” da populismi e sovranismi vari che appaiono ogni giorno di più politicamente non all’altezza per il governo di un Paese come l’Italia. (Leggi qui Eccellenza, ma è difficile governare gli italiani?).

Ha dimostrato di essere troppo bravo e ha suscitato invidie. Adesso che vogliono logorarlo, deve tirare fuori anche il coraggio.

Messo all’angolo.

GIANCARLO GIORGETTI

Giancarlo Giorgetti (Foto Andrea Giannetti © Imagoeconomica)

Era stato l’uomo che aveva convinto Matteo Salvini ad appoggiare il Governo Draghi. Ma per il Capitano della Lega la priorità è una sola: contenere l’avanzata dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che ormai è il primo partito del centrodestra.

Matteo Salvini continua a passare da posizioni di governo a logiche di opposizione di piazza. Inoltre ogni volta che si affronta il tema della pandemia, il leader della Lega si mette al di fuori della linea del Governo. Votando con tutti quelli che vogliono abolire il Green Pass e tutto il resto.

Giancarlo Giorgetti la pensa diversamente, ma dopo un anno non è riuscito una sola volta a far prevalere la sua linea all’interno della Lega. O prova a farlo adesso oppure non potrà differenziarsi più dalle posizioni di Matteo Salvini. La logica del poliziotto buono e del poliziotto cattivo non funziona più. Mario Draghi, fra l’altro, non lo permetterà.

Vorrei ma non posso.